Capitolo 9

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Capitolo 9

Quell'edificio triste pieno di ricordi

'Non è possibile'

Una lacrima le rigò il ,strinse le mani in due pugni per poi incenerire con lo sguardo il ragazzo vicino a lei

Guardò un'ultima volta l'edificio per poi indietreggiare.

Corse il più lontano possibile da quel posto,dove è stata rinchiusa contro la sua volontà per 17 lunghissimi anni

Si sentì alzare da terra e in pochi secondi la sua schiena si posò violentemente contro il muro.

-Dove credi di andare?- ringhiò lui

Non rispose cercando di trattenere le lacrime

Perché l'aveva portata lì?

-Lasciami- urlò

Il biondo le teneva le spalle

-Io voglio andare via- urlò

-Non urlare!- ringhiò

Riuscì a liberarsi dalla sua presa,poco dopo si ritrovò nuovamente con la schiena al muro.

-Ti ho detto di lasciarmi- urlò

-Stai zitta- le urlò

La mora colpì violentemente il petto del ragazzo sperando la lasciasse andare

-Non farmi arrabbiare- disse a denti stretti

-Perchè mi hai portato lì, eh?- urlò

-Volevo aiut- non fece in tempo a finire la frase che la mora le urlò sopra

-Stai zitto, non ti voglio sentire,adesso lasciami- urlò con tutta la voce che aveva

-Non devi urlare- ringhiò dando un pugno al muro vicino al suo viso

-Tu mi hai reso debole,è colpa tua- le urlò

Gli occhi del biondo diventarono due fessure,serrò la mascella.

-Quando sono uscito dall'orfanotrofio sei stata il mio unico pensiero!- urlò

-Ti sei sentito in colpa per avermi lasciato da sola!- ringhiò

-Tu mi hai salvato dal suicidio più volte,e poi mi hai distrutto con la stessa velocità con cui mi hai salvata- continuò urlando

-Zitta,stai zitta- urlò in risposta

Un'altro pugno al muro prima che Kelsey andò via da lui


Stava piangendo per le vie di Sydney

Poggiò la schiena contro un albero per poi scoppiare in lacrime

Si sentiva sola

Come quando Luke scappò dall'orfanotrofio senza di lei

Cominciò a piovere,le lacrime si confondevano con la pioggia

Si alzò da terra e andò nel bar di fronte per prendere un bicchiere d'acqua

-Cosa desidera?- le chiese educatamente il barista

-Un bicchiere d'acqua- rispose con la voce tremante

-Si sente bene?- le chiese con voce preoccupata

-Sto affogando nel vuoto che ho dentro- rispose

Le porse il bicchiere d'acqua

Sorseggiò per poi cercare i soldi nello zaino

-l'acqua non si paga-

Amnesia||Ashton IrwinDove le storie prendono vita. Scoprilo ora