Capitolo 42
-È strano non sentirti parlare,sei una chiacchierona-
-Che mani piccole che hai-
Sorrise dolcemente
Si morse nuovamente il labbro
-Piccola,ti amo- sussurrò baciandogli la pelle calda
Sobbalzò quando sentì una debole stretta sulla sua mano
Si alzò di scatto non lasciando la presa
-Dottore- urlò sorridente
SPERANZA
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Una settimana
Centosessantotto ore
E Kelsey ancora era lì,stesa su quel lettino bianco,con gli occhi chiusi.
Quando speravano che dopo quella reazione si fosse svegliata
Invece no
Illudersi per poi non ottenere alcun miglioramento era frustrante
-Come sta?- domandò Mia
Luke alzò lo sguardo su di lei
La guardò confusamente
-Me lo ha detto Louise- continuò mordendosi nervosamente il labbro
Il biondo annuì
Non rispose alla sua domanda, perché in realtà non c'era una risposta certa.
Guardò Michael per poi avvicinarsi a lui
-Possiamo parlare?- chiese con gli occhi lucidi
Lui annuì per poi alzarsi
-Torno subito- sussurrò dandole un bacio sulla fronte
Lei gli accarezzò delicatamente la schiena per poi lasciarlo andare
Uscirono
Camminarono verso il prato dell'ospedale
Mal curato, triste come quell'ambiente
Si sedettero vicino ad un albero appoggiando la schiena alla corteccia che pizzicava la loro pelle
-Dimmi che andrà tutto bene- sussurrò Luke cominciando a piangere
Michael gli sorrise dolcemente
-Me lo hai detto tu, lei è sempre stata forte, ce la farà- rispose dandogli una pacca sulla spalla
Lui annuì
Il biondo sorrise quando la mente si invase di ricordi
Michael lo capì incitandolo a parlare
-Mi ricordo ancora quando le ho insegnato a dire il mio nome, mi chiamava: 'Lulù' perché: 'Luke' era troppo difficile- sussurrò ridendo con malinconia
Contagiò anche il suo amico
-Oppure quando ho provato ad insegnarle ad andare in bicicletta, non ci sono riuscito- continuò
#Flashback
-Non lasciarmi- piagnucolò la bambina
Luke annuì tenendole il sedile con tutte e due le mani per indirizzarla al meglio
-Tu devi solo pedalare- la rassicurò
Kelsey cominció a muovere i suoi piccoli piedi pedalando