Capitolo 42

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Capitolo 42

-È strano non sentirti parlare,sei una chiacchierona-

-Che mani piccole che hai-

Sorrise dolcemente

Si morse nuovamente il labbro

-Piccola,ti amo- sussurrò baciandogli la pelle calda

Sobbalzò quando sentì una debole stretta sulla sua mano

Si alzò di scatto non lasciando la presa

-Dottore- urlò sorridente

SPERANZA

****

Una settimana

Centosessantotto ore

E Kelsey ancora era lì,stesa su quel lettino bianco,con gli occhi chiusi.

Quando speravano che dopo quella reazione si fosse svegliata

Invece no

Illudersi per poi non ottenere alcun miglioramento era frustrante

-Come sta?- domandò Mia

Luke alzò lo sguardo su di lei

La guardò confusamente

-Me lo ha detto Louise- continuò mordendosi nervosamente il labbro

Il biondo annuì

Non rispose alla sua domanda, perché in realtà non c'era una risposta certa.

Guardò Michael per poi avvicinarsi a lui

-Possiamo parlare?- chiese con gli occhi lucidi

Lui annuì per poi alzarsi

-Torno subito- sussurrò dandole un bacio sulla fronte

Lei gli accarezzò delicatamente la schiena per poi lasciarlo andare

Uscirono

Camminarono verso il prato dell'ospedale

Mal curato, triste come quell'ambiente

Si sedettero vicino ad un albero appoggiando la schiena alla corteccia che pizzicava la loro pelle

-Dimmi che andrà tutto bene- sussurrò Luke cominciando a piangere

Michael gli sorrise dolcemente

-Me lo hai detto tu, lei è sempre stata forte, ce la farà- rispose dandogli una pacca sulla spalla

Lui annuì

Il biondo sorrise quando la mente si invase di ricordi

Michael lo capì incitandolo a parlare

-Mi ricordo ancora quando le ho insegnato a dire il mio nome, mi chiamava: 'Lulù' perché: 'Luke' era troppo difficile- sussurrò ridendo con malinconia

Contagiò anche il suo amico

-Oppure quando ho provato ad insegnarle ad andare in bicicletta, non ci sono riuscito- continuò

#Flashback

-Non lasciarmi- piagnucolò la bambina

Luke annuì tenendole il sedile con tutte e due le mani per indirizzarla al meglio

-Tu devi solo pedalare- la rassicurò

Kelsey cominció a muovere i suoi piccoli piedi pedalando

Amnesia||Ashton IrwinDove le storie prendono vita. Scoprilo ora