Capitolo 28
-Ti va domenica di uscire?- domandò avvicinandosi a lei
Il cuore le batteva a mille
Che cosa doveva rispondere?
Posò una mano dietro la sua schiena per avvicinarla a lui
Annuì sorridendogli
Ashton le diede un bacio sulla guancia dondolando leggermente
-Grazie- sussurrò al suo orecchio
Le prese dolcemente il polso
Di cosa la ringraziava?
Ogni tanto le accarezzava il dorso della mano con il pollice,gesto che,la imbarazzava e la confondeva tanto quanto faceva sorridere come un ebete
Le brontolava lo stomaco e sperava che lui non se ne fosse accorto,ma si ricredette quando si girò guardandola
-Tu non hai mangiato nulla- la rimproverò
-Non avevo fame- rispose abbassando lo sguardo
La tirò verso la direzione opposta
-Casa mia è dall'altra parte- mormorò timidamente
-Adesso vieni a mangiare qualcosa con me- si fermò guardandola negli occhi
Si perse in quei due smeraldi
-Non c'è bisogno,non ho fame- mentì mordendosi nervosamente il labbro
-Il tuo stomaco diceva il contrario- ribattè serio
Si girò per poi prenderle la mano
Le loro dita erano intrecciate
Continuava ad accarezzarle il dorso della mano con il pollice
Guardò le loro mani
Unite
Il riccio se ne accorse
Le sorrise dolcemente
Le sfiorò la pancia con la mano libera
-Questo bel pancino deve essere riempito- scherzò camuffando la voce
Spostò la mano di lui imbarazzata
Kelsey inviò un messaggio al fratello scrivendogli che avrebbe ritardato
-Siamo arrivati?- piagnucolò fermandosi
Gli mosse il braccio come una bambina
-fai la brava bimba- rispose scompigliandole i capelli
Incrociò le braccia al petto
Lo stomaco le brontolò ancora
Lui si fermò di colpo con un sorrisetto in volto soddisfatto
-Siamo arrivati?- domandò con voce piccola
Lui annuì
Era un fast food
Molto grande all'interno,le luci colorate sull'insegna erano decisamente accoglienti
Entrarono per poi fare la fila
C'era molta gente
Davanti a loro c'erano due ragazzi che non smettevano un secondo di slinguazzarsi senza un briciolo di dignità
Si fermarono solo quando un bambino li rimproverò
-Potete smetterla?- domandò il piccolo mettendo le braccia sui fianchi