Quarto testo.

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Dicevamo. Quante volte me l'hanno chiesto, quante persone volevano sapere cosa avevo da nascondere dietro futili risposte come le mie, quelle che davo sempre.
Qualcuno si è accorto di qualcosa, seppur evidente non ha mai capito niente di me.

<<Hai qualcosa incastrato negli occhi
Quel qualcosa che
La notte non ti fa dormire
Ti tiene sveglio
Perché quando sei solo,
Al buio,
Brucia davvero tanto.>>

Sembrava stesse iniziando con il verso giusto, quando ha continuato a parlare pensavo fossi io quella sbagliata a non fidarmi degli altri.

<<Le pupille si dilatano
E diventano così scure
Che quasi non si vedono
Nell'oscurità della sera
Grandi, così grandi
E ancora non si riesce a capire
Cosa c'è incastrato nei tuoi occhi.>>

Lo ammetto. Ho avuto paura. Ho pensato.. Ma sono così trasparente agli occhi degli altri?

<<Non lo capireste,
È inutile.
Nessuno lo capisce
Quando vorresti piangere
Ma non ti escono nemmeno più
Le lacrime.
Quando vorresti ridere
Ma i tuoi occhi, invece,
Dicono esattamente
L'opposto di quello che mostra
Il tuo sorriso.
Quando vorresti,
Semplicemente,
Essere una persona come le altre
Ma devi preoccuparti
Dei tuoi occhi.>>

Ho iniziato a parlare e a tirare le frasi più convincenti del mio vocabolario, non volevo essere scoperta da nessuno.

<<Dei tuoi occhi
Che sono così trasparenti
Al punto tale
Che ti si vede l'anima.
Così trasparenti,
Ma le persone ancora
Non capiscono
Cosa c'è intrappolato nei tuoi occhi.>>

E alla fine, nonostante la paura, arriviamo sempre alla conclusione in cui sono un po' delusa perché, nonostante non lo volessi, nemmeno questa volta mi hanno capita.

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