Settimo testo.

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Si è alzato ed è andato via scompigliando ancora una volta le pagine della mia storia. Di queste pagine, a volte, non so cosa farmene. Io le conosco a memoria. Le rileggo ogni giorno, ogni notte.
A volte le prendo e le accartoccio.

Ho preso una pausa
Dalla mia vita,
L'ho accartocciata
E lasciata lì,
In un cassetto vuoto,
Per un po' di tempo
Come se fosse una cosa inutile
Che col tempo avrei dimenticato.

Mi alzo dalla panchina lasciando anche lì una traccia illeggibile di me, lasciando indietro qualcosa che non voglio più rivedere.

I ricordi però continuano
A rincorrermi,
Anche se il cassetto non lo apro più,
E più mi seguono
Più mi rendo conto che
L'unico modo per liberarmene
È strapparli e gettarli via
Come se non mi appartenessero,
Ma per farlo ci vuole forza.

Qualche volta ne ho sentito parlare di questa presunta forza. Ma dov'è? Si vende?
Quando mi dicono che dovrei reagire di più, lei c'è sempre. Dicono che dovrei averne di più.

<<E in questo momento è proprio lei
Che mi manca.>>

Questa è la mia risposta di sempre.

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