Cinquantaquattresimo testo.

12 8 0
                                    

Mi sento pesante. Mi porto un peso dentro che non riesce a farmi stare bene. Un peso che mi dà la sensazione di farsi vedere anche fuori, ho paura di essere un peso per gli altri come lo sono stata per te.

Sono per strada e ti ho visto passare con il motorino con la tua ragazza. Non hai mai voluto che ci salissi io con te perché mi dicevi che eri alle prime armi e avevi paura che cadessi, ma in realtà non volevi farti vedere in giro con me.

Non hai mai voluto pubblicare una foto assieme, dicevi che stavi male. Quanto mi fa male pensare a tutto ciò e rendermene conto adesso di quanto mi hai usata per stare con qualcuno e poterti rendere grande all'idea di lasciarmi così come hai fatto.

Non sai quanto ho sofferto
Non sai quanto ho pianto
Quando la notte
Ero sola e nessuno mi sentiva.

Ho pianto con la convinzione
Che tu in quel preciso istante
Stavi ridendo con qualcuno,
O stavi ridendo di me
E dei messaggi che ti scrivevo.

Da quel momento
Non ho più messo da parte
L'orgoglio per gli altri,
Mi sono sentita umiliata,
Presa in giro perché ti amavo.

Sei davvero di una pochezza assurda, povero di intelligenza. Quando ti vedo passare mi sento sempre più stupida a stare ancora male per te, ma cosa posso farci? Man mano che parlo escono fuori lati del tuo carattere che mai avrei rivelato a qualcuno. Se lo dicessi ti metterei in cattiva luce, ma almeno gli altri capirebbero perché soffro così tanto.

Perché tu sei stato il mio male, ma allo stesso tempo il mio bene più prezioso.

Semplicemente, pensieri.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora