Quarantaseiesimo testo.

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Oggi è il mio compleanno. L'anno scorso era uno dei giorni che aspettavo di più, facevo addirittura il conto alla rovescia tanto che ero presa dall'ansia di trascorrere un giorno tanto importante assieme a te.

Mi svegliai al mattino con un tuo lungo messaggio scritto a mezzanotte dove mi elencavi i motivi per cui volevi stare con me e mi facevi sentire apprezzata. Non erano degli auguri banali come i soliti, erano le tue parole che suonavano in un modo talmente diverso che parevano uniche, inventate al momento, anche se le avevo sentite già un paio di volte da qualcun altro. Non avevano mai avuto il suono di quella mattina.

Non abbiamo trascorso una giornata a fare casino in una discoteca o in un bar, non siamo andati a mangiare una pizza in un ristorante costoso. Siamo rimasti a casa davanti ad un film, sotto al piumone e non potevi farmi regalo più bello.

Perché tutto il resto
Non ha mai
Avuto un peso
Sul nostro destino.

Era tutto vano,
Anche se al buio
Non c'era la luce
avevamo la nostra,
E se invece c'era
Era comunque spenta.

Era vano anche
Il letto con il piumone
Perché se tu eri con me
Il freddo non si sentiva
E se io ero con te
Ancora più bello di prima.

Era vano
Il sole o la pioggia
Perché dentro di te
C'era sempre bel tempo
E, quando invece da me
C'era un forte temporale,
Con te arrivava
Ancor prima l'arcobaleno.

Vana la luce,
Il piumone e
Il bel tempo,
L'unica cosa che contava
Era l'amore,
Caldo e raggiante
Che come una corda
Legava il tuo cervello
Al mio cuore,
E la mia mente
Al tuo amore.

Lasciamo stare il regalo che mi hai fatto, poteva essere anche il più bello e costoso, ma ciò che più vale per me è quello che sentivo quel giorno.

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