Quarantesimo testo.

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Hai alzato lo sguardo dal cellulare ancor più sorridente di prima, poi d'un tratto ti sei incupito. Io invece ho abbassato lo sguardo cercando di non piangere, ma le scariche che mi ha inviato il tuo sguardo mi danno l'impulso ad una fuoriuscita di lacrime immediata. Cammino con la testa bassa mentre le lacrime scendono e mi accarezzano il naso, poi muoiono sulle mie labbra.

Mi giro per vedere se mi stai seguendo, un po' lo spero, ma stai di nuovo con gli occhi sul display e un sorriso luminoso sul volto, mentre io di luminoso ho solo le lacrime che escono senza fermarsi. È così brutto vederti? Eppure ti vedo sempre, non cambi mai..

Ti guardavo ogni giorno,
Eri sempre lo stesso,
Stesso taglio di capelli,
Stesso modo di vestirti,
Stesso sorriso,
Eppure,
Ogni volta che ti guardavo,
Era come guardarti
Per la prima volta.

Ogni volta
Eri diverso
E, quando le persone
Mi chiedevano di descriverti,
Usavo sempre
Termini diversi
Come se tu
Non fossi mai lo stesso.

Eppure lo eri,
Eri la stessa persona di sempre,
Non cambiavi mai,
Ma quando ti vedevo
Sentivo sempre
Di non conoscerti a fondo.

Tu eri un mondo
Da scoprire giorno
Per giorno ed io
Restavo lì a guardarti
Per cercare di capirti
E trovare un modo
Per raccontarti
Agli altri.

Sono tornata indietro dopo cinque minuti, ma tu non c'eri più. Mi sono asciugata con calma le lacrime e ho aspettato che mi passasse il singhiozzo. Chissà se ti sei accorto della reazione che mi hai provocato.

Passo davanti alla tua classe e noto il tuo ciondolo per terra con quella lettera che di porti dentro, l'iniziale del tuo nuovo amore.

Prendo il ciondolo per sentire ancora una volta il tuo odore e per scoprire se è cambiato, ma il tuo profumo non cambia mai.

Lo alzo da terra e lo appoggio accanto alla maniglia della porta: se lo trovi, sappi che è grazie a me.

Semplicemente, pensieri.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora