Semplicemente, pensieri.

Trentesimo testo.

Le feste sono sempre il momento peggiore per un'anima triste, perché è proprio lì che riesci a renderti conto di quanto ti stai rovinando per qualcuno che non ti considera. Dopo iniziano le giornate ancor più piene di pioggia e maltempo dentro. Le uniche giornate in cui riesci ad uscire sono quelle in cui dentro è come fuori, così da non sentirti fuori posto per almeno una volta nella vita. Spero da un lato che la pioggia possa lavarmi via per sempre ciò che provo per te. Chiamo il mio cervello per farmi ragionare un po', ma ha il telefono spento.

Esci al freddo
Solo d'inverno.

Esci di casa
Solo quando piove
E il cielo non ha colore,
Quando le persone
Scappano a casa
A causa del temporale
E del freddo.

Esci
Quando non c'è nessuno.
Per terra ci sono
Le pozzanghere
Di fango,
Le macchine ci passano
Sopra sfrecciando
E bagnandoti i vestiti,
Ma tu te ne freghi.

Esci
Senza ombrello
E ti ripari i capelli
Col cappuccio della felpa
E, con le mani nelle tasche
Della tua giacca,
Continui a camminare
Andando ovunque
E da nessuna parte.

Esci
Da sola
Con la testa bassa
E senza le cuffie
Per sentire il rumore
Della pioggia sulle auto,
Sulla strada, sui tombini,
Sui tetti.

Il suono dei tuoi piedi
Nelle pozze d'acqua,
Le tue scarpe bagnate
E i tuoi calzini freddi.

Esci di casa
Solo quando è così,
Quando il tempo fuori
È come il tuo tempo
Dentro.

Guardando le strade ti meravigli perché pensi "Ma quindi anche io sono così?". Le persone tendono a scappare dalle giornate grigie e spente o addirittura non escono proprio. Non sono abituate a tanta tempesta ed è raro trovare qualcuno come me a cui piace. Per questo le persone scappano. Scappano da questo terremoto complicato come hai fatto tu. Oggi credo proprio di non vederti perché esci solo nei giorni di sole, ma magari penserai a me sola in mezzo al diluvio e verrai a portarmi un ombrello. Magari però. Adesso preferisci riparare un'altra persona sotto le tue braccia.