Semplicemente, pensieri.

Trentottesimo testo.

Quando mi chiedono se ti amo ancora è difficile da rispondere. Si, a volte ti penso. Anzi, sempre. Ha ancora il potere di trasformare le mie giornate più tranquille in giornate da incubo. Forse non è amore, non è bene, non è malinconia. È solo la reazione che ho quando ti sento parlare, o quando parlano di te. Quindi non lo so, sul serio. Non so se ti amo ancora o amo quello che eravamo assieme. So per certo altre cose.

Non c'è cosa
Più bella
Al mondo
Se non quella
Di vederti felice,
Di vederti
Con uno dei tuoi
Più grandi sorrisi.

E soprattutto
Esserne la causa,
È la cosa che amo
Di più al mondo
Dopo di te.

Penso ancora a te. Penso ancora a te quando guardo in vetrina l'orologio che tanto desideravi e che ti ho comprato, ma non sono riuscita a dartelo perché mi hai bloccato sul tempo, o quando mangio la cioccolata o guardi una partita di calcio in TV della tua squadra del cuore e mi piacerebbe ancora guardarla assieme a te, così, per renderti felice. Sorridevi sul serio quando sapevi che piaceva anche a me. Ed io ero felice di renderti felice.

La cosa
Più straordinaria
È saperti vicino a me,
Sentirti parlare di me
Con me e senza me,
Sapere che mi pensi
Quando parliamo
E se non ci sentiamo.

Ciò che
Più adoro
È sapere che tu
Sei felice
Se ci sono io
E anche se
Non ci sono.

È vero. È bello pensare che, forse, una piccola parte di te appartiene ancora a me, che forse mentre adesso la tua ragazza è una tipa da ballerine e danza, ti senti un po' vuoto nel non avere una come me con le scarpe da ginnastica pronta a chiederti qualche novità sul calcio dato che non ne capisco comunque niente.

Mi ricordo quante volte mi hai spiegato che cos'è il fuorigioco, ma io ho continuato a domandartelo perché continuo a dimenticarlo. Anche adesso non me lo ricordo.

E tu con pazienza mi rispiegavi tutto e sorridevi. Era tutto così bello, sorridevi a causa mia e per le mie domande stupide. Adesso sorridi ancora?