Trentaduesimo testo.

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Mentre ripongo la tua felpa, ancora combattuta sul fatto di restituirtela o tenerla ancora per me quando la tua mancanza si fa sentire ancora di più, e togliendola da dosso mi spoglio di tutte le mie insicurezze, quelle insicurezze che per un periodo di vita sembravano andate via assieme al vento.

Tu
Per una volta
Nella mia vita
Mi hai fatto sentire giusta,
Hai dato fuoco ai miei
Complessi di inferiorità
Senza nemmeno saperlo.

Sai benissimo
Quanta difficoltà ho
Nell'accettarmi
E che odio tutto di me,
Ma a volte sei tu
Che mi fai sentire apprezzata
Come se ci fosse qualcuno
Pronto a vederci
Qualcosa di positivo.

Lo sai perché c'eri quando davanti allo specchio continuavo a coprirmi gli occhi per non guardare, mentre tu mi dicevi <<Stai benissimo vestita così>> e poi io sorridevo e continuavo a ripetermi nella testa che dovevo dimagrire, mentre tu mi abbracciavi dicendomi che ogni mio centimetro era perfetto.

Quando invece non ci sei
Il vuoto torna in me
E mi tormentano ancora
Le stesse mille domande
A cui tu rispondi facilmente.

Sei le mie domande e le mie risposte, non le stesse però. Non riesci a rispondere ai miei dubbi su di te, ma rispondi a quelli sulla mia persona. Tu sei misterioso invece e preferisci sempre lasciarmi col dubbio.

Tu sei tutte le mie risposte.
Quelle che mi mancano
Per vivere bene

Infatti non mi ricordo più cosa significa essere accettati così come si è da qualcuno, potresti passare qui a ricordarmelo?

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