Sesto testo.

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Un giorno qualunque ero seduta sulla mia solita panchina al parco. Per vaghi attimi in cui i miei occhi e i tuoi si sono incrociati, ho sentito quasi il mio caos andare al proprio posto in un battibaleno.
Come chiamarlo caos se nessuno può vederlo? All'apparenza sei sempre così ordinata, eppure non è così.

Resta qui
Nel caos della mia vita
Tra i fogli sparsi nella mia testa
E le cianfrusaglie del mio cuore.

Quando questi pensieri diventano veri e propri discorsi ti stupisci di quanto favoloso possa essere il tuo mondo, ma nonostante ciò continui a tenerlo solo per te. Non ti senti a tuo agio.

È che cerco da tempo
Qualcuno che riesca
A riordinare il mio mondo
E a dargli un senso.

Non sono sicura che
Quel qualcuno sei tu,
Anzi,
Tu hai fatto l'esatto contrario.

Pensandoci bene, è così. Cerchiamo sempre la stabilità dove sappiamo di non trovarla. Perché sto parlando con te? Mi riesce così spontaneo perché, così come non riesci a capirmi, mi conosci più di chiunque altro lo stesso.

Da quando sei con me
Io non capisco più niente,
Molti fogli li ho persi
E non riesco più a trovarli.

La verità è che ne ho bisogno
Per iniziare a vedere la realtà
Così com'è.

Quando poi inizia a guardarti con quegli occhi interrogativi, inizi a chiederti ancora una volta dove stai sbagliando questa volta. Magari hai sbagliato persona.

<<Ho bisogno di te
Ma tu non mi appartieni.>>

Sembra quasi che lo stia implorando, mentre prende le sue cose e va a sedersi altrove.

Però ti prego
Resta lo stesso.
Resta qui,
E se proprio devi incasinarmi la vita, fallo bene.

Semplicemente, pensieri.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora