Alessandro camminava verso quella che era temporaneamente la sua casa, dove si nascondeva come un topo con Kerman, Selene, Lucia e Takijiro. Scendeva una stradina dei Sassi, calciando un ciottolo. Era notte fonda e non vi era nessuno, solamente luci arancioni che brillavano nel buio.
Pensava distrattamente a Sole e un sentimento pungente e caldo si insinuava in lui. Era bella sì, non aveva pensato a nient' altro mentre la teneva tra le sue braccia, dopo che lei aveva tentato di pugnalarlo. Chissà se lei aveva capito che lui era un vampiro, ma in fondo importava poco, perché si era sentito bene con lei, di una felicità durata pochi minuti, ma sconosciuta persino per chi vive l' eternità di un vampiro.
Eppure, un pensiero salì a galla nella sua mente, avvelenando quella dolcezza improvvisa, che masticava. Si ricordò in quel momento che avrebbe fatto prima o poi i conti con una verità, che proveniva dal passato, si annidava nel presente e aspettava di devastare il futuro.
Alessandro cercò di cacciare quel pensiero, perciò si accese una sigaretta e iniziò a fumare. Un lieve fruscio agitò il vento alle sue spalle, Alessandro si fermò appoggiando le spalle al muro, in attesa di chi lo stava seguendo: Lucia.
Apparve con quella smorfia da bambina dispettosa, che sembrava tatuata sul suo viso, mentre giocherellava con una ciocca di capelli arrotolandola ad un dito. Indossava un giubbottino di pelle aperto, una canotta bianca e dei pantaloncini di jeans. Takijiro la seguiva, con l' espressione di chi sta scortando un pezzo grosso e attende sospettoso un agguato certo.
<<Come mai con il tuo bel cagnolino mi stai pedinando?>> Le domandò Alessandro aspirando dalla sigaretta.
Lucia gli si avvicinò, gli sfilò la sigaretta dalle labbra e iniziò a fumarla divertita.
<<Io e Takijiro in realtà eravamo in giro a caccia, quando ti abbiamo visto aggirarti da queste parti. Non ti stavamo pedinando, solamente raggiungendo>>.
Alessandro ridacchiò dinanzi a quegli occhietti furbi, di cui però riusciva a non essere vittima.
<<Passi sempre meno tempo con noi e tra le gambe di Selene. Dove vai, fratellino?>> Gli chiese Lucia direttamente, scoccando la domanda con la stessa forza e la stessa determinazione di quando si lancia una freccia.
Alessandro si limitò a fare spallucce <<Perché dovrei dirtelo?>>.
Lucia fumò ancora, poi consegnò la sigaretta a suo fratello <<Perché potresti metterci tutti in pericolo e perché sono la tua cara sorellina>>.
<<Non nascondo nulla, puoi starne certa>> Alessandro giocò l' arma della dissimulazione, certo che non avrebbe ferito nemmeno lontanamente colei che della dissimulazione era la regina.
Infatti, Lucia accarezzandogli delicatamente il volto disse <<Sai perfettamente che chi mi ha come alleata ha solamente da guadagnarci, mentre chi mi ha contro è destinato a perire>>.
Gradualmente quelle carezze si trasformarono in schiaffi, Alessandro le bloccò il polso e Lucia gemette di dolore. Takijiro piombò con la forza di un toro su Alessandro, gli diede un colpo su un fianco, facendolo balzare in aria. Alessandro atterrò dolorante, ma contrattaccò prontamente, tuffandosi su Takijiro.
<<Voi due non sapete comunicare in altro modo?>> Borbottò Lucia stanca. La lotta appena iniziata, finì subito.
Prese Takijiro per mano e salutò con breve cenno suo fratello, dopodiché a tutto volume intonò una canzone per bambini.Filippo si tuffò nella vasca e non appena il suo corpo sprofondò nelle acque, tornò in superficie con scatti molto energici. La rabbia che gli bolliva dentro era un motore, che avrebbe potuto fargli commettere qualsiasi cosa. Si era trattenuto a stento dallo spaccare il muso a Bovino, che lo aveva pregato ancora per un posto di lavoro migliore o un prestito. Si gettò ancora nell' acqua, si diresse verso il fondo e quando tornò a galla gridò con così tanta veemenza, che avrebbe potuto creare uno tsunami in quell' acqua.
Era molto tardi e c' erano solo un paio di ragazzi, che dopo essere trasaliti a causa del grido lo omaggiarono con scrosci di applausi. Bovino era seduto sugli spalti, aveva la testa stretta tra le spalle e grosse lacrime che cadevano dai suoi occhi.
Gabriele e Rachele erano apparsi all' ingresso e avevano il collo allungato per cercarlo. Lo avevano trovato, per questo lasciarono andare il respiro, più rilassati.
Filippo si sentì ancora più rabbioso quando li vide, pertanto li ignorò e continuò a nuotare. Sembrava uno squalo impazzito.
<<Dai, esci>> Rachele reggeva un accappatoio azzurro, inginocchiata davanti alla piscina. Suo marito le stava dietro, il volto teso e una mano sulla spalla delicata della moglie.
Filippo uscì dall' acqua, strappò l' accappatoio dalle mani di sua madre e se lo infilò.
<<I toni prima si sono un po' accesi e sono state dette cose in realtà mai pensate. Ti chiedo di perdonarmi, Filippo>> Gabriele tentò di fermare suo figlio, che però lo schivò puntando dritto verso gli spogliatoi.
Rachele gli corse dietro, riuscendo a fermarlo solamente con un abbraccio. Singhiozzava e quando Filippo si voltò verso di lei, gli sembrò fatta di cristallo: fragile e forte allo stesso tempo.
<<Filippo, noi troveremo Sole. Questo è garantito! E la colpa non è tua, tu non potevi presagire quello che poi è accaduto>> Rachele stringeva saldamente le mani di suo figlio.
<<Se la polizia non è riuscita a farcela, come potremmo fare noi tre? Non vi è uno straccio di indizio, nulla che possa anche solo vagamente aiutarci>> Sulla rabbia, che sottoforma di fiamme incandescenti e infernali aveva arso Filippo ora era stato gettato un grosso secchio di timore e paura di averla persa. Per sempre.
<<Noi ce la possiamo fare>> Intervenne Gabriele <<Sole è ancora viva e molto probabilmente starà bene>>.
Lo disse con sicurezza, estrema sicurezza e fu proprio ciò a indurre Filippo a esigere la verità, a comprendere che era giunto il momento in cui bisogna sapere. Se non tutto, almeno che cosa stava accadendo a tutti loro, che cosa stava accadendo a Sole.
E anche Gabriele come Rachele silenziosamente e ognuno per i fatti suoi, accettarono di svolgere quel dovere, che avevano rimandato così a lungo: dire la verità.
Diedero a Filippo il tempo di lavarsi e vestirsi, dopodiché si sedettero tutti e tre sui sedili dell' auto, che offriva loro un piccolo palliativo per l' amarezza di alcune verità: non guardarsi negli occhi.
<<Sole non è una ragazza come tutte le altre>> Iniziò Gabriele mandando a diavolo tutti i discorsi, che aveva sempre cercato di imparare a memoria da anni <<Lei ha un potere: la Luce del Sole. È un' arma in realtà ed è antichissima, forgiata parecchi secoli fa da dei monaci, che si chiamavano Gli Angeli del Sole. Era un ordine segreto e guerriero, sorto per combattere contro i vampiri, le streghe, i maghi e i demoni. Il principale antagonista di questi monaci però erano soprattutto i vampiri, per questo ben presto presero a lavorare su un progetto molto ambizioso: la Luce del Sole. Non si sa come, sono riusciti a cristalizzarla. Le notizie sono molto incerte e spesso si mescolano in maniera confusa con la leggenda, però pare che la loro missione sia andata a buon fine. Con quest' arma loro avrebbero potuto far scomparire dalla faccia della Terra tutti i vampiri e pare che fossero sul punto di riuscirci una volta e per sempre. Tuttavia, gli Angeli del Sole andavano a caccia dei vampiri e i vampiri andavano a caccia degli Angeli del Sole, poiché la loro arma non è indistruttibile e questo suo essere frangibile la rende un' arma pericolosa per tutti noi: se un vampiro riuscirà a distruggerla, diventerebbe immortale e impossibile da eliminare. Il Sole cesserebbe di esistere e una notte lunga e buia avvolgerebbe la Terra in un' eterna oscurità. Dopo la fine di questo ordine monastico, per secoli e secoli non si è sentito più parlare della Luce del Sole, probabilmente gli unici monaci l' avevano nascosta e molto bene, aggiungerei io. Come ben sai, il padre di Sole era un archeologo e aveva trovato delle informazioni che lo avevano messo sulla pista giusta per trovare la Luce del Sole. Lui, come me, come mia sorella, come tua madre e pochi altri, fa parte di un nuova società segreta, siamo i Nuovi Angeli del Sole. Tuttavia, dei vampiri devono averlo scoperto e ucciso. Stessa sorte è toccata a mia sorella e a suo figlio, Sole si è salvata. Il fatto che sia riuscita a mettere in fuga dei vampiri è assolutamente straordinario. Ciò può significare solamente due cose: o è in possesso della Luce del Sole o è proprio lei la Luce del Sole. Nessuno si salva dall' aggressione di un gruppo di vampiri>>.
Il silenzio calò all' interno dell' auto, costruendo altissime pareti tra i presenti. Ognuno era chiuso nella sua solitudine.
Fu Rachele a riprendere la parola <<Il padre di Sole poco prima di morire ci scrisse una lettera, in cui ci raccomandava di proteggere sua figlia. Questo vuol dire che probabilmente anche lui credeva che la Luce del Sole avesse a che fare con lei>>.
Il gelo del silenzio si ricucì, reso ancora più spesso ora da altri sentimenti, come la paura, la tristezza e la difficoltà di aggrapparsi ad una speranza scivolosa.
Gabriele mise in moto l' auto, Filippo guardò fuori dal finestrino. Una ragazza col giubbottino di pelle era seduta sotto un lampione.SE LA STORIA TI PIACE, METTI MI PIACE E COMMENTA.
STAI LEGGENDO
La Luce Del Sole
VampireNiente per un vampiro è più temibile della luce del Sole. È una carezza pericolosa, capace di segnare la fine di chi è destinato all'eternità. Eppure, c'è chi è riuscito a cristallizzarla, forgiando l'arma con cui sconfiggere i vampiri. Come ogni ar...