Hope è una ragazza di 16 anni che è costretta a cambiare città per il lavoro del padre..
Non è mai stata popolare; ha avuto molti problemi nella vita, ma resta comunque la ragazza semplice che è.
Hope sta con Jeremy da quando aveva appena 14 anni; è...
«Buon giorno a tutti, è un piacere stare qui per me, sono il dottor Davis, Matthew Davis, mi occupo di due settori» spiego, mi stringono la mano. Vado nel mio studio, indosso il camice. IO= piccola che fai? HOPE=Mi occupo di Dylan mentre Jen è in palestra.
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Sorrido, è così bello immaginarla con un bebè tra le braccia... IO= Bene, io ho il mio primo turno che comprende: una tac, Un ecografia, e infine una visita... HOPE= Bene, ti aspetto qui allora. IO= si, certo. Vuoi vedere la foto del mio curriculum? HOPE= si certo dimmi che almeno lì sorridevi... IO= più o meno...
HOPE= Wow è bellissima... tu sei bellissimo... adoro le tue mani... IO= pensa a cosa ti faranno le mie mani quando ti prenderanno...😏 HOPE= Smettila! A dopo ti amo♥️ IO= ♥️♥️!! Metto il telefono in tasca e vado in sala tac, mi metto in postazione, finisco aspetto i risultati e vado dalla signora, «Ho un cancro al cervello come mio fratello e mio nonno?», scuoto la testa sorridendo, «No, soffre semplicemente di emicrania un po' amplificata ma è pur sempre emicrania, vede le zone del suo cervello sono intatte, i neuroni funzionano normalmente e tutto intorno è pulito. Può davvero stare tranquilla.», sorride dolcemente e mi abbraccia «Grazie figliolo adesso torno dai miei nipotini»-«Certo, buona giornata», se ne va. MA CHE FIGATA È LAVORARE QUI?! Vado al secondo piano, entro nello studio e mi metto i guanti, mi siedo sullo sgabello girevole, «Salve sono il dottor Davis, di quanto è incinta?»-«Tre mesi», annuisco sorridendo e accendo l'ecografo, inizio. Guardo il monitor, e sorride «È il primo?» chiedo, annuiscono sorridendo, gli faccio ascoltare il battito: wow, pazzesco. «Hey guarda qui che sorpresa!» «Che Succede?» «Avrete Non uno ma Ben due neonati, congratulazioni», lei si commuove e anche lui. Gli do l'ecografia e li saluto. Vado ad occuparmi del mio ultimo paziente: una bimba di quattro anni, «Buon giorno chi è Hope Marshall di voi due?» chiedo «Sono io!», è così carina. La prendo in braccio e la metto sul lettino, «Cos'hai?»-«Mal di gola non riesco più nemmeno a mangiare del gelato», sorrido «Sarà buono con me?», «Certamente tesoro, e sai perché? La mia ragazza si chiama come te»-«Ah allora dev'essere bellissima quanto me»-«Lo è credimi», sorride «Apri grande e dici A», lo fa accendo la luce e prendo un bastoncino, «Perfetto. Piccola Hope Ho una notizia buona e una cattiva. La cattiva è che dobbiamo togliere le tonsille perché sono molto gonfie ed è per questo che non puoi respirare, la buona è che dopo l'operazione potrai mangiare una valanga di gelati», le si illumina il viso e mi abbraccia «Oh». Spiego tutto alla madre e poi ho ufficialmente finito il mio primo turno di lavoro. Torno a casa, «Eilà dottor Davis» sorrido, è sul divano con Dylan e gli sta dando da mangiare; «Ciao piccola» le do un bacio, vado a prendermi da bere e le racconto tutto per filo e per segno. Il piccolo si addormenta, va a metterlo nella nursery e mi raggiunge in camera mia, e mi bacia appassionatamente, «Mi adorano tutti»-«Ma non mi dire», mi metto a ridere, Dylan si mette a piangere, va in camera sua, lo culla un po' e poi si riaddormenta, la prendo per i fianchi e la bacio appassionatamente, «No, no sul fasciatoio del bambino...», sorrido, la prendo in braccio e la sbatto contro il muro, la bacio sul collo, «Reggiti su di me e non urlare perché se inizia a piangere sappi che non lascio stare, piangere fa bene ai neonati»-«Sei stronzo e crudele... sei Il ragazzo perfetto», sorrido e la bacio appassionatamente, le sfilo i jeans, mi apre la camicia e mi graffia il petto quando mi sente dentro di lei, poggia la testa alla parete e si morde le labbra, le mordo il collo, il seno, torno a baciarla, «Non urlare resisti», annuisce sospirando, mette una mano sulla mia nuca e mi avvicina a se per baciarmi, la mia lingua sfiora la sua, le mordo il labbro inferiore e sembriamo scoppiare entrambi. Ma non mi scosto continuo a baciarla, «O mio Dio!», sbarro gli occhi, si volta dall'altra parte, metto Hope giù, si rimette i jeans, alzo i pantaloni «Lo stavate facendo nella cameretta di mio figlio!? Screanzati!»-«Jen scusa hai ragione»-«Scusa non potevi fargli un po...»-«No!» dice Hope disgustata, «Jen l'ultima volta che glielo chiesto mi ha schiaffeggiato», mi guarda e stringe gli occhi in due fessure: si è arrabbiata. «Non occorre che tu parli delle nostre cose intime in questo modo» dice, «Il bambino ha mangiato poco fa, ciao» aggiunge, se ne va. «Coglione!» Dylan inizia a piangere, «Me ne vado» dico. Prendo la camicia, vado in camera mia IO= piccola mi dispiace. HOPE= tranquillo... non sono arrabbiata... IO= Se lo dici tu.. HOPE= Sono preoccupata più che altro... IO= per? HOPE= Abbiamo fatto l'amore senza precauzioni... IO=... HOPE= già. IO= cazzo... ed era anche completo... HOPE= E se rimango incinta? IO= fa niente, lo cresceremo e avrà tutto l'amore del mondo... HOPE=♥️! IO= Ti amo e non ti lascerei mai...per nulla al mondo💕 HOPE= sono stata fortunata ad averti incontrato e ad essermi perdutamente innamorata di te.♥️ IO= lo stesso vale per me...♥️♥️. HOPE= faccio una doccia e mi metto a dormire, ti amo IO= anch'io a domani ♥️. Vado a lavarmi, metto un pigiama e mi metto a letto, mi addormento subito.