MATT(16)

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Do un bacio ad Hope mentre dorme, e torno a casa mia, faccio una doccia, mi vesto, prendo le mie cose e vado in ospedale.
«Buon giorno», vado nel mio studio.
«Dottor Davis!» esulta quando mi vede, «Ciao piccola Hope», mi abbraccia, questa bambina è adorabile.
«Signora Marshall dobbiamo fare l'anestesia... può uscire per favore?»-«Certo, Hey piccola ci vediamo dopo con tanto gelato» sorrido.
«Lo sa che per il mio compleanno ho chiesto un unicorno rosa?»-«Ma non mi dire»-«Mio fratello me l'ha comprato è alto quanto me. Dottore lei quanto è alto?»-«Sono alto 1,87»-«Ed è tanto?»-«Si decisamente...»-«La sua Hope è simpatica?», annuisco sorridendo «Molto e ama I bambini»-«Wow», sorrido «Bene Hope adesso sentirai un pizzichino»-«Può stringermi la mano?»-«Ma certo», chiudo la mia mano intorno alla sua mentre le faccio entrare l'ago nel braccio, la stringe un po' e poi si rilassa, «Andrà tutto bene piccola Hope», annuisce sorridendo e chiude gli occhi, inizio l'operazione, «Bisturi» dico, Gideon me lo passa, «Pinze», tiro fuori due tonsille grandi come palline Ping pong se non di più...
Metto i punti e la faccio riportare in camera, tolgo i guanti e mi lavo le mani.
Parlo con la madre e dopo vado nel mio studio, «Piccola che ci fai qui?», sorride «Ho poggiato l'orecchio sulla porta poco fa e ho adorato il modo in cui hai trattato quella bambina..», sorrido e la bacio.
Restiamo in ufficio e parliamo per un bel po', bussano: «Dr. Davis la bambina si è svegliata», annuisco sorridendo.
«Scusami un attimo, arrivo subito» annuisce sorridendo, le do un bacio e vado dalla bambina.
«Allora: come ti senti?»-«Mi fa male la gola»-«È normale»-«Mi saluta la sua Hope quando arriva a casa?»-«È qui in ospedale, vuoi conoscerla?», annuisce sorridendo, «Vado a chiamarla e torno».
«Piccola c'è qualcuno che vuole conoscerti»-«Arrivo», mi segue «Si può? Buon giorno!», sorride «Piacere sono Hope e ho quattro anni»-«Io sono Hope e ne ho 19», sorridono entrambe «Posso dirti una cosa all'orecchio?», hope si avvicina, «Il dottor Matthew è molto bello» dice, mi metto a ridere, annuisce confermando.
«È stato un piacere Hope»
«Anche per me, e non ti arrabbiare con lui se torna a casa sporco di rossetto, uso molto lucida labbra in questo periodo»-«Hope!» la rimprovera sua madre, «Non si preoccupi ha soltanto quattro anni» dico ridendo, Hope la abbraccia e poi se ne va.
Saluto la mini Hope e torno a casa, oggi pranzo con lei e suo padre.
«Bene Matthew, dove l'avete fatto finora», per poco non mi strozzo con la carne, «Come Scusi?»-«Papà ti prego.... sul letto dove vuoi che lo facciamo sul tetto della macchina?!», sorrido «Matthew confermi?», scuoto la testa, «Sul letto, in macchina, contro il muro, in spiaggia», mi tira un calcio sotto al tavolo.
«Siete una bella coppia» sorrido, tutto d'un colpo lo vedo pallido, stringe una mano sul suo petto e si accascia sul pavimento, mi alzo di corsa, Hope chiama i soccorsi.
«Papà!», poggio due dita sul suo collo «Il battito c'è ma è molto lento...»-«Matt devi salvarlo ti prego»-«Ha avuto un infarto...», sbarra gli occhi.
Arriviamo in ospedale, «Voglio la sala operatoria libera adesso!»-«Piccola farò il possibile te lo prometto», annuisce singhiozzando.
Indosso camice e guanti, inizio ad operare.
Restiamo tre ore e passa in sala operatoria. Finisco mi ripulisco e vado in sala d'attesa, Hope è con sua madre «Allora?»-«L'abbiamo operato e adesso è stabile, è fuori pericolo», corre ad abbracciarmi «Sapevo che ci saresti riuscito», mi bacia, la stringo forte a me. Kate rimane in ospedale, noi torniamo a casa, fa una doccia e si stende vicino a me, mi ringrazia ancora una volta per aver salvato la vita di suo padre, la bacio.
Non c'è sensazione più bella di lei che passa la mano tra i miei capelli con le gambe accavallate sulle mie.

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