Io e Jesse stavamo parlando quando all'improvviso si spalanca la porta e una Ashley furibonda entra nella stanza piombandosi su Jesse che la guarda spaventato.
-"Brutto idiota! Julie si sveglia e tu non ci chiami? Se non chiedevo al medico quando pensavi di dircelo? Noi eravamo in pena fuori e tu qui felice e contento?"- gli urla contro colpendolo con una raffica di pugni.
-"Vi stavo venendo a chiamare, abbiamo parlato un po' per farla calmare perché era turbata. Sei una pazza isterica, tieni le mani a posto!"- risponde Jesse e nel frattempo entrano Chris, Brenda, Connor e Josh.
- "TU! D'ora in poi se ti sento rifiutare un passaggio, ti picchio anzi dovresti iniziare a usare la macchina, ti devi togliere la fissa di camminare soprattutto se sei sola e di sera. Mi hai spaventato a morte stupida cretina!!!"- mi urla ma la voce perde di potenza terminando in un pianto a singhiozzo, è la ragazza più forte e determinata che conosco ma adesso sembra una bambina indifesa e sono fortunata ad avere persone che mi amano così tanto al mio fianco, si fionda sul mio letto e lo stesso fa Brenda.
Dopo un po' di chiacchiere, abbracci e lacrime, entra un uomo nella stanza, visibilmente invecchiato rispetto al mio sogno d'altronde sono passati quindici anni ma è lui, il mio papà, quello vero!
Non sento più niente, lo guardo negli occhi mentre distribuisce ciambelle e caffè a tutti, vedo tanta sofferenza, dolore, sollievo, frustrazione, il suo viso è visibilmente provato, il cuore mi batte forte, un brivido mi percorre la schiena, non so spiegarvi la sensazione che provo perché è un tornado di emozioni, è come se stesse tornando al suo posto un pezzo importante, avevo paura di non provare niente per la mia famiglia d'origine ma solo guardandolo mi si è riempito il cuore.
-"Julie, lui è mio padre come ti ho già detto prima, è venuto con me a cercarti"- mi dice Jesse mentre ci guarda emozionato.
-"Ciao Julie, sono Gregory Palmer piacere di conoscerti. Come ti senti? "- mi chiede.
-"Bene, ho un po di dolori sparsi qua e là ma tutto sommato sto bene, poteva andare peggio. Grazie per quello che ha fatto per me!"- gli dico cercando di sorridere perché altrimenti piangerei di nuovo, non ce la faccio a rimanere sulle mie e lo tiro verso di me e lo abbraccio.
Lui è rimasto fermo in un primo momento, non aspettandosi il mio gesto ma poi ha ricambiato e mi ha stretta forte a se, accarezzandomi i capelli e li ho sentiti i battiti del suo cuore, il sangue che scorreva agitato nelle sue vene, i brividi, la pelle d'oca il respiro mozzato per trattenere le lacrime perché lui non sa che io so ma i nostri cuori si.
I nostri cuori lo sanno.
Si sono riconosciuti.
Si sono ritrovati.
E stanno tornando a vivere.
Sento tutto l'amore che prova per me entrarmi dentro l'anima, gli sussurro "grazie" ma vorrei dirgli grazie per non avermi dimenticata, grazie per non avermi abbandonata, grazie per avermi cercata, grazie per non aver perso la speranza, avremo tempo per recuperare, per un attimo mi sembra di tornare bambina.
- "Sono felice che tu stia bene, Jesse e i tuoi amici erano disperati, abbiamo avuto tutti paura per te"- mi dice lui.
-"Ho parlato con i tuoi genitori e siccome non tornano prima di domenica , rimarrai a casa nostra fino al loro ritorno, non voglio che tu resti sola in casa"- mi informa.
-"Tornano domenica! È incredibile, la loro figlia viene aggredita e loro tornano comodamente domenica!"- mi altero.
- "Hanno detto che avevano delle riunioni che non potevano essere delegate per una causa importante ma erano molto turbati al telefono e hanno detto che faranno il prima possibile"- mi rassicura.

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RomanceUna famiglia felice, stabilità , ricchezza e amore. Niente sembra poter rompere la bolla in cui la loro vita scorre serena. Il destino però ti coglie di sorpresa e ti fa perdere tutte le certezze, un'altra vita, un'altra famiglia di cui lei non rico...