Capitolo trenta

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*In questo capitolo ci sono contenuti maturi con scene esplicite di sesso. Nel caso volete evitare quelle parti potete leggere fino a questo segno********* o foto di Harry
Grazie e buona lettura!

Sono appena arrivata a casa con Jesse e papà, ho fatto un bagno caldo per rilassarmi, ho bevuto una tisana ma è come se sotto i piedi avessi dei chiodi, non riesco a calmarmi. Il problema è che vorrei sfogarmi con qualcuno ma non voglio farlo con Jesse e papà, insomma non vorrei dire o fare qualcosa che possa turbarli e c'è una sola persona che vorrei con me adesso.

Prendo il cellulare e mando un messaggio.

Io: Ho bisogno di te

Daniel: Che succede? Dove sei?

Io: Sono a casa dei Palmer, è successa una cosa e non lo so ho bisogno di te. Scusami fai conto che non ti abbia scritto.

Daniel: Tra mezz'ora ti passo a prendere

Io: Ti aspetto

Corro nella stanza per cambiarmi, dato che sono in pigiama, prendo un jeans nero e un maglione bianco. Corro in bagno e mi sistemo alla meglio i capelli, torno in stanza e prendo la borsa, ci infilo il cellulare, portafoglio, fazzoletti e le chiavi che mi hanno dato per poter entrare e uscire comodamente. Vado nello studio di papà e lo avviso che sto per uscire e dopo alcune raccomandazioni mi arriva il messaggio di Daniel che mi avverte che è fuori. Quando sto per uscire però, mi rendo conto che non vedo Daniel dalla festa di Ashley e mi sale l'imbarazzo per quello che è successo tra noi, non so dove troverò il coraggio di guardarlo in faccia, inspiro ed espiro per calmarmi ed esco.

Vado verso la sua macchina ed entro. Il mio sguardo è basso verso il tappetino che improvvisamente è diventato interessante poi però alzo lo sguardo e lui mi accoglie con un sorriso, un sorriso dolce e sincero che mi mette a mio agio.

-"Ciao Daniel, scusami se ti ho disturbato"- dico.

-"Tu non disturbi, ti ho detto che puoi chiamarmi quando vuoi. Solo che se non ti dispiace dobbiamo andare a casa mia perché vengo da una giornata orrenda al lavoro e ho bisogno di mettermi comodo. Ti dispiace?"- chiede, cioè da soli a casa sua?

-"Ehm, per me non è un probema ma ti ripeto che se ti ho disturbato posso tornare dentro e parliamo un altra volta"- rispondo.

-"Non farmi ripetere, dai che ti faccio assaggiare le mie lasagne"- dice.

-"Sai pure cucinare?"- esclamo.

-"Lo dici come se fosse un delitto"- dice sogghignando.

-"No assolutamente... ma... cioè sei perfetto già cosi e sai anche cucinare. Sembri finto"- borbotto e lui ride.

-"Ma dai, non dire sciocchezze, ho un milione di difetti. Tu non sai cucinare?"- chiede.

-"Io? Si, so cucinare, sono molto brava con i dolci ma so fare tutto"- rispondo.

-"Vedi? Io sono negato con i dolci, primo difetto"- risponde.

-"Ah beh se è così allora"- dico alzando gli occhi al cielo.

Non mi stupisco affatto quando ci fermiamo davanti ad un grattacielo, non era esattamente il tipo da villetta a schiera, scendiamo dall'auto e lui da le chiavi ad un certo Fred, all'ingresso dell'edificio, che la prende, immagino, per parcheggiarla e infatti si dirige verso una rampa che porta ai parcheggi.

-"A che piano stiamo andando esattamente?"- chiedo una volta nell'ascensore.

-"Io vivo nell'attico, per esattezza gli ultimi tre piani sono di mia proprietà, non volevo rischiare di avere vicini rumorosi"- risponde e io rimango allibita, ho sempre vissuto nell'agiatezza ma qui sprizza lusso da tutti i muri.

TWINSDove le storie prendono vita. Scoprilo ora