capitolo ventisette

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*Il capitolo è più lungo del solito ma non potevo dividerlo quindi armatevi di pazienza. Buona lettura!

Il compleanno di Ashley è andato alla grande, dopo la parentesi Daniel, abbiamo ballato e bevuto fino a tarda notte. Ashley e Brenda mi hanno assalita dopo che sono tornata da loro dicendomi che "se non mi scopo un figo del genere o sei lesbica o fatti suora", hanno detto e ovviamente hanno voluto sapere i dettagli della scenetta dietro la tenda perché a loro non è sfuggito il fatto che io e Daniel fossimo spariti. Parlando di Daniel dopo il nostro incontro è andato via, gli ho chiesto di rimanere con noi ma non ha voluto e questo sinceramente mi è dispiaciuto molto, sembra che voglia rimanere fuori dalla mia vita, mantenere le distanze e questo mi fa pensare al perché del suo atteggiamento inoltre penso anche a me e a quello che sta succedendo tra noi.... voglio proseguire in questa cosa che sta accadendo? Ho sempre voluto avere la mia prima volta in una vera relazione, con profondi sentimenti e avere un bel ricordo ma con lui non riesco a farli certi discorsi perché mi sentirei una bambina , lui è abituato ad avere tante donne e le mie paranoie lo allontanerebbero soltanto. Se vado avanti sono consapevole che mi farò male, che quando lui si stancherà di me io dovrò leccarmi le ferite e se non lo facesse? Se non se ne andasse? Se il nostro legame diventasse qualcosa di bello e grande? Per saperlo bisogna viverlo no? A mio rischio e pericolo, giusto? Siamo attratti l'uno all'altra in un modo inspiegabile e questo è evidente ma io provo sentimenti un po' più profondi della semplice e carnale attrazione fisica, un qualcosa nato dalla prima volta che ho incontrato i suoi occhi verdi e cresciuto poi piano piano, mi è stato vicino come nessun altro, mi ha aiutato senza voler niente in cambio, il suo istinto di proteggermi, il suo sorriso e beh anche il fisico mozzafiato che si ritrova, mi stanno facendo perdere la testa.

Oggi mi sono svegliata tardi, dopo la serata di ieri ero stremata e anche Jesse e Chris sembrano due zombie, stiamo facendo una specie di brunch data l'ora ormai lontana dalla colazione. Papà è nel suo studio a lavorare, gestire da lontano una casa editrice non deve essere facile, ho deciso di parlare con lui, è passato già molto tempo e sono pronta ad affrontare il discorso. Sono molto nervosa perché non so come iniziare il discorso ma penso che le parole verranno da sole quando sarò di fronte a lui ma aspetterò che finisca di lavorare.

Passiamo la giornata in casa a oziare, a parte i compiti per domani, passiamo dal divano alla cucina e dalla cucina al divano, abbiamo visto per l'ennesima volta Harry potter e Chris si è addormentato dopo neanche un quarto dora di film ma come si fa a non amarlo, il film intendo?

Verso sera finalmente papà esce dallo studio e il mio stomaco si stringe in una morsa per colpa dell'ansia. Si dirige in cucina e lo raggiungo, sta preparando pentole e padelle per preparare la cena.

-"Posso aiutarti?"- chiedo facendomi notare.

- "Oh.. beh se proprio vuoi, puoi cominciare a pelare carote e patate"- mi risponde con un sorriso.

-"Ok, faccio subito!"- rispondo afferrando un coltello.

-"Attenta a non farti male pero!"- si raccomanda e io sorrido.

-"Guarda che io so cucinare, sin da quando ero una ragazzina di 12 anni, affiancavo miss Robins e la aiutavo, mi ha insegnato molte cose e sono anche brava"- rispondo orgogliosa.

-"Sarà un talento di famiglia allora!"- risponde.

-"Mia madre mi ha insegnato, all'inizio ho combinato un sacco di pasticci! "- rispondo senza pensare a ciò che ho detto e a chi.

-"Io ho sempre amato cucinare come te sin da bambino, mia madre era una grande cuoca e sono cresciuto vedendola sempre ai fornelli, poi mio padre morì di infarto e mia madre dovette prendere le redini dell'azienda di famiglia. Quando tornava la sera, nonostante fosse stanca preparava la cena per noi e a me non andava giù così un giorno mi misi a cucinare, presi una ricetta dal libro di mia madre e ricordandomi i consigli che mi dava lei quando la guardavo, preparai una minestra di verdure, mi bruciai tante volte e dimenticai il sale - sorride- però il sorriso di mia madre quando trovò la tavola apparecchiata e la cena pronta fu impagabile"- racconta lui.

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