Capitolo trentaquattro

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Pov's Daniel

Quando ho ricevuto la telefonata di Julie sono andato fuori di testa. Ma perché le cose devono succedere sempre quando sei lontano miglia e miglia? La mia piccola era terrorizzata e io non ero con lei. Lei mi aveva chiesto di passare le feste insieme con la sua famiglia ma non è stato possibile o almeno non fin quando non le dirò tutto e la paura di perderla mi fa spezzare il cuore in mille pezzi.

Per me è iniziato tutto quando ricevetti una telefonata di Gregory Palmer, amico di vecchia data di mio padre e socio in affari o almeno lo è stato fin quando mio padre era in vita.

-"Pronto?"- rispondo mentre esco dall'università.

-"Daniel, figliolo, ho una notizia meravigliosa. L'ho trovata!"- esclama euforico.

-"Cosa?! Dove? Com'è successo? Lei si ricorda di voi? Le avete parlato? "– gli dico.

-"L'ho incontrata in un bar e l'ho riconosciuta subito appena l'ho vista! Dovresti vederla, è bellissima! Ho fatto le dovute verifiche ed è lei ma non le ho parlato, non l'ho avvicinata. Vorrei tenerla d'occhio, vedere chi frequenta, osservare i suoi genitori e indagare su tutte le persone che le sono intorno. Voglio scoprire perché si trova con questa famiglia, chi l'ha portata via da noi ed è qui che ho bisogno del tuo aiuto, voglio che tu la osservi mentre io sarò via. Devo tornare a Londra non posso rimanere oltre e devo organizzare le cose per poter venire qui con la mia famiglia"- dice Greg.

-"Perché non le parli direttamente e la porti con te a Londra?"- chiedo.

-"Sei impazzito? E se non sapesse di essere stata adottata? E se i suoi genitori fossero coinvolti? La metterei in pericolo e non voglio questo, chi l'ha presa prima o poi farà un passo falso e sarà allora che lo schiaccerò" - risponde Greg.

-"Capisco, beh non posso darti torto. Cosa dovrei fare? "– rispondo

-"Vedere chi frequenta, amici e parenti, controllare tutti quelli che noti nella sua vita e tienila al sicuro come puoi, dovrai essere la sua ombra e proteggerla al posto mio. Ti prego, proteggi la mia bambina!"- dice.

-"Fidati di me, tua figlia non correrà alcun rischio"- dico.

Quando la vidi la prima volta, stava uscendo da scuola e stava ridendo con le sue amiche. Mi appuntai di scoprire i nomi delle due ragazze e controllare loro e le loro famiglie ma mentre ragionavo tra me e me mi immobilizzai. La sua bellezza era naturale, semplice, non aveva molto trucco e indossava un maglione turchese di due taglie in più probabilmente ma era comunque bellissima, il suo sorriso era un'arma che si conficcava sotto la pelle e i suoi occhi verdi ti rapivano, anche se nella foto che mi ha dato Greg erano marroni ma conoscevo la loro particolarità e rimasi letteralmente affascinato.

Questa situazione è andata avanti per un anno fino a che non decisi di avvicinarmi a lei quella sera nel parco quando la vidi con le ginocchia strette al petto e la testa china. Greg non era d'accordo ma lo convinsi che diventando suo amico avrei potuto proteggerla di più dato che le indagini erano arrivate ad un punto critico e pericoloso.

È stata una tortura fingere di non sapere niente sulla sua famiglia, non sapevo, stando lontano, che lei fosse all'oscuro anche se lo sospettavo ma ne ebbi la conferma quando lei pur non conoscendomi si confidò con me. Parlare con lei era meraviglioso, dopo mesi e mesi ad osservarla ed ammirarla senza poterla avvicinare, è stato un calvario. Non lo nascondo, mi sono innamorato di lei sin da subito. Non mi era mai successo prima, certo ho avuto delle relazioni e anche molto passionali ma un amore platonico così forte che mi struggeva l'anima è stata una novità per me. Poi tutto è cresciuto quando abbiamo iniziato a vederci, a ridere e scherzare, era divertentissimo stuzzicarla e vederla arrossire imbarazzata, è così sexy che neanche se ne accorge.

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