TWINS

capitolo dodici

Pov's Jesse

Sto andando a casa di Julie. Quella ragazza mi piace molto, non nel senso che pensate  voi, è molto simpatica e vorrei conoscerla meglio, sapere che abbiamo in comune la passione per Harry Potter è stata la spinta in più perché dal primo momento che l'ho vista ho sentito la curiosità di sapere tutto di lei.

Io sono un tipo che ci mette molto per aprirsi, sono riservato e timido ma quando mi sento a mio agio sono allegro, solare e divertente, e con lei è così mi sono sentito subito bene.

Il colore dei suoi occhi, il giorno in cui ho capito che erano cangianti, è stato uno shock. Somiglia molto a lei, se fosse viva credo che si somiglierebbero. Forse è questo che mi attrae, questa somiglianza che mi da l'illusione di averla accanto, ho pochi ricordi di mia sorella, eravamo gemelli ma lei il giorno del nostro terzo compleanno è scomparsa. Sparita nel nulla, mesi e mesi di ricerche, i miei genitori non si davano pace, mia madre è arrivata al limite della sua sanità mentale. Un giorno fu scoperta la sede di un'organizzazione che trafficava esseri umani per prostituzione e nei casi più orribili traffico di organi, furono trovati tanti corpi di bambini carbonizzati. In pochi furono identificati dato lo stato dei corpi e così la polizia dichiarò mia sorella Diana morta perché fu ritrovato un corpo con la catenina che ci avevano regalato e il suo giacchetto, mia madre tentò di uccidersi dopo la notizia e dovette ricoverarsi in una clinica privata per superare il trauma. Mio padre non ha mai creduto alla sua morte e spende milioni in investigatori privati e specialisti in questo genere di cose.

Io non ho parlato più per due anni, noi facevamo tutto insieme anche il bagnetto e sento che una parte di me e li da qualche parte.

Mio fratello Jacob,  più grande di cinque anni, si dà la colpa, si è sempre tormentato ed è tutt'oggi difficile aprire l'argomento perché lui si alza e se ne va. Lui quel giorno doveva badare a me e Diana perché mamma stava parlando con il catering che si stava occupando della festa ma si allontanò per andare a prendere il pallone e quando tornò Diana non c'era più. Lui non si è mai perdonato di averci lasciato.

Suono il campanello e dopo pochi minuti Julie apre la porta e io sollevo le buste del McDonald e le si illuminano gli occhi.

-"Vieni entra Jesse, tu e il tuo cibo siete i benvenuti"- dice.

-"Grazie, dove li metto?"- chiedo.

-"Dai a me li metto in cucina, tu mettiti comodo"- risponde lei.

Mi tolgo la giacca e la appendo all’attaccapanni vicino la porta e mi guardo intorno. Gran bella casa, vado a sedermi al divano e vedo il tavolino pieno di patatine, pop corn, coca cola e aranciata. Poi la vedo arrivare con un mantello, gli occhiali tondi e una bacchetta, scoppio a ridere e prendo il mio zaino e tiro fuori esattamente le stesse cose. Lei sgrana gli occhi e scoppia a ridere e battiamo il cinque.

-"Allora pronta per questa maratona"- chiedo.

-"Prontissima!"- risponde lei.

Si avvicina al lettore dvd che aveva già preparato e preme play, io nel frattempo mi metto il mantello e gli occhiali, Julie si gira e scoppia a ridere.

-"Siamo molto maturi vestiti così"- ridacchia.

-"La mia maturità la perdo quando si tratta di Harry Potter"- rido.

Inizia il film e siamo entrambi silenziosi. La sento bisbigliare e mi viene da ridere perché si sta trattenendo per non darmi fastidio.

-"Anch'io so le battute a memoria"- dico e lei si gira sorridendo.

-"Facciamo che ci alterniamo le battute? È più divertente cosi"- le sorrido.

Passano così i primi due film, abbiamo mangiato ciò che c'era e abbiamo deciso di fare una pausa.