Capitolo trentanove

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Una grossa risata interrompe il momento di tensione, una risata di scherno, di derisione, una risata che vuole umiliarti e schiacciarti.

-"Cosa credi di fare? Metti giù quell'arma che potresti farti male"- lo deride Conrad.

-" Tu cosa credi? Che siccome non sono un delinquente assassino come te, io non sono in grado di difendere mia figlia? Sei un illuso se pensi che io ti lasci fare senza muovere un dito"- ringhia Paul e Conrad ride ancora di più e io vorrei tirargli un pugno sul naso.

-" Tua figlia? Non è niente per te, perché rischi per una ragazza che ti ha voltato le spalle? Non ci ha pensato due volte ad abbandonarvi e tu rischi la vita per lei?"- dice Conrad.

-" Tu cosa ne sai? Lei è figlia mia. Io l'ho cresciuta, io ho vegliato il suo sonno quando aveva gli incubi, io le ho insegnato ad andare in bicicletta e sui pattini, a nuotare, la passione della lettura gliel'ho inculcata io, quello che è oggi, è grazie a me. Tu non puoi capire dato che uccideresti anche tua madre pur di ottenere ciò che vuoi. L'amore è amore in tutte le sue forme, non esiste vincolo di sangue che mi impedisca di dare la mia vita per lei"- dice e io sono colpita dalle sue parole, il cuore si gonfia di orgoglio e ammirazione verso l'uomo che è davanti a me a farmi da scudo. Ciò che ho scoperto mi ha sconvolto è vero ma non posso evitare di considerare Paul mio padre nonostante tutto e sapere che lui non è coinvolto mi ha tolto un peso dal cuore.

-" Sei spacciato. Non credere di poterla fare franca, se ci lasci andare il giudice ne terrà conto e te la caverai con poco. Liberaci e potrai rifarti una vita"- dice Paul.

-" Vuoi fare l'avvocato con me? Pensi che io sono stupido? Se vado in galera non ci esco più se viene dimostrato a che organizzazione faccio parte. Preferisco morire che marcire in quattro mura ma prima faccio fuori la causa dei miei problemi"- dice puntando la pistola alla mia testa e Paul mi spinge al riparo dietro di lui.

-"Paul che ci fai qui?"- dice Sara scendendo le scale con l'aria sconvolta.

-" Proteggo nostra figlia, cosa che avresti dovuto fare tu"- ringhia verso di lei che cerca di avvicinarsi.

-" Non ti azzardare ad avvicinarti. Da oggi in poi per me non vali niente e se tocchi Julie ti ammazzo"- dice Paul e lei scuote la testa con gli occhi pieni di lacrime.

-" Amore ti prego, posso spiegarti"- dice Sara con voce tremante.

-" Non ti disturbare è tutto chiaro"- risponde lui.

-" Sara adesso basta! Ricomponiti e procediamo con i piani. Non intendo aspettare gli ordini di nessuno, la situazione è cambiata e devono morire entrambi e poi andremo via e daremo fuoco la casa per cancellare le tracce"- dice puntando la pistola verso Paul e caricando la pistola, mi si gela il sangue.

-" Vuoi tu l'onore Sara?"- le chiede lui, lei è ancora turbata e fa segno di no. Sta per premere il grilletto quando in lontananza sento le sirene della polizia, sbarro gli occhi, il cuore batte forte.

-" Adesso cosa fai? Pensi davvero che io sia così stupido da venire qui senza chiamare la polizia? Mi fai ridere, sei ridicolo!"- lo deride Paul e succede tutto in pochi secondi Conrad spara a Paul ma Sara si frappone tra di loro, viene colpita al cuore. Paul la prende al volo.

-" Sara perché l'hai fatto?"- chiede lui

-" Mi dis-piace... perdonami"- dice chiudendo gli occhi mentre una lacrima scende dai suoi occhi, Paul la stringe a sé, era l'amore della sua vita e nonostante ciò che ha fatto, ha sacrificato la sua vita per lui.

-" Sei un maledetto bastardo! Tu e quei pazzi dei tuoi compari avete rovinato la mia vita e pagherai per questo"- in uno scatto si avventa su di lui prendendolo a pugni, si picchiano a vicenda fino a che non sentiamo la porta spalancare con uno schianto.

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