Sistemo il telefono sul comodino e solo in quel momento ragiono su una cosa: mio fratello non ha il letto, poiché mamma e papà l'hanno spostato in camera mia per gli ospiti, quindi...dove sono lui e Pier? Mi alzo con quella domanda e, dopo essere uscita dalla mia camera, busso alla sua. Lui mi apre con la maglietta che aveva indosso sulle spalle:
"Oh, stress, cosa vuoi?"
"Posso stare con te e Pier?"
"No."
Mi risponde freddo e diretto, ma ancora una volta Madman mi appoggia:
"Ma falla entrare bro, che te ne frega"
Ha una voce molto più rilassata e io comprendo al volo e confermo una volta che Davide si fa da parte per farmi passare. L'odore di erba si espande per tutta la stanza. Pierfrancesco è sdraiato su due materassi gonfiabili, a pancia in giù a giocare alla play ad un gioco di gare d'auto:
"Quindi il letto lo avevi!"
Sbotto contro mio fratello:
"Non avevo un letto per umani. Dai non si può dormire su un materassino del genere"
Me lo indica, tornando poi alla finestra e sedendosi sul davanzale, tornando a fumare.
Io mi avvicino al materassino e Pier, vedendomi, si sposta su uno e io mi sdraio in posizione opposta rispetto al ragazzo, supina. Madman, finita la partita, allunga un braccio piegato su di me, appoggiandosi con il gomito sulla mia pancia, e prendendo con l'altra una canna, facendoci un tiro. Mi guarda:"Vuoi?"
Annuisco, allungando la mano, ma mio fratello lo blocca:
"Emma. Solo un tiro, non di più. Siamo intesi? Sennò non le tocchi più. Non voglio che ti abitui a sta merda"
"Sì, Davide, va bene"
Lo so quanto mio fratello ci tiene a me, ma deve capire che a venticinque anni so quanto il mio fisico regge e quanto io posso assumere. Lo ascolto comunque e ci faccio un tiro, lungo, ma comunque un solo tiro, ripassandola a Pier.
Suona il campanello e mio fratello si alza, uscendo dalla stanza, scendendo le scale e lasciandomi sola con l'altro ragazzo, che si gira, mettendosi nella mia posizione, restando a pancia in giù. Almeno ora ci guardiamo. Lui mi fissa fin troppo.Alza una mano e mi guarda abbastanza confuso, appoggiandomela sul viso in modo abbastanza violento per poi sbarrare un po' gli occhi:
"Pensavo fossi più lontana..."
Sussurra stanco e divertito, avvicinandosi piano e sistemandosi meglio:
"Sei diventata bellissima Emma in questi anni"
Vorrei ricordargli che non ci vediamo da qualche mesetto e basta, ma comprendo dai suoi occhi rossi e dal suo alito che sa di alcool che non è il caso, che tanto non mi ascolterebbe.
Inizia ad accarezzarmi dolcemente il viso e io mi faccio cullare da quel tocco caldo e dolce, chiudendo gli occhi. Non sta facendo niente di male d'altronde. Lo lascio fare.Almeno fino a quando le sue dita non passano ad accarezzarmi le labbra e l'altra mano passa sulla mia schiena e sui miei fianchi, intenzionata a scendere ancora. In quel momento spalanco gli occhi, ritrovandomi Pier molto più vicino che mi fissa le labbra.
Vuole azzerare la distanza, ma lo blocco, mi sono appena messa con Matteo, non posso fare così e, soprattutto, lui non è in sé. Non avrebbe senso questo contatto. Gli appoggio una mano sul torace per allontanarlo.
Lui mi toglie la mano dal suo petto e se la porta sul viso, baciandomi il palmo:
"Pier sei fuori di te, lasciami"
"Shh...non alzare la voce"
Chiude gli occhi e si struscia un po' sul materassino, appoggiando il viso nell'incavo del mio collo, accarezzandomi la schiena e stringendomi a sé. Non riesco ad allontanarmi. Pier non è molto muscoloso, ma è forte e non nego che la mano che mi preme la schiena mi sta facendo male e non poco.
Perché Davide non arriva? Ok che mamma e papà non lo vedono da un po', ma non è il momento adatto ora per parlare. Il pensiero che ci possa mettere ancora chissà quanto per salire mi fa salire ulteriormente l'ansia e il ragazzo la percepisce:
"Rilassati piccola Emma"
Sussurra sul mio collo, passandoci le labbra e facendomi rabbrividire. Mi accarezza piano facendo disegni circolari sulla mia schiena per calmarmi, ma non capisce che mi agita e basta facendo così perché questi contatti, non voluti, non mi piacciono e non li desidero:
"Madman..."
"Madman è il mio nome d'arte, bimba, per te sono Pier..."
Mi corregge, tra l'infastidito e l'annoiato, stringendosi ancora a me, appoggiandosi meglio.
Dopo poco mi accorgo di come il suo respiro si sia stabilizzato e rilassato e la sua mano sia distesa sulla mia schiena: si è addormentato? Madman sta dormendo semi-abbracciato a me e io non posso muovermi per non rischiare di svegliarlo. Come la spiego questa storia a Davide?Restiamo così ancora per un po', fino a quando mio fratello non entra in camera e io subito gli faccio cenno di tacere e lui, non so con quale telepatia, lo capisce e mi si avvicina:
"Non è come sembra"
Sussurro e lui annuisce. Mi dice che non serve giustificarsi, sa il comportamento del suo amico. Mi sposta delicatamente la mano di Pierfrancesco dalla mia schiena e io rotolo piano via. Lui l'appoggia vicino al viso e il ragazzo si muove nel sonno, chiudendosi un po' in sé. Davide lo copre fino a metà petto:
"Lasciamolo riposare, dorme anche delle ore a volte, altre solo venti minuti e si riprende. Spero non ti abbia fatto nulla di che, vero?"
Mi accarezza il viso e rispondo che non è successo nulla di che, ma che ho bisogno di parlargli.
![](https://img.wattpad.com/cover/157925552-288-k426109.jpg)
STAI LEGGENDO
Fin dove brilla la Luna | Madman
Romance"Mi fa strano pensare a te come la sorella di Davide." Alzo lo sguardo, guardandolo strano, come se non avessi capito, mettendo i nostri occhi a contatto: "Cosa?" Gli domando, confusa da quella sua affermazione e frase che, almeno per ora, non trova...