Successo

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Nota: ho cambiato il titolo del precedente capitolo intitola "Successo" in "Dammi Luce" perché sono stupida e non mi ricordavo di questo capitolo :)

Vi sta piacendo la storia o avete qualche correzione?



"Emma posso entrare?"

Annuisco a Pier che entra e si siede, appoggiandosi con la schiena contro il letto, vicino a me. Si accende una canna:

"Ho scritto un nuovo testo"

E me lo passa, così mi concentro nella lettura. Non è un testo d'amore e nemmeno completamente serio o sul triste. Particolare, aggettivo perfetto:

"<Sarò puntuale soltanto all'ora del decesso>. Ottima frase"

Continuo la lettura:

"<Un bravo ragazzo che fuma>?"

Lo prendo in giro e lui mi fissa, buttando fuori il fumo, passandomi la canna, che tiene tra le dita, facendomi fare un tiro:

"Un angelo sono, Emma."

Ride, alle sue stesse parole e io con lui. Continuo nella lettura:

"Bello il gioco di parole finale. Ottima canzone"

Mi ringrazia, sistemandoselo in tasca e fumando ancora, condividendola ancora con me e, una volta finita, accendendone un'altra. Allungo la mano, ma lui l'allontana:

"Basta canne. Tuo fratello aveva detto <un tiro>, ne hai già fatti quattro, poi mi uccide"

Scrollo le spalle, stringendomi nella maglietta che non ha mai lasciato le mie mani:

"Bella maglietta, è tua?"

"Di Matteo"

"Ah..."

Cerca di prenderla, ma la stringo a me:

"Voglio solo vederla"

"Non toccare le cose del mio ragazzo!"

"State assieme da tre giorni, non è il tuo cazzo di ragazzo"

Si agita, alzandosi e iniziando ad urlarmi contro, facendomi spaventare. Si appoggia sul mio letto:

"Non sai cosa vuol dire mantenere una relazione di quattro anni. Non lo sapete voi due. Non lo sapete!"

Alza la voce, facendomi rabbrividire e alza la mano verso di me e io temo possa partire uno schiaffo, ma mi accarezza una guancia:

"Sei così pura e innocente Emma, come puoi sprecarti con uno così, me lo dici? Matteo mi sembra così violento, così difficile, così diverso da una come te"

"Perché mi hai baciato?"

Gli domando, di punto in bianco:

"Ne avevo voglia. Lo rifarei tutt'ora. Mi attiri fisicamente, cazzo. Non posso farci nulla"

Mi accarezza il collo:

"Così intoccabile e pura."

Mi allontano dal suo tocco, alzandomi, mentre lui mi fissa, ancora appoggiato sul mio letto:

"Pier, perfavore. Stai con la tua ragazza, non dare fuori di matto per me. Non è giusto nei suoi confronti"

Pare calmarsi completamente, sdraiandosi sul letto e finendo la canna:

"Penso di lasciare Felisja. Mi sta annoiando e non l'ho vista una volta interessarsi all'album"

"Ho visto che fa la modella e la fotografa, avrà sicuramente altro per la testa"

"Metà album è dedicato a lei..."

Sussurra, ignorandomi. Poi si perde ancora a fissare il soffitto. E poi gira il viso verso di me:

"Me lo dai un bacio?"

Lo guardo stranita e lui si alza, ma io mi allontano:

"Ma sei stupido? Dopo tutto quello che ti ho detto tu vuoi pure un bacio. Pier, smettila, stai diventando spaventoso, ora"

"Uno solo, poi basta, promesso"

Mi propone, stringendo la maniglia della porta contro cui ha visto che puntavo. Mi sta guardando con un viso compassionevole

"Pier, cazzo. Non sei un bambino. Mettiti in testa che se a te non frega della tua tipa son problemi tuoi, io ho un ragazzo e voglio stare con lui. Fine."

"Mentre mi baciavi non la pensavi così però. Sennò non avresti neanche lontanamente ricambiato. E comunque se non me lo dai te mentre te lo chiedo, me lo prendo da solo sto maledetto bacio"

Mi prende per le spalle, sbattendomi contro la porta e fissandomi, stringendomi le spalle fino a farmi male:

"No, cazzo no." Si stacca, cadendo in ginocchio davanti a me: "Che cazzo sto facendo? Dio mio. No"

Singhiozza, tenendosi la testa tra le mani. No, vi prego, non ditemi che sta avendo un qualche attacco di qualcosa. Io non li so gestire. Mi abbasso alla sua altezza, prendendogli il viso tra le mani e guardandolo degli occhi:

"Pier. Calmo, ci sono qua io"

"Non voglio restare solo Emma, non voglio, non lo merito"

"Non lo sei Pier. Ok? Non lo sei"

Lo tranquillizzo o almeno tento. Lo aiuto a rialzarsi e lui si stringe alle mie braccia, come fossero una salvezza:

"Non lasciarmi piccola Emma. Non lasciarmi solo ora che sto impazzendo"

"Te l'ho detto. Sono qua"

Lo stringo a me, facendolo appoggiare con la fronte sulla mia, accarezzandogli i capelli. Pierfrancesco ha spesso dei momenti del genere, spesso preceduti da un'enorme euforia che, stavolta, non ha avuto. È la prima volta che tocca a me calmarlo, di solito c'è sempre Davide a tranquillizzarlo, se accade con noi. Odio il suo bipolarismo, non so mai come comportarmi, non so con che cadenza deve prendere le pastiglie, lo xanax e i calmanti vari che gli servono. So solo calmarlo con le carezze e le parole, facendogli archiviare un po' il dolore e la rabbia repressa.

Quando noto il suo respiro tranquillo, lo allontano piano e gli accarezzo le guance:

"Stai bene?"

Scuote la testa. Si morde le labbra, con gli occhi lucidi e immagino stia trattenendo delle lacrime represse che non riesce a buttare fuori:

"Voglio morire Emma..."

"Non dirle ste cose, Pier, non dirle"

Odio il bipolarismo di Pierfrancesco quando lo porta a questi pensieri suicidi. Davide ha avuto un periodo di depressione di qualche mese, da cui si è, fortunatamente, ripreso, ma è stato spaventoso e la cosa mi ha lasciato un segno dentro enorme, specialmente perché non era un bel periodo già di mio. Temo spesso di rivedere in quegli occhi stanchi, quello sguardo perso ed esterno di quei mesi. E ogni volta che sento queste parole da Pier mi tornano in mente quei momenti:

"Non valgo niente e basta. Quel disco sarà un flop totale"

Si porta le mani nei capelli, stringendoli e tirandoli e io gli metto le mani sui polsi, facendolo fermare:

"Non dirlo neanche per scherzo"

Gli prendo le mani, trascinandolo sul letto e facendolo sdraiare, sdraiandomi al suo fianco e accarezzandogli il viso. Le mie carezze, per lui, sono esattamente come le sue per me, un tranquillante:

"Piangi Pier, sfogati con me"

Gli sussurro, tentandolo di metterlo a suo agio e mi ascolta, iniziando a singhiozzare e portandosi le mani sugli occhi. Gli poggio sopra le mie, facendogliele allontanare. Magari sono sporche di qualcosa, non si sa mai. Gli asciugo gli occhi con le mie che so per certo essere pulite:

"Non riuscirò a completare l'album nei tempi prestabiliti. Non riuscirò a fare nulla. La mia carriera sfumerà. I miei fan non mi vorranno più e io finirò nel dimenticatoio"


Fin dove brilla la Luna | MadmanDove le storie prendono vita. Scoprilo ora