Nota d'inizio: penso che questo sia uno dei capitoli che più attendevo, più attendevate e che ho amato maggiormente scrivere, è stato anche tra i primi che ho scritto. Ci sono molto affezionata ❤
Buona lettura
Dei baci mi solleticano il collo, fino ad arrivare alle mie labbra e fermandosi sull'angolo della bocca. Stringo gli occhi, aprendoli piano, osservando la stanza immersa nella penombra grazie alle serrande abbassate che filtrano poca luce:
"Buongiorno principessa"
Mi sorride Matteo e io ricambio, baciandolo e abbracciandolo, non credendo ancora alla sua presenza fisica qua con me:
"Ripreso da ieri?"
Annuisce, alzandosi e rimettendosi una maglietta, prendendo le scarpe e dicendomi che andrà a fare una corsa mattutina per svegliarsi definitivamente.
In quel momento entra piano mio fratello, ma, vedendoci svegli, apre la porta di colpo:"Emma, io devo andare a casa a prendere alcune cose, posso affidarti a Matteo?"
Nota le sue scarpe da ginnastica e comprende:
"Corsa mattutina? Va bene. Pier sta ancora dormendo in camera mia. Chiudi tutto quando esco. Prendo le chiavi quando vado a casa"
Non mi da neanche il tempo di rispondermi che subito va in cucina a bersi del caffè, aspettando Matteo che esce poco prima di lui, che lo segue a ruota. Chiudo a chiave la porta e li guardo dalla finestra allontanarsi per due vie diverse.
Resto lì ancora un attimo quando sento il rumore di movimenti tra le lenzuola e salgo, andando nella camera di Davide. Pierfrancesco è lì, sveglio, con il telefono in mano e si sta grattando la nuca.
Alza lo sguardo verso di me:"Hey"
Mi saluta con la mano e io lo raggiungo, assonata, mettendomi sotto le coperte con lui che mi stringe con un braccio, facendomi appoggiare sul suo petto, mentre continua a scrollare la home di Instagram, cercando qualcosa di interessante. Esce dall'applicazione e va su whatsapp dove vedo varie chat e vari gruppi e sorrido dolcemente vedendo la chat con mio fratello fissata in alto.
"Guarda amò che oggi non ci sentiamo, sto in studio tutto il giorno, magari ti chiamo stasera"
Manda un audio alla sua ragazza e aspetta che lo invi, per poi mettere in stand-by il telefono e sistemandosi meglio a letto, sdraiandosi completamente e stringendomi a sé:
"Ma oggi in studio ci stai poco"
"Lo so, ma oggi proprio non ho voglia di sentirla. Preferisco stare qua tutto il giorno"
Mi accarezza la schiena, guardandomi e io annuisco, stringendomi poco a lui:
"Con Teo, tutto ok?"
"Sì, sì, è andato a correre"
"Emma, ma Teo ti piace davvero?"
Mi domanda, a bruciapelo, continuando con le carezze sulla schiena. Io alzo poco lo sguardo:
"Perché me lo chiedi?"
"Perché non mi rispondi?"
Pierfrancesco è odioso quando mi fa queste domande:
"Sì..."
"Sicura?"
"Sì, ma perché sta domanda? Perché pensi non mi piaccia?"
Mi allontano dalla sua presa, alzandomi e guardandolo degli occhi, vedendolo mentre si riporta le braccia dietro la nuca, sul cuscino:
"Boh"
Scrolla le spalle, guardandosi attorno e prendendo una sigaretta abbandonata sul comodino da mio fratello, ma io gli tiro una manata, facendogliela cadere:
"No, voglio spiegazioni ora, perché lo pensi?"
Lui fa per alzarsi, interessato a ignorare quella conversazione, ma io lo blocco sul letto, sedendomi sul suo petto, ignorando ciò che quella posizione potrebbe significare in quel momento, non mi interessa. Voglio solo capire da dove gli nasce una frase del genere.
Lui si sistema sul cuscino, sbuffando:"Non sembri presa Emma, ti conosco bene, so quando sei presa da una persona, Matteo non è quella persona. Non sei presa da Teo, ti stai facendo trasportare dal momento"
"Non è vero. Non dire cazzate"
"No?"
Domanda lui, alzando un sopracciglio, retorico. Sento la sua mano prendere ad accarezzarmi il braccio, arrivando fino alla spalla:
"Ne sei convinta?"
I suoi polpastrelli prendono a passarmi sulle spalle e sul collo, facendomi rabbrividire:
"Cosa faresti se io facessi, dal nulla, così?"
La sua mano mi passa sulla nuca, stringendola e tirandomi a sé, facendo unire le nostre labbra in un bacio decisamente ben diverso dal primo, più esperto e profondo da parte sua sulle mie labbra che, almeno in quel momento, non ricambiano. La forza che sta impiegando sulla mia nuca non è per niente forte e potrei, con poche difficoltà, staccarmi, ma non voglio farlo.
Una mia mano va a infilarsi nei suoi capelli scuri e l'altra ad accarezzargli il collo, ricambiando il bacio, mentre la sua libera, non occupata sulla mia nuca, passa ad accarezzarmi un fianco da sotto la maglietta che alza piano, sfiorandomi la pancia e coccolandomi anche la schiena ogni tanto.
Accorgendosi di come non stia rifiutando quel contatto, Pier tenta di approfondirlo e lo lascio fare, schiudendo poco la bocca. Lui ha il comando di quella cosa, io semplicemente non gli impedisco nulla.
L'altra sua mano lascia la mia nuca e entrambe vanno a concentrarsi sui miei fianchi, solleticandomeli dolcemente e facendomi muovere poco su di lui e facendolo gemere piano nel bacio quando sfioro, non volutamente, la sua parte sensibile.
"Dio, Emma"
Riunisce le nostre labbra, mordendomele un po' prima.
Mi tiene fermi i fianchi per impedirmi di fare altre cose. Mi preme le mani sui fianchi, facendoci cerchi immaginari e alzandomi piano la maglietta, fino a metà schiena, accarezzandomela in modo estremamente dolce. Sembra interessato a levarmela del tutto:"Pier, sai dov'è mia sorel-... Oh Cristo Santo"
Io e Pierfrancesco si stacchiamo subito e io mi levo subito dai suoi fianchi, girandomi verso mio fratello che ci guarda scioccato dalla porta, con la bocca aperta, lo sguardo confuso e il giornale che aveva in mano, per terra:
"Davide, aspetta non è come credi..."
Lo blocco, ma lui mi fulmina con lo sguardo:
"Ma sei seria? Matteo se ne va per mezz'ora e te sei subito attaccata ad un altro? Emma, ti sembra il caso?"
"Davì, tua sorella ha ragione, non è come sembra"
"Pier, te taci e basta. Cazzo. Ne parliamo dopo. Muovetevi a scendere che trovo il modo di tenere Matteo lontano."
E torna in cucina urlando un:
"Se mi sentite. Non avete idea, neanche lontanamente."
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Fin dove brilla la Luna | Madman
Romance"Mi fa strano pensare a te come la sorella di Davide." Alzo lo sguardo, guardandolo strano, come se non avessi capito, mettendo i nostri occhi a contatto: "Cosa?" Gli domando, confusa da quella sua affermazione e frase che, almeno per ora, non trova...