"Come vanno le cose lì al nord?"
"Al nord? Pier, dai, neanche fossimo così distanti..." Rido io, mentre sento dal piano sotto il volume alto di una qualche canzone strana messa da mio fratello e dal suo amico scemo:
"Vabbè. Hai capito dai...Cos'è questo casino?"
Mi chiede, preoccupato, allungando lo sguardo, come potesse vedere:
"C'è Lauro giù da basso che sta mettendo musica di dubbia provenienza ed eterosessualità"
"Nulla di diverso dal solito, no?" Mi domanda, sorridendomi a trentadue denti, per poi limitarsi a sorridere: "Mi manchi già. In questi giorni il letto era tremendamente vuoto senza te che lo riempissi. Anche la casa era silenziosa, mi mancavi..."
Sussurra, stringendo il telefono tra le sue mani e sospirando:
"Ho passato dei giorni d'inferno senza di te. Stavo male. Ho avuto un momento no, in cui ho avuto paura potesse finire tutto da un momento all'altro. Anche la mia vita. Che tu non fossi qua con me. Che una volta tornata a Roma ti dimenticassi di me e sono caduto in paranoia..."
Si porta una mano sugli occhi, trattenendo le possibili lacrime e a me spezza il cuore vederlo così distrutto, senza un apparente motivo, mangiato dal suo bipolarismo che gli rovina la vita:
"Pier...hey..."
Lo richiamo io, mentre lui mi guarda, cercando di asciugarsi gli occhi come può e allontanandosi dal volante al quale è appoggiato, guardandosi attorno
"Io continuerò ad essere qua, ok? Siamo sempre stati legati e sempre lo saremo per sempre, se te mi vorrai al tuo fianco"
"Io ti voglio con me per tutta la vita Emma, per sempre. Sono anni che covo un sentimento per te, pensavo fosse solo amicizia prima, fratellanza, protezione. Poi ho capito che non era così quest'anno, vederti con Matteo mi ha spezzato il cuore.
Credimi, non ti lascerò mai più andare.
Ti voglio in tutte le mie giornate, migliori e peggiori.Se vuoi, ovviamente"
"Certo Pier...ora però, torna a casa, ti prego, non voglio che stai in giro se non stai bene"
"No, sì, ora torno a casa, volevo sentirti, mi mancavi, te l'ho detto"
"Anche te mi manchi molto, ma io voglio che stai bene ora. Quindi riposati, pensa a te ora, io ti aspetto sempre qua"
Pierfrancesco annuisce, respirando a fondo e appoggiando il telefono in un posto sicuro, seppur sempre connesso con me. Si asciuga definitivamente gli occhi e avvia la macchina, iniziando a guidare:
"Volevo andare in un bar prima, a mangiare qualcosa, non ho ancora pranzato e ho fame"
"Vorrei pranzare con te, Pier"
"Anche io, piccola..." Si guarda attorno, fermo ad uno stop, per poi ricominciare a guidare: "...presto ci rivedremo ancora, sicuramente, abbiamo in mente un progettone io e tuo fratello, anche se non dovrei dirtelo."
"Che tipo di progetto?"
"Un Kepler 2, robe così. Insomma, rimettiamo al trono chi merita in questo gioco del rap"
"Che figata!"
"Se ci gira bene, ti portiamo in tour con noi, vediamo però, cercherò di convincere tuo fratello"
Io annuisco, osservando i suoi movimenti rilassati mentre è alla guida:
"Pischella mia!" Mi giro di colpo verso lauro che mi saluta dalla porta: "Io e Gem andiamo a far la spesa, te vuoi qualcosa? Vieni con noi?" Io guardo Pierfrancesco, che sta assistendo alla scena, in attesa di una mia risposta, un po' infastidito, probabilmente dal soprannome che mi ha dato Lauro:
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Fin dove brilla la Luna | Madman
Romance"Mi fa strano pensare a te come la sorella di Davide." Alzo lo sguardo, guardandolo strano, come se non avessi capito, mettendo i nostri occhi a contatto: "Cosa?" Gli domando, confusa da quella sua affermazione e frase che, almeno per ora, non trova...