Bolla papale

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Piccola informazione prima del capitolo:

Non in questo, ma in quelli a venire tratterò il tema del bipolarismo, essendone Madman affetto. Dal momento che io non ne soffro e mi affido unicamente a Internet vi chiedo, se possibile, di non insultarmi nel caso sarò eccessiva o lieve, ma anzi, se qualcuno sa i sintomi, sa come si manifesta, insomma sa un po' di cose sul bipolarismo, mi scriva nei messaggi che sicuramente mi potrebbe aiutare molto.

Buona lettura


Attraverso la strada guardandomi attorno e Matteo, vedendomi, ripone il telefono nella tasca e mi sorride, alzandosi gli occhiali da sole e aprendo le braccia. Braccia in cui mi fiondo, stringendolo a me. Il suo profumo forte, maschile e, sicuramente, costoso, mi invade le narici.
Definitela cosa stupida ma io amo sentire il profumo che ogni ragazzo possiede è una della prime cose che noto e considero.

Lui mi accarezza la schiena, baciandomi i capelli e, appena alzo lo sguardo, curiosa di vederlo davanti a me e non attraverso uno schermo, mi bacia dolcemente. Io ricambio, subito e lui mi stringe i fianchi, tirandomi più verso di sé.

"Quanto sei bella dal vivo Emma, non hai idea"

La sua voce. La sua voce dal vivo è qualcosa di stupendo, dura, forte e decisa pur con una frase del genere:

"Tu lo sei molto di più"

Trovo la forza di rispondergli perdendomi ad ammirare i suoi lineamenti e le forme del viso, gli occhi e le labbra. Lui mi sorride, poi guarda oltre me:

"Andiamo? Ti va?"

Io annuisco, incantata e priva della capacità di parlare. Prende il trolley e sistema il borsone, in modo da utilizzare una sola mano, prendendo la mia con l'altra e raggiungendo Pier dall'altro capo della strada. Lascia il bagaglio e gli stringe la mano:

"Matteo Privitera, ma penso ci conoscessimo già, grazie per aver accettato il featuring"

"Pierfrancesco Botrugno, piacere mio. Verrà una roba spaziale"

"Anche di più"

Gli risponde con una forte risata, mentre lo segue verso l'auto di mio fratello che è appoggiato al cofano, fumando, perso nei suoi pensieri. Appena ci vede ci viene poco incontro, presentandosi allo stesso modo di Madman, facendogli sistemare le valigie nel portabagagli:

"Sono scortese se ti chiedo di stare davanti con me, Matteo?"

Ecco, iniziamo l'interrogatorio al mio ragazzo. Scena vista e rivista.

Ricordo che un ragazzo che ho avuto a diciott'anni, durante questa prima chiacchierata "amichevole" (cit. di mio fratello) fatta anch'essa su un'autostrada, è stato abbandonato su questa dopo il suo "Sono fiero milanista!" detta dal poveretto, contro mio fratello convinto tifoso della Roma. Roberto, se non sbaglio si chiamava così, aveva incominciato a rincorrere l'auto e mio fratello gli aveva urlato un: "Tralasciando che ascolti musica di merda, l'unico milanista che accetto è Pier, figlio di puttana!" Un grido in mezzo a tanti automobilisti che l'avevano guardato male.
Niente, alla fine siamo stati insieme davvero poco e, appena l'ho lasciato, mio fratello ha voluto festeggiare ed è così che è nata la scena della "casa" in "Detto, fatto". Non sto scherzando.
Anche la felicità di Madman in quel video è riferita al quel fatto.

Quindi ogni volta temo questo momento. E stavolta si parla anche di una persona mediamente famosa e ho seriamente l'ansia per lui.
La mia stanchezza, però non mi permette di ascoltare, continuo a sbadigliare. Tutto il sonno perso stanotte si sta facendo sentire ora che mi sto rilassando.
Pier si rende conto di questa cosa e batte le mani sulle sue cosce, poggiandosi sopra la sua felpa:

"Vuoi dormire un po'?"

Annuisco, strofinandomi un occhio e, dopo aver tranquillizzato con lo sguardo Matteo e dopo la specifica di Pier che "Tranquillo, è una cosa che facciamo da anni senza secondi fini", mi sdraio sulle sue gambe e lui mi passa le mani tra i capelli. Le mani di Pier mi hanno sempre calmato. Ha un tocco quasi magico sulla mia pelle. Mi ha sempre tranquillizzato in varie situazioni, quando Davide si arrabbia, le carezze di Pier sono sicuramente il miglior rimedio, ma ci sarebbero tanti momenti da raccontare...

Mi addormento in fretta, sentendo però che Davide inizia a chiedere cose a Matteo. Spero di svegliarmi e trovarlo ancora seduto.

Non so esattamente quanto tempo passa, ma sono le mani di Madman che mi passano sul viso a svegliarmi cautamente. Apro poco gli occhi:

"Hey, siamo arrivati"

Mi sorride dolcemente, aiutandomi a rialzarmi, dandomi una mano, mantenendo l'altra sulla schiena, mentre riprendo conoscenza del luogo che ho accanto: Matteo e Davide non sono più in macchina e Pier ha le chiavi in una mano:

"Quanto ho dormito?"

Mi passo le mani sugli occhi, cercando di svegliarmi:

"Un'oretta, ti ho fatto dormire un po', poi ho iniziato a non sentire più le gambe e ho finito l'erba, quindi ho bisogno di scendere"

Annuisco, senza ascoltarlo realmente, aprendo la portiera e scendendo, camminando un po' barcollante e entrando in casa, trovando Matteo intento a bere un caffè e mio fratello a prepararsi una canna (strano). Quest'ultimo mi lancia uno sguardo veloce, mentre l'altro mi sorride felice e noto le sue valigie in un angolo:

"Ti accompagno in camera? Così te la mostro e sistemiamo le tue valigie"

Mio fratello mi blocca con la mano:

"Prima devo parlarci un attimo io per il lavoro, poi te lo mando su appena abbiamo finito"

Alzo gli occhi al cielo. So bene che parleranno poco niente del lavoro, ma non ci voglio pensare:

"Non alzare gli occhi al cielo!"

Mi sgrida e io sbuffo, ricevendomi un altro suo rimprovero. Vado da Matteo e gli circondo le spalle con le braccia e lui me le stringe, baciandomele:

"Ma io voglio stare un po' con Matteo, poi me lo rubi per il lavoro"

Faccio la faccia delusa, con tanto di labbruccio fuori, che di solito su mio fratello fa effetto, ma non è stavolta il giorno:

"Dopo Emma, perfavore vai in camera"

Ma io non mi stacco. Guardo Pierfrancesco entrare, salutando tutti, riempiendo un bicchiere d'acqua e prendendo dal suo zaino un po' d'erba:

"Pier, tieni compagnia alla mia sorellina per un'oretta?"

Pier si gira verso di noi, fissandoci tutti e tre, alquanto confuso:

"Ew. Va bene?"

Sa bene che è una domanda retorica e so anche io che non posso che ascoltare mio fratello, così precedo il ragazzo entrando in camera.


Fin dove brilla la Luna | MadmanDove le storie prendono vita. Scoprilo ora