Esco dal bagno e mi ritrovo di fronte Pier che mi guarda con un sorriso che non promette niente di buono:
"E quindi ti senti le mie canzoni sotto la doccia? Immagino che bei pensieri ti fai"
Mi dice malizioso, sistemandosi il telefono della tasca posteriore dei jeans e sfregandosi le mani tra di loro.
Io resto ferma, contro la porta chiusa dietro di me, non comprendendo dove vuole esattamente andare a parare. Prima che gli possa rispondere, le sue mani vanno a circondare e a stringere i miei fianchi, schiacciandomi contro il legno e facendo premere il suo corpo sul mio:"Pier, cosa ti prende?"
Lui mi sorride, provocatorio, accarezzandomi i fianchi, facendo movimenti circolari.
Qualcosa dentro di me mi urla di allontanarlo, mi riporta alla mente le scene passate e questo avvenimento sarà l'ennesimo punto da aggiungere alla lista. Eppure il mio corpo è bloccato. Che cosa mi succede? Anzi. Cosa ci succede? Sono anni che conosco Pierfrancesco e mai si è comportato in questi modi.Lui appoggia la sua fronte sulla mia e inizia a canticchiare un motivetto che non riconduco a nessuna sua canzone.
Si sposta con le labbra sul mio orecchio:"Dammi un motivo..."
Inizia a canticchiare, accarezzandomi i fianchi e passando a volte sulla schiena, tracciando linee senza senso:
"...per toglierti le mani di dosso"
Lo guardo confusa ed estremamente spaesata. Cosa sta dicendo? Si sposta con le labbra sull'altro orecchio, passando con una mano ad accarezzarmi la pelle nuda di un braccio. Ha le mani fredde ed è tutto il tempo che mi sta causando brividi:
"Stasera faremo tardi..."
Passa le mani sul mio orologio da polso e poi sull'anello su cui porta piena attenzione: è un regalo di mio fratello. Dorato, costato una fortuna, il primo regalo che si è potuto permettere di farmi con l'arrivo della fama:
"...chi lo sa..."
Sorride, accarezzandomi tante volte l'anello e alzandomi la mano in modo da vederlo bene, per poi riportare l'attenzione su di me:
"...magari domani ti sposo"
Ma è impazzito? Si rende conto di ciò che sta dicendo? Eppure non è quello a scioccarmi, tanto quanto quello che fa dopo. Mi guarda per pochi secondi che sembrano minuti interminabili e poi chiude gli occhi, poggiando le labbra sulle mie e lasciandoci piccoli baci. Si stacca quasi subito, non solo dalle labbra, ma dal mio corpo, fissandomi e allontanandosi.
Io sono lì, scioccata e con tante domande. Che cosa gli è preso? Mi sfioro le labbra. Non l'ha fatto sul serio. Pier non mi ha realmente baciata. Sì, invece, eccome se l'ha fatto:
"Emma, arrivi? Andiamo in aeroporto!"
Mi chiama mio fratello e sono in quel momento mi ricordo di lui e comprendo: è andato a prendere la macchina in garage ed è stato assente per qualche minuto, Pier l'ha sfruttato:
"Arrivo..."
Gli dico quasi tremando. Prendo il telefono e le cuffie e scendo le scale. Davide sta prendendo un clipper dalla sua enorme collezione su un mobile, mentre Pier sta digitando qualcosa al telefono. Entrambi mi fissano e, dallo sguardo di Mad, sembra quasi che per lui non sia accaduto niente di niente.
In tempo zero siamo in macchina. Io dietro e mio fratello e Pier davanti. Mi sdraio sui sedili posteriori e, nonostante qualche rimprovero di mio fratello, metto i piedi fuori dal finestrino per poi rilassarli sull'altro sedile. Il viaggio dura quaranta minuti e vi è davvero poco dialogo.
Davide è concentrato sulla guida, Pier è al telefono e sta scrivendo qualcosa sul block notes, mentre io ho le cuffiette e sto ripensando a quel bacio. Dio, sto per vedere Matteo, il ragazzo con cui sto e uno mi ha baciato. Questa cosa è spaventosa:
"Emma!"
Mi risveglia mio fratello con una manata sulla gamba, facendomi sobbalzare:
"Matteo ti aspetta all'entrata. Non devi farti vedere pubblicamente con lui e lì ci sembrava adatto. Ti deve accompagnare Pier?"
Scuoto la testa, alzandomi con difficoltà, ma il ragazzo mi precede:
"L'accompagno, non preoccuparti"
Scende dall'auto, aprendomi la portiera e attendendo che io scenda per poi chiuderla e farmi strada. Gliene devo parlare? Sì, decisamente:
"Pier?"
"Mhm?"
Mi domanda, staccandosi dallo schermo del telefono:
"Perché prima, beh, ti sei comportato così e mi hai baciato?"
"Ow, stavo pensando ad una canzone e mi ha ispirato il momento. Ho davvero apprezzato però il fatto che mi senti sotto la doccia"
Fa un po' male sentirselo dire, è un po' come se mi avesse usato, ma tento di isolare quel pensiero, pensando ad altro:
"E com'è andata con la canzone?"
"Perfetta. Devo sistemare un po' il ritornello, ma dovrei avere anche questa traccia; se va in porto potrai sentirtene parte, mi hai aiutata"
E mi sorride, con il sorriso più sincero che una persona possa avere:
"Ow c'è il tuo bello, vi aspetto qua, attenta ad attraversare"
SI blocca, quasi un attimo deluso, mettendosi le mani dietro la schiena e guardando verso l'entrata, dove, seguendo il suo sguardo, vedo Matteo guardarsi attorno confuso, appoggiato a un trolley e a un borsone firmato.
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Fin dove brilla la Luna | Madman
Romance"Mi fa strano pensare a te come la sorella di Davide." Alzo lo sguardo, guardandolo strano, come se non avessi capito, mettendo i nostri occhi a contatto: "Cosa?" Gli domando, confusa da quella sua affermazione e frase che, almeno per ora, non trova...