Il momento

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Domanda: Va bene la lunghezza dei capitoli o li volete più lunghi o corti?


Pierfrancesco chiude la porta alle sue spalle sedendosi immediatamente alla scrivania e spostando qualche mio trucco, per farsi una canna:

"Ma non vi annoiate mai di farvi tutte quelle canne?"

Scuote la testa come risposta, tossendo un po' e maledicendosi per aver mosso l'erba, risistemandola immediatamente. Io mi sdraio sul letto. Sono sinceramente agitata per Matteo. Mi rendo conto lentamente che Davide ha un discreto odio per ciò che lui definisce "nuova scena" e Vegas per lui è "nuova scena". Poi se sommiamo questa cosa al fatto che è conosciuto e che è il ragazzo di sua sorella, non oso immaginare cosa gli dirà.

Se mi mettesse in cattiva luce? Davide ne sarebbe capace? Non penso, ma se non lo convincesse potrebbe farlo per cacciarlo. Spero non lo umili o altro. Ho davvero paura. Non conosco i limiti di mio fratello:

"Hey, tutto bene?"

Pier si sdraia sul letto, su cui sono a pancia in giù con la testa ai piedi del letto e lui si mette supino con i piedi sulla testiera del letto:

"Ho paura di cosa potrebbe dire mio fratello a Teo"

"Nulla di preoccupante"

"Dici?"

Fisso le sue iridi scure e quella vicinanza mi fa ripensare a stamattina, pensiero sicuramente non condiviso:

"Credimi"

Mi accarezza un po' la base della schiena perché la sua posizione non gli permette molti movimenti:

"Non lo so, Pier, sono davvero preoccupata"

Non sono mai stata così agitata e non comprendo cosa mi metta davvero così ansia. Il ragazzo si gira su un fianco, accarezzandomi la schiena completamente:

"Hey, calma, Emma...tranquilla. Ci sono qua io, rilassati"

Mi passa i polpastrelli sulla linea della spina dorsale andando su e giù, lentamente.
Pier è, a tutti gli effetti, la persona più vicina ad essere il mio migliore amico e non mi fa mai strano quando mi dedica queste attenzioni, mi sento speciale.

Si sistema, spostandosi con la testa sui cuscini:

"Vieni?"

Mi invita e io mi sdraio a fianco a lui, ma Pier mi prende, circondandomi con un braccio e mi fa sdraiare su di lui, accarezzandomi le gambe e portandole tra le sue, piegate. Mi stringe, accarezzandomi i capelli:

"Ti calmi?"

Mi passa le mani tra i capelli, mentre le mie preoccupazioni restano costanti. Scuoto la testa e lui mi tira su un po', lasciandomi qualche bacio tra i capelli e accarezzandomi le spalle, stringendomi maggiormente anche con le gambe:

"Rilassati Emma, andrà tutto bene, è giusto che Davide chiarisca la sua posizione nella vostra relazione. Non penso Matteo voglia ritrovarsi la carriera rovinata senza un motivo, no?"

"Se Teo mi lascerà, Davi lo disserà?"

"Nah..."

Sorrido, per fortuna:

"Penso sarà più un <Uh la Mercedes di Vegas, diamole fuoco>"

"Cosa?"

Mi spavento, ma la risata di Madman mi fa comprendere la mia stupidità:

"Sto scherzando. So a grandi linee di cosa parleranno, ma credimi che non è nulla di cui preoccuparsi.
Ti sei calmata?"

Mi domanda, ancora e io annuisco, appoggiando il viso sulla sua spalla:

"Pier"

"Mhm?"

"Perché stamattina mi hai baciata? Intendo il vero motivo"

Gli prendo la mano che stava volontariamente allontanando e la riappoggio sul mio fianco, dov'era prima:

"Non lo so. Ne avevo voglia. Mi ha fatto così tanto piacere sentire le mie canzoni che boh, appena ti ho visto mi è venuto il desiderio di ringraziarti di sentirmi. Sono stato eccessivo e inaspettato, ma non ho neanche io capito bene il perché. Ne andrà della nostra amicizia o della tua relazione con Matteo?"

Si gratta la nuca con la mano non ferma sul mio fianco:

"Ma no, cosa vai a pensare. L'hai detto te che è stato una sorta di sbaglio, tranquillo"

"Già"

Risponde nervoso.

Restiamo in silenzio per un po', fino a quando non sento dei passi:

"Arrivano"

Mi muovo in fretta, essendo semi bloccata tra le sue gambe, sentendo Pier sospirare raucamente:

"Emma, fai fare a me"

Mi passa una mano sulla schiena e una sotto le ginocchia e mi sposta a fianco a lui:

"Attenta a ciò che mi colpisci, sono delicato io..."

Tira fuori la lingua e io lo spintono:

"Pervertito"

E gli tiro, scherzosamente un cuscino in faccia, ma lui mi prende, mettendomi sotto di sé, facendomi il solletico:

"Sono un maschio, è normale essere sensibili lì. Se poi tu insisti pure, inizio a pensare sia volontaria la cosa"

Mi prende in giro, ridendo e io con lui, finchè la porta non si apre rivelando la figura di Davide e Matteo che ci guardano un attimo straniti e Pier smette di ridere, pesandosi sui talloni, mentre io smetto dopo un attimo, mantenendomi sorridente.

Fin dove brilla la Luna | MadmanDove le storie prendono vita. Scoprilo ora