Capitolo 🌹43🌹

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Il viaggio di ritorno fu maledettamente silenzioso e per tutto il corso di quel tempo, Filippo non fece altro che starsene nervoso e stringermi la mano destra.

Ancora non mi aveva detto cosa stesse succedendo e io non volevo più chiederglielo per la decima volta perché tanto sarebbe stata una undicesima domanda senza una risposta.

Ma intanto l'ansia e anche un po' di paura stava iniziando a prendere possesso nella mia testa e più Filippo non mi diceva nukla, più io impazzivo dentro.

Speravo almeno che dopo essere ritornati nella loro casa e ci fossimo sistemati, qualcuno si sarebbe deciso a spiegarmi tutto, ma invece non fu così e lì allora io mi stufai.

<<Qualcuno mi vuole dire cosa diamine sta succedendo?>> sbottai d'un tratto mentre eravamo nella verandina all'aperto di quella modesta casa e tutti erano impegnati nei loro pensieri con delle facce non proprio tranquille.

<<Oh perfetto, è entrata qui da solamente due giorni e già pretende udienze!>> esclamó Trix con un tono non amichevole come il suo solito.
<<Scusa tanto se mi preoccupo del mio ragazzo.>> sbottai sottolineando a parole scandite le ultime due parole.

<<Oh, cosa? Ti preoccupi del tuo ragazzo? Fiorellino in realtà siamo noi che ci stiamo preoccupando per te salvandoti per giunta anche la pelle.>> mi rispose quella odiosa ragazza incrociando le sue braccia tatuate da disegni poco religiosi e sobri.

<<Cosa hai detto?>> domandai non capendo e andando in leggera confusione.
<<Il tuo caro ex che adesso ha preso il tuo posto come dittatore dei Morealdi, sta cospirando per ucciderti se ancora tu non l'avessi capito.>> rispose Trix quasi urlandomi quelle parole contro così taglienti come carta vetrata.

In quel momento, dopo aver udito quelle parole che sembrarono lacerarmi dentro, il respiro inizió a mancarmi assieme alla vista e all'equilibrio e se una figura ancora a me sconosciuta non mi avesse preso al volo da dietro, sarei caduta a terra sbattendo con violenza.

Ero completamente assente.

<<Trixie dannazione non doveva saperlo! Avremmo risolto tutto noi!>> urló quella figura ancora dietro di me che mi sorreggeva con le mani sui miei fianchi.

<<Doveva saperlo invece! Sono srufa di farle da angelo custode! Questa storia deve finire!>> urló ancora la ragazza dai capelli colorati.

Sentì altre voci arrivare da dietro e urlare altre cose che non riuscì a capire dato che non ero completamente in me in quel momento e il mio udito si trovava a metri e metri sott'acqua.

Matteo voleva uccidermi.
Matteo stava progettando una mia uccisione.
Qualcuno mi voleva sotto terra.

* * *

<<Belle, Belle, ci sei?>> stavolta sentivo perfettamente.
Ripresi anche a vedere e mi ritrovai seduta su di un divano con tutta la banda Beraldi attorno e Filippo abbassato alla mia altezza che mi fissava attentamente senza distogliere per nessuna ragione i suoi perfetti occhi da me.

<<Cosa... Cosa è successo?>> cercai di parlare facendo uno sforzo quasi disumano.
<<Hai... Hai avuto... un attacco d'ansia, non sapevo che ne soffrissi.>> mi rispose lui posando una mano sopra la mia.

<<Cosa?! Ma... non mi succedeva da anni!>> esclamai scattando a mezzo busto dal divano e sentendo di nuovo quel mancamento e quell'orribile sensazione.
<<E invece è successo... adesso devi un po' riposare...>> rispose quasi impacciatamente Filippo.

Era così carino a vederlo impacciato nell'esternare la sua preoccupazione alla persona che più amava.

<<Ma... è vero quello che ha detto Trix? Tutti stavate cercando di proteggermi... e io non ne sapevo niente?>> domandai fissando velocemente ogni componente della gang.
<<Purtroppo si, è vero... ma non volevo che lo sapessi appunto per evitare un peggioramento della situazione.>> rispose il mio ragazzo avviciandosi leggermente a me.

<<Fil, da adesso in poi, ogni cosa che riguarda me, pretendo di esserne messa al corrente. Non voglio che qualcun altro paghi o risolva i miei problemi al posto mio.>> affermai scrutando nuovamente tutti negli occhi affinché il messaggio fosse chiaro e tondo.

Ci fu un attimo di silenzio, poi Filippo affrettó un affannoso sospiro e infine annuì con la sua testa.
<<Va bene Belle, va bene.>> disse dopo.

...

Stray Heart. «Irama Plume»Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora