«Esci il denaro. Ora!» esclamò Matteo prendendo per il colletto della sua sudicia maglietta il figlio dell'avvocato Malpensi.
«N...Non ho niente! Lasciatemi stare...vi...vi prego!» strillò il cagasotto.
«Allora iniziamo con le maniere forti.» minacciò Matteo.Mi scappò una risata mentre tenevo le mie braccia conserte contro il mio petto e la testa abbassata era appoggiata al furgone nero della nostra gang.
«Matthew, e dai su, sempre con ste maniere forti, mi sembri un cavernicolo!» m'intromisi ridendo mentre camminavo lentamente verso il mio socio che teneva fermo quel verme marcio di Leslie Malpensi.
«Adesso ci penso io a farci dare la grana.» gli feci l'occhiolino posando la mia mano sulla sua ricoperta di tatuaggi decisamente poco sobri.Matteo si allontanò sbuffando posando le sue mani dietro la sua nuca appoggiandosi al furgone proprio come lo ero io fino a qualche minuto fa.
«Allora, che ti prende Malpensi? Avevamo un accordo dai, e chi non rispetta le regole con noi sai benissimo che fine fa, vuoi per caso che ti rinfreschi la memoria ricordandoti cosa abbiamo fatto al tuo prezioso fratellino?» gli domandai posando la mia mano sulla sua spalla tremante.Il piccoletto iniziò a piagnucolare e a nascondere il suo viso fra le sue mani mentre aveva iniziato a piangere abbastanza forte.
Sapevo benissimo come e dove colpire se dovevo ottenere qualcosa da qualcuno, era un mio dono saper controllare in qualsiasi modo, sia psicologicamente che fisicamente, le persone.
«E va bene... va bene... t... tieni i... il tuo sudicio denaro e non mi tormentate più!» balbettò poi il vermicello mentre tirava dalla tasca dei suoi costosi jeans firmati il suo portafoglio e prendeva, tremando come una foglia, una mazzetta davvero grande di soldi.
Li afferrai e gli porsi un falso sorriso a denti splendenti dandogli poi una pacca sulla sua spalla facendolo sobbalzare dalla paura ad ogni colpo che gli davo.
«E' stato facile, visto? Ci voleva così tanto? Bravo piccolo Malpensi, adesso corri come il cane Lassy.» gli dissi continuando a sorridergli per poi tornare immediatamente con il mio solito sguardo serio, intenso e freddo che lo fece rabbrividire.
Il vermicello corse come un matto via dalla ferrovia in cui ci trovavamo e subito mi girai ridacchiando mentre contavo i soldi racchiusi in quella mazzetta e sentivo gli occhi di Matteo addosso.
Mentre quest'ultimo si accendeva una sigaretta, ecco che uscirono dal furgone nero Miranda, detta Miss. Boom per la sua mira infallibile nel sparare, il suo ragazzo Kim, proveniente dalla Corea, poi Carol e Betta, fratelli gemelli.
«Quanti stavolta, Belle?» mi domandò Carl prendendo sotto braccio sua sorella Betta.
«Ottocento, mon amour.» risposi con il mio accento francese.
«Che tirchio di merda.» si schifò Miranda sputando accanto a lei.«Io l'avevo detto che era meglio picchiarlo a sangue, almeno arrivavamo a mille verdoni, ma qui la signorina comanda su tutto.» si lamentò Matteo alzando le mani al cielo sbuffando.
«Ti ho risparmiato una notte in cella, ringraziami piuttosto, un'altra segnalazione e se ci beccano siamo dentro fino a nuovo ordine del giudice!» esclamai infilandomi la mazzetta di soldi nella tasca posteriore dei miei jeans neri strappati ovunque e attillati come non mai.
«Si, certo.» rispose Matteo saltando su il furgone mentre continuava a fumare.
Gli feci il dito medio dal finestrino e tirai fuori anch'io una sigaretta avvicinandomi sul cruscotto di proposito e posando il mio di dietro sopra ad esso.
«Mi rovini pure la vista con il tuo sedere sulla mia piccolina!» urlò Matteo abbassando il finestrino.
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Stray Heart. «Irama Plume»
Fanfic<<la copertina di questa storia è stata cambiata>> Belle Morealdi è la figlia di un grosso personaggio di spicco nella societá, ma con un passato davvero sporco e orribile alle spalle, a tal punto che lei non riesce più a starsene in que...