«Belle».
La sua voce era calma, tranquilla, serena, più atona che mai ma soprattutto senza nessun accenno di rabbia funesta.Che forse a lui non dispiaceva il fatto che io ero ancora fra le sue grandi braccia?
«Apri gli occhi.» disse ancora con lo stesso tono di voce di prima.
Feci come mi aveva detto di fare, anche se non volevo assolutamente farlo.Non volevo nemmeno che tutto finisse, volevo solo che il tempo si fermasse lì, in quel preciso momento, in quella scogliera e con lui accanto a me.
«Scusa.» uscì solamente dalla mia bocca.
«Per cosa?» mi chiese abbassando i suoi occhi per fissarmi dato che la mia bassezza non collaborava con la sua altezza.
«Perchè sono... avvolta dalle tue braccia.» risposi un po' vergognandomene.«No, scusa tu me.» disse stavolta quasi sussurrando.
Era chiaro che non avesse mai detto "scusa" a nessuno e tantomeno non si era mai preso le sue responsabilità.
Lo vedevo così cambiato; mi stava chiedendo scusa, mi aveva protetta e mi aveva anche salvato la vita : che ne era del capo dei Beraldi burbero, insolente e stronzo? Cosa ne avevano fatto?
«Perchè?» domandai solamente.
«Scusami perchè sono io che ti tengo ancora stretta al mio cuore e non riesco a lasciarti andare via.» rispose.E poi, senza nemmeno lasciarmi il tempo di rispondere, mi liberò da quelle braccia se ne andò via da quella scogliera per poi andarsene anche da quella spiaggia e infine lo vidi in lontananza nel vialetto per tornare a casa sua.
...
Le sue parole... quella frase... quella sua risposta.
Era una frase troppo profonda per voler dire solo che ancora ero stretta fisicamente a lui.
Non voleva dire di certo solamente quello; lui aveva detto che ero ancora stretta al suo cuore e che non riusciva a farmi andare via.Ma che voleva dire?
Cosa stava cercando di dirmi?Ero anche troppo confusa mentalmente per lo shock della sera scorsa e non avevo ancora la completa luciditá mentale per tirare le mie somme e non potevo di certo chiedergli di ripetere o di spiegare meglio quello che mi aveva appena detto perché era fuggito via come un ladro.
Ma una cosa l'avevo sicuramente capita : nella sua rispsota c'era dell'altro nascosto.
* * *
«Belle! Ma dove diamine eri finita?! Mi sono preoccupato da morirr!» la voce di Matteo impanicata mi fece ritornare alla realtá dato che per tutto il tragitto per tornare a casa mia pensavo e ripensavo a ciò che mi aveva detto Filippo.
«Sono... Sono andata a camminare un po'.» risposi solamente fissandolo con attenzione.
«Stai bene? Hai iniziato di nuovo a parlare.» mi chiese lui nascondendomi nel suo possente e muscoloso petto.«Si, sto bene.» risposi staccandomi subito dopo riconoscendo che quelle braccia non erano le braccia di Filippo e che quindi non me ne servivano altre se non solo le sue.
«Che ti prende?» mi domandò lui.
«Niente, perchè?» gli chiesi io a mia volta.
«Non ti sei lasciata abbracciare da me.» rispose guardandomi attentamente come un indovino che cerca di scoprire la veritá nelle anime delle persone.«Ho caldo e per questo voglio che nessuno mi tocchi.» sparai la prima cosa che mi passò per la testa.
«Oh, certo, ho capito.» rispose solamente e in quel tono mi resi subito conto che non se l'era bevuta per niente.
«Adesso vado a fare una doccia.» dissi poi sgattaiolando subito dopo al piano superiore.Sinceramente non me ne importava un accidente se Matteo mi credeva oppure no.
* * *
Il getto caldo della doccia sembrava che rigenerasse ogni cellula del mio cervello e del mio corpo svestito e più l'acqua scorreva, più mi sentivo meglio.
Poi però, la mia testa andò di nuovo in uno stato di completa confusione ed ecco che di nuovo ripensai alla frase di Fililppo.
Ero ancora stretta al suo cuore e non riusciva a lasciarmi andare.
Ma cosa cavolo voleva dire?!
Era una vacanza quella che dovevamo vivere, e di solito nelle vacanze si ci rilassa e non si pensa ad assolutamente a niente, io invece in quelle settimane avevo fatto di tutto tranne che rilassarmi e non pensare.
Soprattutto poi con ciò che mi aveva detto Filippo, la mia testa era completamente andata in loop con la sua frase, proprio come quando scopri una nuova canzone e allora la ascolti di continuo fin quando non la odi e quindi passi ad un'altra.
Ma nel mio caso, sapevo perfettamente che quella canzone, quella frase, non l'avrei mai odiata e non sarei mai passata ad un'altra.
D'un tratto, mi sentì avvolta delicatamente da delle grandi mani e mi voltai lentamente per vedere di chi fossero.
Mi ritrovai nella mia doccia Matteo che stava cercando di sedurmi dandomi baci molto spinti sul collo e scendendo giù dal mio corpo.«Matthew...» dissi respirando profondamente.
«Adesso non puoi avere caldo perché sei sotto il getto dell'acqua, quindi posso toccarti.» rise divertito continuando a baciarmi il collo arrivando al mio nudo seno.«No, Matt...» cercai di dire ma lui mi appoggiò al muro di marmo della doccia e tenendomi le braccia contro la parete strette nelle sue grandi mani, continuava a baciarmi.
Sentendo poi nelle sue parti basse un'altra presenza, si avvicinò di più pronto a introdursi completamente dentro di me.
«Matteo, non voglio.» sussurrai mentre lui iniziava a spingere avanti e indietro.
«Sshh.» rispose ansimando per l'eccitazione.
«Matteo! Non voglio!» stavolta urlai allontanandolo completamente da me con le mie mani.«Ma che cazzo ti prende, Belle? Non vuoi più che ti baci, ti abbracci e adesso non vuoi persino che ti tocchi! Perchè cazzo stai con me allora se non vuoi che faccia il tuo ragazzo?!» s'indignò.
Aveva perfettamente ragione, non potevo dargli assolutamente torto.
Io non volevo i suoi baci, non volevo le sue mani a toccarmi, non volevo le sue braccia, non volevo lui.
Io volevo solo Filippo.
Solo lui e nessun altro.
Il silenzio continuava a regnare in quel metro quadrato di doccia e in sottofondo vi era solamente l'acqua dal doccino piazzato sul tetto che scorreva velocemente e creava dei picchiettii violenti sul box doccia di marmo bianco.
Non sapevo cosa dire così mi limitai solamente a chiudere l'acqua che scorreva e ad uscire da quella doccia lasciando Matteo infuriaot che mi fissava con uno sguardo davvero arrabbiato e deluso.
E aveva tutte le ragioni di questo mondo per poterlo essere.
...
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Stray Heart. «Irama Plume»
Fanfiction<<la copertina di questa storia è stata cambiata>> Belle Morealdi è la figlia di un grosso personaggio di spicco nella societá, ma con un passato davvero sporco e orribile alle spalle, a tal punto che lei non riesce più a starsene in que...