Capitolo 🌹7🌹

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«Sta' ferma dai!» mi urlò Giò. prendendomi per le braccia.
«Non provare a toccarmi altrimenti ti faccio saltare la testa!» strillai mentre cercava di legarmi ad una sedia.

«Irama! Che cazzo, non sta' ferma sta tipa!» urlò a gran voce Trix mentre mollava i miei polsi divincolanti.
Subito Irama si alzò dal tavolo al quale era seduto e venne verso di me scrutandomi come se stesse cercando qualcosa nei miei occhi.

«Allora, forse non hai ancora capito che più ti dimeni e non collabori, più non ritornerai dalla tua amata gang, okay?! Adesso fai la brava principessa!» mi urlò in faccia l'ultima frase.

Quella sua voce così forte, mi rimbombò nelle orecchie facendomi intontire.
Cogliendo quel mio momento di blocco, in un attimo mi legarono alla sedia.

«Andate tutti al diavolo.» sbottai solamente ritornando in me.
«Io devo andare un attimo a fare una cosa, non tormentatela troppo.» disse poi Irama riferendosi a Giò e Trix salendo poi le scale per uscire dallo scantinato in cui ci trovavamo.

«Lo sapevo! A lui piace lei! Non ci ha mai dato un limite di violenza per gli ostaggi e con lei si!» sentì urlare da Trix mentre imprecava.
«Ma falla finita, sei solo gelosa perchè non sei riuscita ad avere niente di più che notti di sesso senza una stabile relazione!» la sgridò Giò.

«Vaffanculo Giò, tu non sai niente di quelle notti, lui mi ama, me lo sento ancora.» disse la ragazza dai capelli viola metallico ricoperta di tatuaggi.
«Per questo nemmeno si preoccupa se ci sei o meno nel gruppo?» la continuò a stuzzicare il ragazzo dai capelli a rasta.

«Ti sto per tirare un pugno allucinante se non la smetti di sparare cazzate.» lo minacciò stavolta lei mostrandogli il suo destro.
«Okay, okay, calmati, stavo solo scherzando.» rispose lui alzando le mani in segno di arresa.

«La smettete voi di stuzzicarvi come ragazzini ormonati di liceo?» domandai io richiamando la loro attenzione.
Subito Trix si voltò per prima verso di me e si avvicinò abbassandosi all'altezza della sedia.

«Ascolta bene, sgualdrinella, anche se Irama ha detto di non farti troppo del male, io me ne infischio e se continui a farmi incazzare ti brucio mentre dormi, intesi?» mi minacciò quella poco di buono.

«Ti aspetto, sono qui, non mi faccio intimorire di certo da una testa viola!» la sfidai con il mio petto in fuori.
Stava per tirarmi un calcio proprio dritto in faccia quando Giò la afferrò in tempo per mandarla indietro e quasi sbatterla al muro.

«Ha detto di non fargli del male, comprendi l'italiano?» quasi gli urlò lui facendo pulsare la vena del suo collo tatuato per lo sforzo vocale.
«Me ne frego di quello che ha detto, se continua ad infastidirmi gli spacco la faccia con le mie stesse mani!» strillò l'ochetta dal pelo viola.

«Sali! Ora!» gli urlò Giò.
«Ma..»
«Ho detto sali solra!» la fermò ancora lui.
Trix mi mostrò il dito medio e subito dopo salì di sopra battendo con violenza ogni gradino di quella scala con le sue costosissime scarpe.

«Ma fa sempre così ogni volta che avete un ostaggio femminile?» domandai io alzando le mie sopracciglia basita.
«Ha avuto solo diverse notti con Irama, notti nelle quali lui era addirittura ubriaco o fatto come non mai e quindi non se ne ricorda nemmeno, e solo per questo lei si sente come la moglie del re quando è solo la sua serva.» mi spiegò Giò.

«Povera, mi fa pena.» dissi io ridacchiando.
«Si ma adesso basta, anche se ti ho raccontato cosa le è successo non ti dá il diritto di deriderla, è pur sempre una mia compagna, come ti sentiresti se qualcuno lo facesse con uno dei tuoi?» mi chiese subito Giò.

«Tu sei innamorato di lei, ammettilo.» risposi ridendo.
«Sei fuori di un balcone.» mi guardò male.
«Si, certo.» risposi solamente alzando gli occhi al soffitto ammuffito e pieno di ragnatele.

«Guarda che se non la smetti ti tiro uno schiaffo che ti faccio addormentare fino a domani mattina.» disse ancora Gió mostrandomi la sua mano pronta a tirarmi una cinquina.

«Bah, tutti che minacciano a parole e poi non fanno nulla a fatti.» continuai a stuzzicarlo divertendomi come non mai.
«Non mi sfidare, ragazzina.»
«Non ti sto sfidando, sto solo dicendo che non siete proprio uomini o donne di parola se dite delle cose e nemmeno le fate.»

Maledetta boccaccia.

Sentì solamente Giò ridere prima che mi tirasse uno schiaffo pazzesco e farmi cadere dalla sedia priva di sensi.

Grande Belle.

* * *

«Mi pare di aver scelto degli italiani che capiscono la mia lingua quando ordino qualcosa e non dei sordi cavernicoli come gruppo vandalico!» sentì urlare da qualcuno mentre lentamente riprendevo l'udito e gli altri sensi.

Aprì leggermente gli occhi e vidi Irama strillare come un matto contro tutta la sua banda messa in fila come dei soldati in esercito.

«Prossimo sbaglio e vi faccio saltare in aria la testa!» continuò ad urlare il capo dei Beraldi.
«Irama, leo ci ha sfidato!» sentì la voce di Giò che si giustificava.

«Non me ne frega cosa ha fatto lei, se io dico di non farle del male, voi non dovete farle del male!» sbraitò ancora superando la voce del suo compagno.

«Guarda che le hai rovinato il sonnellino, dolcezza.» disse seccata Trix indicando me con gli occhi ormai aperti.
Subito Irama si girò incenerendomi con lo sguardo e poi mandò tutta la sua banda di sopra lasciandomi solamente con lui.

«Quel Giò ha davvero un sinistro eccezionale, mi ha quasi slogato la mascella.» dissi ridendo mentre facevo movimenti buffi per muovere la mascella dolorante.
«Sono incazzato anche con te, se io dò un ordine ai miei di non farti del male, tu non ne puoi approfittare, okay?» alzò la voce.

«Cosa vuoi che me ne importi se sei o no incazzato con me, lasciami andare piuttosto, non capisco perchè mi stai trattenendo così tanto.» risposi ridacchiando.
«Non devo a te una risposta.» disse solamente mentre tirava fuori dalla tasca dei suoi jeans un pacchetto di Marlboro gold e ne prendeva una.

«Io invece credo di si dato che sono io quella rapita.» risposi.
Non mi diede alcuna risposta da parte sua, si accese solamente la sigaretta e mentre fumava mi fissava come se fossi un cucciolo di cane indifeso.

...

Stray Heart. «Irama Plume»Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora