Capitolo 🌹27🌹

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«Non riesco a crederci. È così assurdo! Loro! In vacanza con noi!» continuava a dire Matteo seduto a terra insieme a tutti noi con le braccia conserte mentre uccideva con lo sguardo ogni singolo componente dei Beraldi che non erano troppo lontani da dove ci trovavamo noi.

«Dai, basta parlare di quella mandria di asini, ci divertiremo ugualmente.» cercai di dire appoggiando una mano sul suo braccio muscoloso.
«Non ci posso credere.» sbuffò infine alzando gli occhi al tetto dell'aereoporto.

«Belle.» mi chiamò Miranda all'inizio della fila che avevamo creato dato che eravamo seduti a terra uno di fianco all'altro.
Mi sporsi per vederla dato che ci separavano Carol e Betta e lei fissò solamente sorridendomi a malapena.

«Vieni un attimo qui.» disse poi.
«Dimmi.» risposi non appena arrivai di fronte a lei fissandola non avendo per niente idea di quello che aveva in mente da dirmi.
Mi fece segno di sedermi indicando un piccolo spazio su misura al mio corpo e così sbuffando, feci come voleva lei.

«Tu... non ne sapevi niente, vero? Dico... loro che ce li siamo ritrovati in aereoporto e diretti nella nostra stessa destinazione...» mi chiese.
«Cosa? Pensi che ti abbia detto del cambio di programma perchè sapevo che anche loro sarebbero partiti per le Hawaii? È questo quello che pensi?!» m'innervosì.

«Calmati Belle, ho... ho solo chiesto perchè è davvero assurdo il fatto che molto probabilmente ce li ritroveremo nella cabina aereo per lo stesso identico posto.» rispose subito Miranda sospirando.

«Senti io non ne sapevo niente.» affermai poi guardandomi attorno e notando che nessuno del gruppo ci stava guardando o sentendo.

«Io ho organizzato questa vacanza proprio per cercare di dimenticare Fil... Irama.» le sussurrai poi avvicinandomi leggermente al suo precchio.
«Va bene, ho capito.» mi rispose mia sorella sorridendomi debolmente.

«Belle, vieni qui dai.» mi chiamò d'un tratto Matteo con un tono lamentoso.
Fissai un'ultima volta mia sorella mentre mi alzavo e mi insinuavo fra le gambe del mio ragazzo appoggiando la mia schiena al suo petto e infine gettai un lungo e profondo respiro.

«Se osa farmi incazzare quel capo dei Beraldi, giuro che lo butto sul vulcano Mauna Loa.» disse poi dandomi un bacio fra i capelli.
«Dai, su, questa vacanza è stata fatta per rilassarci e non per lavorare anche d'estate.» gli risposi sospiando.

«Hai ragione...» sbuffò infine lui ridacchiando mentre mi stringeva meglio a sè.

Irama's p.o.v :

«Roba da non crederci!» continuavo a sbuffare e a ripetere quella frase.
«Plume, vieni qui.» mi chiamò d'un tratto Lucy.
Sbuffando mi avvicinai a lei e senza darmi il tempo di mettermi abbastanza comodo sul pavimento nel quale io e il mio gruppo eravamo seduti, si accoccolò al mio petto.

«Perchè odi tanto quella ragazza, com'è che si chiama? Bella, Belinda...»
«Si chiama Belle, con la "e". E poi io la odio allo stesso modo con cui odio tutta la sua combriccola di pagliacci.» m'innervosì sbuffando.

«Okay, okay, ma calmati però. Sai... non vedo l'ora di arrivare nella nostra villa e di stare con te in camera da letto.» disse quella ragazza con la sua solita voce che somigliava molto ad un corvo malmenato da poco.
«Lo so.» risposi solamente un po' infastidito.

In realtá non aspettavo altro che arrivare in quella dannata casa e affogare nella piscina idromassaggio dimenticandomi della mia vita e di tutto quello che mi stava accadendo in quel periodo.

Belle Morealdi's p.o.v. :

Finalmente dopo altri venti minuti a rovinarmi le iridi fissando i Beraldi, la voce altoparlante elettronica dell'aereoporto ci avvertì che il volo per le Hawaii sarebbe partito esattamente fra dieci minuti e così tutti noi ci alzammo velocemente ed entrammo nel lungo e stretto corridoio che ci portò dentro la cabina di seconda classe dell'aereo.

Mi sedetti sul sedile del finestrino senza aspettare nè Matteo o qualcun'altro che si sedesse vicino a me e infilai immediatamente le cuffie per cercare di calmarmi all'idea che anche in vacanza avrei dovuto sopportare i Beraldi e sopratutto Irama.

«Posso?» mi chiese qualcuno toccandomi la spalla.
Tolsi le cuffie e mi voltai ritrovandomi Carol davanti.
«Si.» risposi poi rimettendomi le cuffie alle orecchie.

«Matteo è rimasto con Betta.» disse Carol.
«Okay.» risposi mentre facevo finta di essere impegnata a scegliere quale playlist sentire prima di partire.
«L'ho fatto sedere con lei di proposito.» continuò lui.

A quella frase, mi bloccai di scatto e mi tolsi nuovamente le cuffie dalle mie orecchie per fissarlo solamente.
«Perchè?» chiesi guardandolo di sbieco.
«Perchè dobbiamo parlare io e te.» rispose.

...

Stray Heart. «Irama Plume»Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora