Capitolo 🌹29🌹

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«Dio ma è stupenda!» esclamò Betta non appena entrammo tutti quanti nella villetta.
«Ma quanto ci sará costata?» domandò Kim guardandosi attorno estasiato.

Avevano ragione, non era niente male quella villa.
Non appena entrammo, ci accolse un enorme e lungo corridoio che pareva infinito che ci portò nel mastodontico salotto con un caminetto spento e con dei sofá in pelle vera neri.

Attorno al salotto vi erano delle grandi finestre di vetro che facevano anche da muro e si poteva con piacere guardare tutto il verde della proprietá assieme ad una piscina davvero invitante.

«Andiamo di sopra a vedere le stanze!» esclamai poi richiamando tutti quanti che erano ancora estasiati dal pian terreno della villa.

* * *

Il corridoio del piano superiore era abbastanza lungo con delle porte chiuse alle pareti dove sicuramente ci sarebbero state le nostre stanze.
Senza scegliere per troppo tempo, aprì la prima porta sulla sinistra e mi ritrovai una stanza che mi lasciò davvero a bocca aperta.

Un grosso letto matrimoniale aspettava solo me e le pareti avevano delle fantasie floreali nere con qualche punto luce in lilla.
Davanti al mio letto vi era una scrivania con una televisione sopra e poi tantissimi libri che riempivano tutta la grande parete attrezzata.

Anche se facevo parte di una gang e a scuola non vi ero mai andata con molta felicitá, mi piaceva tantissimo leggere solo che nessuno l'aveva mai saputo dato che un comandante di una gang di terroristi da strada che legge non era molto credibile come capo di un qualcosa.

Ma ormai quella stanza era mia e potevo chiudermici dentro a chiave e leggere tutti quei libri e l'idea mi eccitava da morire.
Sulla sinistra, poi, della camera, c'era un balconcino dove per accedervi si doveva aprire la grande porta scorrevole di vetro che faceva anche da muro separatore dall'esterno di vetro.

Posai successivamente le mie cose sopra a quel letto e mi affacciai al balcone e quello che ebbi davanti agli occhi era uno degli spettacoli naturali più belli che io avessi mai visto.

Il sole stava tramontando e non me ne ero nemmeno accorta che fosse giá passata un'intera giornata.
I pochi raggi che ancora riscaldavano quella giornata, erano riflessi sul mare davanti alla villa e la voglia di tuffarmi in quell'acqua cristallina spensieratamente stava crescendo in me.

Mentre continuavo a bearmi di quella bellezza naturale, mi accorsi che tutte le altre stanze di quella abitazione avevano il balcone quasi in comune che era separato solo da una sbarra protettrice di ferro.

D'un tratto uscì Miranda da uno di quei balconi alla mia destra e mi sorrise dolcemente e io non potei fare a meno di non ricambiare quel sorriso.

«È davvero bello qui.» disse poi appoggiandosi a quella sbarra di ferro ammirando il panorama.
«Vero.» risposi io imitando i suoi movimenti.
«Ti sei davvero superata stavolta.» disse ancora mia sorella sorridendo leggermente.
«Si lo so, ma ci meritavamo qualcosa all'altezza di noi per una volta.» risposi sospirando.

«Hai ragione, ero stanca di abitare in una topaia anche con il caldo afoso. Dovremmo venirci qui ogni estate, ti pare?» mi chiese ancora lei voltandosi per guardarmi.
«Mandy, per adesso siamo qui e godiamoci questa estate, alla prossima ci sará tempo di decidere cosa fare.» risposi io ridacchiando.

Anche se Mandy voleva sembrare grande come tutti gli altri componenti della banda, era pur sempre una ragazza che era cresciuta troppo in fretta e nonostante i suoi diciotto anni di etá, sapevo che lei si sentiva molto più piccola dei suoi anni.

A volte dava l'impressione di una quindicenne per i suoi ragionamenti e a volte ci metteva anche qualche capriccio ma era ovvio, non aveva mai avuto una vera e stabile figura materna o paterna e io ero tutto quello che gli rimaneva e così ecco che mi ritrovai a farle da madre, tavolta da padre e perfino da sorella maggiore.

Ma a me non dava alcun fastidio il fatto di farle da famiglia.
Miranda era una di quelle poche persone che avrei protetto a costo della mia stessa vita.

* * *

La sera, dopo aver cenato, decidemmo di andare in spiaggia a rilassarci un po' e così dopo esserci dati una sistemata, ci incamminammo verso la zona balneare.
Mentre camminavamo, mi voltai un attimo verso tutti gli altri che si trovavano dietro di me e Matteo e sorrisi vedendoli tutti felici che ridevano e scherzavano.

Erano sicuramente più felici di me.

Kim camminava con affianco Miranda rigorosamente sotto il suo braccio protettore che ridevano fra loro per chissá quale cosa; poi c'erano Carol e Betta che erano nella stessa situazione di Kim e Miranda e di tanto in tanto si scambiavano buffetti e scappellotti sulle proprie nuche in modo scherzoso (tipico da gemelli); e poi c'ero io.

Triste come mai stata in vita mia.

Nella mia testa c'era solamente Filippo come un chiodo fisso e non c'era modo che potesse andarsene da lì e io speravo tantissimo che Matteo se ne potesse accorgere da un momento all'altro e che potesse poi arrabbiarsi di brutto con me mollandomi subito dopo.

Era quello che volevo.
Era quello che mi meritavo.

SPAZIO AUTRICE :

Ehy gentaglia!
Perdonatemi per la lunga assenza ma la noia dell'estate si è impossessata della mia testa e delle mie idee.
Voi come state? Vi trovate per caso alle Hawaii insieme a Betta?😂
Fatemi sapere come state passando (e come passerete) questa estate e voglio anche sapere OVVIAMENTE se questo capitolo vi sia piaciuto.
E niente!
Ve saluto e ve ringrazio.

//Clelia🌹🌹



Stray Heart. «Irama Plume»Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora