Capitolo 🌹19🌹

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«Dimmi.» disse solamente Matteo dopo esser entrati in salotto lontano da tutto il gruppo che era rimasto in verandina a parlare animatamente fra loro.

Cosa avevo da perdere ormai.
Filippo si era creato il suo "futuro" con quella ragazza e io ero rimasta a guardare come un idiota, e non potevo permetterlo in nessun modo.

Non era nelle mie corde starmene in disparte senza far nulla, non lo era mai stato.

Quindi anch'io mi sarei creata il mio "futuro" con Matteo.
E sarebbe stato decisamente un colpo basso per tutti quanti... forse persino per me, ma tanto ormai ero distrutta in tutti i sensi e non poteva andare peggio di così.

«Ho pensato molto a quello che mi hai detto questa estate.» iniziai.
«Ti riferisci ad agosto?» mi chiese alzando un sopracciglio.
«Si. E forse era vero, non mi sentivo pronta, anche se non so nemmeno adesso a cosa fossi pronta.»

«Forse a stare con me.» sorrise debolmente e abbassando lo sguardo verso il basso.
«C'erano altre cose di mezzo.»
«Tipo cosa?» mi domandò fissandomi nei miei occhi grigi.

«Provavo qualcosa per un altra persona, poi ho capito che non era lui quello giusto, che era troppo sbagliato per me, non mi avrebbe resa felice in alcun modo.»

«Parli di Irama, non è vero? Eh? Ti sei sentita una merda quando l'hai visto con quella ragazza, non è vero? E io come mi dovrei sentire adesso? Se lui non fosse venuto qui mi avresti parlato? Non penso proprio. Sai che c'è, Belle? Tu hai paura di stare da sola, hai paura della solitudine, solo che adesso hai ancora più paura dato che lui si è trovato una ragazza e tu non hai più nessuno da poter amare.» sbottò iniziando ad innervosirsi.

«Matteo... non... non è di Filippo che sto intendendo... non è lui quel ragazzo che mi piaceva...» provai a dire.
«Oh andiamo, smettila di sparare cazzate, è ovvio lontano un miglio che sei persa, pazza, di quel tipo. E io poi cosa dovrei dirti? che... che ci ho sperato così tanto per anni e anni ricevendo solo porte in faccia da te, ci voleva solamente quel bacio fra lui e quella ragazza per farti capire che quello che provavi per lui era sbagliato?!» s'indignò ancora di più.

Come potevo biasimarlo... aveva perfettamente ragione, lo stavo usando spudoratamente.

«Va bene, ho capito, scusami.» risposi abbassando gli occhi pronta ad andarmene.
«Aspetta.» disse poi subito fermandomi e facendomi voltare.
«Se vuoi... possiamo... provarci.» rispose lui facendomi alzare gli occhi verso lui.

Sospirai dato che avevo perso per un attimo il fiato essendo consapevole che mi ero rovinata con le mie stesse mani maggiormente, ma ormai non avevo altra scelta.

Matteo mi aveva ripresa.
Non potevo più tirarmi indietro.

«Okay.»
Mi sorrise e poi mi fece avvicinare al suo petto stringendomi a sè.

Cosa avevo fatto...
Non era così che mi ero immaginata la felicitá.

* * *

«Non riesco a trovare una definizione adatta su quanto tu sia stata stupida nel metterti con Matteo solo perchè hai visto Irama presentare al girone la sua ragazza. È da malati quello che hai fatto, lo sai?» mi sgridò Miranda non appena rientrammo in casa.

«Mandy, ti prego, non è il momento adatto.» risposi sbuffando mentre mi buttavo pesantemente sul divano del salotto cadendo come un peso morto.
«Oh certo, dici sempre così quando sai che la conversazione non ti conviene affrontarla!» continuò a dire lei.

Odiavo a morte quando era lei a fare la sorella maggiore tanto quanto odiavo io fare quella minore che ancora non sapeva nulla del mondo quando invece sapeva perfettamente come funziona.

«Per favore, ho mal di testa.» mi lamentai ancora portandomi una mano impacciatamente sulla mia testa mentre salivo le scale e facevo dei versi di dolore.

«Certo, scappa dai problemi che ti fa sempre bene.» rispose lei ad alta voce per farsi sentire da me.

Come risposta ebbe solamente qualche altro mio versaccio di dolore e disgusto e subito mi infilai sotto la doccia.

* * *

«Stanno per iniziare le feste di pre-estate.» la voce di mia sorella mi riportò alla realtá mentre cenava di fronte a me.
«Che gioia, saremo ubriache marce e fatte come pere per tre mesi.» risposi con un entusiasmo totalmente falso.

«Che ti prende? Ogni anno non aspetti altro!» mi chiese lei alzando lo sguardo dal suo piatto al mio viso.
«Nulla. Penso solo che ormai anche l'estate sia diventata una maledetta monotonia.» risposi sbuffando mentre mi versavo dell'acqua del mio bicchiere.

«Allora facciamo un viaggio.»
«E dove dovremmo andare?» chiesi ridacchiando per l'assurditá che aveva detto.
«Non "dove andremo"... dove andrai» mi corresse.

La guardai di sbieco non capendo cosa volesse intendere.

«Eh?» feci.
«Ti farai una vacanza, solo tu, per schiarirti le idee e mettere in ordine la tua vita... e credimi, ne hai davvero bisogno dopo l'assurditá che hai fatto con Matteo!»
«E sentiamo, dove dovrei andare?» domandai ignorando totalmente le ultime sue frasi.

«Malibu!» rispose felicemente Mandy.
«Ma anche no.» dissi ridacchiando e alzandomi

«Perchè no? Abbiamo anche una splendida casa vacanze lì!» esclamò scioccata lei.

«Appunto, abbiamo, ossia noi e mamma e papá. Non entrerò mai più in una casa di loro proprietà.» risposi incrociando le mie braccia.
«Hai ragione... allora che ne dici di andartene in California? Non lo so... magari a Santa Monica.» mi propose lei.

«Mi spieghi perchè vuoi che me ne vada a tutti i costi? Non credo sia un tuo problema.» sbuffai alzandomi per sparecchiare.
«Ho capito, non vuoi allontanarti più di tanto dal Fil.» disse ridendo.

Mi voltai di scatto guardandola scioccata e subito dopo il mio sguardo fu rivolto in cagnesco verso di lei che capì che se avrebbe continuato a ridere sarebbe finita molto male così fece qualche colpo di tosse e ritornò ad essere seria fissando il suo piatto ormai vuoto.

«Grazie.» dissi poi sbuffando e tornando a darle le spalle pronta a lavare i piatti sul lavandino.
«Perchè ti sei messa con Matt se sai che ancora provi qualcosa per Fil?» mi chiese dopo qualche minuto di silenzio e l'unica cosa a far rumore era l'acqua che scorreva e di tanto in tanto qualche tonfo per via dei piatti che stavo lavando e qualche volta mi scivolavano perchè troppo insaponati.

«Non mi ci sono messa infatti per quel motivo.» risposi esitando.
«Si invece.» disse Miranda quasi a bassa voce per non farmelo sentire.

Invece avevo sentito tutto quanto.
E aveva maledettamente ragione.

...

Stray Heart. «Irama Plume»Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora