Capitolo 🌹21🌹

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«Belle, svegliati Belle.» mi chiamò la voce di mia sorella mentre mi muoveva la spalla per svegliarmi.
«Mh... che ore sono?» quasi mugugnai ancora assonnata.
«Mezzogiorno.»

Subito sbarrai i miei occhi incredula a quello che aveva appena detto Miranda e mi portai una mano sulla bocca non rendendomi davvero conto di quante ore avessi dormito.
Mi voltai poi a fissare la finestra accanto al mio letto e mi accorsi davvero che il sole era ben alto e illuminava tutto il mio giardinetto al di fuori di quella finestra.

«A che ora sei tornata?» domandai poi voltandomi verso mia sorella che mi fissava attentamente con una certa curiositá.
«Appena adesso. Si, ci siamo divertiti davvero tanto, avresti dovuto esserci.» rispose ridendo imbarazzata lei abbassando i suoi occhi verso il basso.

«Non hai idea di cosa è successo stanotte. Avevi ragione, Irama non era quello giusto per te, non ti merita in alcun modo.» aggiunse poi.

«Cosa?» domandai corrugando leggermente la mia fronte non avendo per niente idea di quello che stesse per raccontarmi.
«Ci siamo... ehm... come dire... imbattuti con i Beraldi ieri sera.» rispose lei quasi vergognandosi.

«In che senso?» domandai ancora nom capendo.
«Hanno iniziato a dire cazzate su di te sul possibile motivo per il quale non fossi uscita ieri e così ti abbiamo coperto le spalle e li abbiamo massacrati di botte.» mi spiegò lei.
«Ma che stronzi!» esclamai indignata.

«Lo so, non sanno proprio nulla ma parlano lo stesso, bah, fanno davvero ridere.» sospirò mia sorella ridacchiando infine.

Mi alzai poi di scatto dal mio letto
cercando qualcosa da mettere dato che ancora avevo i vestiti della sera scorsa e nel mentre cercavo disperatamente qualcosa da indossare, la rabbia si impossessava della mia testa e necessitava di essere sfogata immediatamente.

«Sto uscendo.» dissi poi solamente mentre mi infilavo dei pantaloncini corti neri a vita alta con una camicetta a quadri rossa e nera.
«Non pranzi con me?» mi chiese quasi delusa Miranda.

«No.» risposi solamente secca mentre tiravo su la zip degli shorts.
«Dai, non ne vale la pena se stai andando dai Beraldi, oltretutto senza di noi, a continuare quello che avevamo iniziato noi ieri sera.» cercò di dire mia sorella.

«Vado solo a fare un giro.» risposi sempre più infastidita mentre mi alzavo e scendevo velocemente giù per le scale.
Chiusi con forza la porta di casa e salì sulla mia moto per poi sfrecciare via e andare verso casa del piumino umano per riempirlo di schiaffi.

Odiavo tantissimo quando le persone parlavano di me, sia nel bene che nel male, ma sopratutto mi infastidiva tantissimo quando le persone parlavano alle mie spalle senza nemmeno conoscermi un minimo.

Quella volta, i Beraldi avevano totalmente toccato il fondo e non l'avrebbero passata liscia con me.

* * *

Arrivai di fronte quella orribile casa e senza preoccuparmi troppo della delicatezza, bussai con violenza sulla porta di quell'abitazione rischiando addirittura di buttarla giù dalla forza con cui buttavo quei pugni sul legno bianco.

«Apri, uomo piuma!» urlai a squarciagola.
In un attimo, la porta innanzi a me si aprì e mi ritrovai quella Lucy che avevo visto baciare Filippo due giorni fa e lo schifo mi salì per lo stomaco vedendo quell'orribile essere davanti a me.

«Che vuoi?» mi chiese la ragazza squadrandomi disgustata dalla testa ai piedi.
«Dov'è il capo del teatrino per bambini?» domandai ignorando totalmente la sua domanda precedente.

«Non c'è.» rispose solamente quella gatta morta.
«E dove posso trovarlo?» domandai.
«Perchè mai dovrei dirtelo?» ridacchiò lei basita.
La mandai a quel paese e me ne ritornai sulla mia moto.

Sapevo benissimo dove trovarlo.
Se non si trovava in casa sua ad oziare, sicuramente era in spiaggia a fumare e a pensare a quanto fosse inutile la sua esistenza.

* * *

Arrivai a destinazione ed esattamente tutti i miei pensieri furono confermati dato che vi trovai la sua orribile moto posteggiata sul parcheggio urbano.

Dopo essere scesa dal mio bolide, camminai decisa verso quella spiaggia deserta per poi trovare solamente una persona seduta sul bagnasciuga e con delle piume alle orecchie svolazzanti per via del vento di quella grigia giornata.

«Piumino umano!» urlai facendolo sobbalzare e voltare di scatto.
Successivamente si alzò deciso non facendo trapelare alcun tipo di paura o terrore esattamente come me in quel momento.

«Oh, ma tu guarda chi abbiamo qui.» rispose poi lui ridacchiando.
«Cos'è questa storia che ormai siete diventati così codardi da non avere nemmemo il coraggio di dirmi le cose in faccia? Eh?» domandai arrivando davanti a lui e uccidendolo con i miei occhi.

«Che cosa?» mi chiese Irama trattenendo una risata.
«Non far finta di non sapere. Ti rendi solamente più ridicolo del solito, sai.» risposi iniziando ad innervosirmi sempre più del dovuto.
«Sul serio, non so di che parli.» disse ridacchiando.

«Ieri sera, la mia banda mi ha informato che voi avete iniziato a buttare fango su di me.»
«Ieri sera nemmeno ero uscito io, quindi non ti so dire se ciò di cui ti abbiano informato sia vero o no dato che il capo non era presente.» rispose lui.

«In ogni caso, mi devi fare il cazzo di piacere di non parlare di me, per nessun motivo.» dissi iniziando a spintonarlo verso l'acqua salmastra del mare dietro di noi.
«Ah si? Ti credi così importante da essere addirittura oggetto di discussione sulla bocca di ogni Beraldi?» mi domandò ridendo divertito mentre faceva finta di seguire le mie spintonate con il mio dito contro il suo petto.

«Tu e i Beraldi siete solamente un sinonimo della parola "schifo". Nient'altro di più» sputai acida mentre continuavo a spintonarlo in estrema vicinanza.
«Davvero? Allora perchè due giorni fa ti stavi quasi per far baciare da me?» mi chiese spiazzandomi totalmente.

In un attimo, il mio dito che spintonava Irama si bloccò immobile davanti al suo petto.

«Vai a farti fottere.» dissi solamente incenerendolo con lo sguardo pronta ad andarmene.

«Certo! Scappa dalle cose così ti rendi ancora più coraggiosa come da sempre sei stata!» mi urlò lui dato che avevo iniziato a camminare il più velocemente possibile dato che non volevo più continuare assolutamente quella discussione.

Ma io ero Belle Morealdi e l'ultima parola doveva essere sempre e solo mia.

...

SPAZIO AUTRICE :
Hey gente! Allora, inizio subito a precisare che dedico questo capitolo alle signorine Valentina_Ferrante05 e BeatriceOcchino dato che nel gruppo whatsapp non mi hanno per niente implorata di scrivere e aggiornare assolutamente oggi HAHAHAHA 😂
E boh nulla, fatemi sapere se questo capitolo vi è piaciuto e nienteeee..

Ve saluto e ve ringrazio.
//Clelia🌹🌹

Stray Heart. «Irama Plume»Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora