Ce ne ritornammo a casa, verso le quattro del mattino, Kim portò a casa sua Miranda e così mi toccò rimanere sola a casa ancora per l'ennesima notte.
Matteo si offrì di accompagnarmi a casa con la sua moto e così io accettai senza rifletterci due volte.
«Allora, a domani.» disse lui una volta arrivato di fronte casa mia.
«A domani.» risposi solamente scendendo da quella moto pronta ad andare verso l'ingresso di casa.«Senti, sei da sola in casa... non vuoi che rimanga con te?» mi domandò prima che potessi allontanarmi troppo.
Sorrisi leggermente abbassando lo sguardo per poi gettarlo su di lui.
Sapevo che Matteo aveva un debole per me, ma purtroppo io non provavo assolutamente niente per lui se non pura amicizia.
Di questo mio sentimento lui ne era al corrente, ma cercava ancora di cercare di farmi cambiare idea, ma più provava a farlo e più io rimanevo fiondata sul mio sentimento amichevole.
E non potevo farci niente...
«No, tranquillo, starò bene, e poi sono le tre di notte, fra poco sará giorno.» risposi sorridendogli e dandogli un veloce bacio sulla guancia andando poi verso l'ingresso di casa.
Entrai dentro e mi tolsi il giubbotto di pelle buttandolo sul divano non appena passata dal salotto, subito dopo andai verso la cucina e aprì il frigorifero quasi vuoto con solamente una birra come unica cosa da bere, il che non mi dispiaceva per niente.
Salì di sopra con la lattina fra le mani e nel mentre, mi arrivò un messaggio sul mio telefono.
(matthew) :
Buonanotte, e comunque... eri una bomba stasera, con o senza tacchi.Sorrisi leggermente mentre assaporavo quella birra ghiacciata e salivo lentamente le scale che mi avrebbero portata alla stanza da letto.
Matteo c'era sempre stato per me... anche quando gli avevo detto che purtroppo io non ricambiavo i suoi sentimenti... aveva e stava continuando a combattere per prendermi... ed era una cosa che gli faceva davvero onore.
Ma purtroppo niente avrebbe smosso i miei sentimenti di sola amicizia verso lui facendoli mutare in qualcosa di più.
Matteo era il classico ragazzo magro, pieno di muscoli e tatuaggi ovunque, che ama sempre le sfide e l'estremo.
Consideravo Matteo come il classico amico della porta accanto, ma niente di più.E non riuscivo sinceramente a capire perchè provassi solo amicizia verso lui dato che ogni ragazza avrebbe strisciato e leccato il pavimento per avere anche solo una notte con lui.
Mi accorsi che ero arrivata davanti alla porta della mia stanza e non appena la aprì, quello in cui mi imbattei mi fece per poco cadere la birra che avevo fra le mani.
«Cosa cazzo ci fai tu qui?!» strillai a pieni polmoni e a gran voce.
«Calmati, zuccherino, anch'io non vorrei trovarmi in questa situazione e in questa casa.» rispose lui.Filippo, Irama, piumino umano era in casa mia, nella mia stanza e sopra il mio letto mezzo nudo con solo dei jeans addosso.
«Hai esattamente dieci secondi per dirmi che cazzo ci fai qui, chi ti ha detto dove abito e come diamine sei entrato.» intimai mentre iniziavo a tremare dalla rabbia.
«I tuoi mi hanno detto dove abitavi e di conseguenza, mi hanno dato una copia delle chiavi di casa e hanno detto che potevo sistemarmi qui fin quando non la smettavamo con le cazzate della gang terrorista.» mi spiegò il piumino umano.
Senza rispondere nulla, mi avvicinai a lui velocemente e lo afferrai per un orecchio facendolo urlare dal dolore.
Scendemmo in quel modo le scale di casa mia fin quando non aprì la porta di casa e posizionandolo davanti all'ingresso della mia abitazione.«Fa' vedere alle suore come sei bravo a leggere, su.» dissi solamente indicandogli il muro sul quale c'era scritto qualcosa.
«Proprietá di Belle Morealdi, capo dei Morealdi.» lesse lui sgranando un po' gli occhi dato che era buio e non riusciva a decifrare bene le lettere.«Visto? Questa è proprietá mia alla quale possono entrare soltanto i miei amici Morealdi e tu non sei nè l'uno nè decisamente l'altro, detto questo, buonanotte.» risposi solamente andandomene dentro e sbattendogli la porta in faccia facendolo rimanere fuori.
Sentivo le sue grida di imploro nel farlo entrare fin dal bagno dentro il quale mi stavo facendo una doccia calda.
Dopo esser uscita ed essermi vestita per la notte, il piumino umano strillava ancora di farlo entrare dando anche dei pugni alla porta.
Così, stufa di quelle urla nel cuore della notte, presi una bacinella d'acqua, la riempì e aprì la finestra che dava esattamente sotto di lui e gliela tirai addosso facendolo imprecare dato che l'acqua era rigorosamente ghiacciata.
«Io ti spacco la faccia!» mi urlò mentre era fradicio.
«La gente vorrebbe dormire alle quattro del mattino e non sentire una gallina spennata che strilla, sai, buonanotte.» gli feci notare chiudendo la finestra e buttandomi a letto con un'aria divertita e vittoriosa.Ero riuscita a sottomettere un Beraldi senza l'aiuto di nessuno, il chè mi faceva crescere di potere sulla mia bamda, che l'indomani sarebbe piombata come ogni mattina e avrebbe visto quell'essere mezzo nudo e fradicio davanti all'ingresso di casa mia.
Non poteva nemmeno uscire perchè il cancello aveva un sensore ad impronte digitali alle quali solamente io e la mia banda poteva aprire e chiudere, quindi il piumino umano era in gabbia.
Morealdi 1;
Beraldi 0....
STAI LEGGENDO
Stray Heart. «Irama Plume»
Fiksi Penggemar<<la copertina di questa storia è stata cambiata>> Belle Morealdi è la figlia di un grosso personaggio di spicco nella societá, ma con un passato davvero sporco e orribile alle spalle, a tal punto che lei non riesce più a starsene in que...