Capitolo 🌹18🌹

969 96 23
                                    

«Pronto?» domandai con la voce ancora assonnata mentre avevo il telefono nel mio orecchio in chiamata con Kim.

«Si, è qui accanto a me, ma non so se vuole parlarti.»

Fissai negli occhi Miranda e lei sbuffò prendendomi poi il telefono e andando nell'altra stanza a parlare con il suo ragazzo.

Sospirando, mi avviai in cucina per prendere qualcosa dal frigo per la colazione, ma non trovando niente di esilarante, presi solamente del succo di frutta all'arancia.

«Vaffanculo Kim! Hai chiuso con me, stavolta per sempre!» sentì strillare d'un tratto Miranda mentre avvertivo i suoi passi venire verso la cucina.
Subito dopo entrò nella stanza e posò il mio telefono sul tavolo con una certa violenza mentre si sedeva attorno al tavolo con le mani fra i suoi biondissimi capelli.

«Ma che succede?» domandai esasperata non capendo quale fosse quella volta il problema del loro ennesimo litigio.
«Non si fida di me! Belle, sul serio, non ce la sto facendo più.» si lamentò lei sbuffando.

«Ha solo paura di poterti perdere, nemmeno io sto tranquilla quando non sei con me dopo il rapimento dei Beraldi, non lo biasimerei più di tanto io...» risposi mentre sorseggiavo il succo d'arancia dal bicchiere che tenevo fra le mani.

Lei sbuffò e subito dopo mi disse che sarebbe salita di sopra per farsi una doccia e nel frattempo io avrei sistemato il salotto dato che durante la sera precedente avevamo combinato un leggero casino.

* * *

«Dove andiamo oggi?» mi chiese poi mia sorella mentre era seduta sul mio letto e io cercavo nel mio armadio qualcosa da mettere.
«Dal gruppo : tu devi far pace con Kim e io devo parlare con Matteo.» risposi mentre prendevo dei jeans strappati e una maglia bianca con la scritta rossa Levis.

Dopo essermi vestita e truccata, uscimmo di casa arrivando nella casetta in comune trovando tutti giá lì.
Salutammo e Miranda andò subito verso Betta e Carol.
Kim stava parlando con Matteo e di tanto in tanto gettava qualche occhiata a mia sorella come per controllarla e la cosa era davvero molto carina e dolce da parte sua.

«Posso parlarti?» domandai poi venendo verso Matteo.
«Certo.» rispose lui.
Gli feci segno di seguirmi, ma prima che potesse farlo, un rumore di motori attirò l'attenzione di tutti.

Ci voltammo verso il suono e vedemmo una pila di moto una dietro l'altra che veniva verso di noi.
Successivamente queste si fermarono e i guidatori dai caschi davvero stravaganti parcheggiarono i loro veicoli.

Poi, uno ad uno, si tolsero il proprio casco facendo vedere la lurida e orribile faccia di ogni singolo Beraldi.

C'era Giò, Trix, Simons, Irama, Luke, e un'altra ragazza mai vista prima.

Sicuramente si trattava del nuovo membro.

«Che volete, Beraldi?» sputò acido Matteo spavaldo.
«Calmo amico, siamo venuti in pace in teoria, volevo solo presentarvi un nuovo componente della banda, Lucy, nonchè sorellina minore di Luke.» rispose sorridente Filippo prendendo sotto braccio quella ragazza dai capelli blu e sfumature bianche con un fisico tatuato ovunque e migliaia di piercing.

«Sorellina minore di Luke e mia ragazza, ovviamente.» proseguì il capo dei Beraldi dandole un bacio sulle labbra davanti tutti quanti.
«Non ce ne frega proprio niente delle tue situazioni amorose, una in più non sará di certo un problema.» rispose Matteo ridacchiando.

No.
Non potevo crederci.
Quella era la sua ragazza?
Ma come poteva essere...
Il giorno prima in spiaggia cercava di baciarmi e il giorno dopo lo trovai giá con un'altra.

Mi faceva ancora più schifo del solito in quel preciso momento.

Io e Miranda ci fissammo per una frazione di secondo e tutte e due eravamo scioccate da ciò che avevano visto e stavano vedendo.

«Bene, detto questo, buon proseguimento di giornata!» esclamò felicemente Irama mentre dava una pacca sul di dietro della ragazza dai capelli blu e rideva come un bambino ubriaco.

«Evapora.» gli urlò Carol scrocchiandosi le nocche delle sue mani.
«Calma, calma, adesso ce ne andiamo.» rispose Luke facendogli l'occhiolino e ritornando insieme alla sua banda nelle proprie moto.

Successivamente se ne andarono sgommando di qua e di lá lasciandomi scioccata e basita da tutto quello che avevo assistito.

Non poteva essere vero.
Ma perchè diamine allora mi aveva quasi baciato in quella maledetta spiaggia?!
Perché l'aveva fatto!

«Che coglioni.» disse leggermente disgustato Kim sputando poi a terra.
«Non ho parole, comunque, devi parlami avevi detto.» rispose Matteo voltandosi poi verso me.
«Si... andiamo dentro però...» lo invitai cercando di ritornare in me.

Dentro qualcosa si era rotto.
E non era solamente il mio cuore.
Mi sentivo ovunque a pezzi.
Allora era questo quello che si provava quando si aveva una delusione d'amore.
Che schifo.

E io che c'avevo persino creduto per anni.
Che razza di idiota che ero stata.
Ma dopotutto, come poteva mai funzionare una cosa simile?

Eravamo troppo sbagliati.
Troppo incasinati.
Troppo distanti.
Troppo rivali.
Eravamo troppo per tutto.

Stray Heart. «Irama Plume»Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora