UNA SETTIMANA DOPO...
Stavo percorrendo il corridoio dell'ospedale, ero molto nervosa, perché mi avevano chiamato da casa e mi avevano riferito che c'erano stati miglioramenti da parte di Cameron, da quanto avevo capito si era messo e come da richiesta avevo chiesto di avvisarmi per ogni minimo miglioramento, la mamma di Cameron ovviamente sono quasi tre settimane che sta sempre in ospedale, come alla fin della fiera io.
Ho davvero timore che le cose degenerino, Cameron mi aveva salvato la vita, spingendomi dall'altra parte del marciapiede ma lui è stato preso in pieno.
Ricordo ancora di essere strisciata verso di lui, e di averlo stretto a me finché l'ambulanza non è arrivata, non riuscivo a staccarmi, maledetta io che mi sono messa a correre in quel modo.
Mi sentivo talmente in colpa.
Corsi dentro la sua stanza e trovai mia zia paingere su Cameron come una disperata.
"Cos'è successo?"chiesi buttando la borsa a terra.
Le infermiere uscirono dalla stanza e io mi avvicinai a mia zia toccandole le scapole e lei si girò verso di me abbracciandomi e piangendo su di me.
Cosa diavolo ho fatto? Perché ho dovuto distruggere così tutti? Solo perché sono voluta scappare dalla verità?
"Non migliora è ancora sempre nello stesso stato"disse contro il mio petto.
Le mie lacrime non fecero tardi a farsi vedere e feci sedere mia zia sulla sedia.
"Zia è tutta colpa mia, ma ti prometto che Cameron si sveglierà è la persona più importante me per me si sveglierà, lui è stra forte e tu ora hai bisogno di riposo, e appena Cameron si sveglierà gli diremo insieme quella cosa"dissi deglutendo ripensando a ciò che mi disse il dottore una settimana fa.
"Va bene Ashley, per qualsiasi cosa chiamami io vado a casa a riposare"disse alzandosi e andandosene.
Mi sedetti vicino a lui e lo guardai li immobile.
"Cameron.. amore torna da me"dissi accarezzandoli la fronte.
"Tutti noi abbiamo bisogno di te, io ho bisogno di te"dissi sfiorandomi l'ombelico.
Chiusi gli occhi e presi la mano di Cameron nella mia.
"Sai, se ti sveglierai finalmente potremmo fare tutto ciò che abbiamo sempre voluto,viaggiare, finire l'università, compare una casa nostra e finalmente fare qualcosa di nostro"dissi baciandoli la mano.
"Abbiamo passato anni a urlarci addosso, a ripeterci che non potevano stare insieme, perché troppo diversi ma ora ci siamo ritrovati, ora siamo qui"dissi stringendo la sua mano nella mia.
"Sei così freddo"dissi alzando la coperta e mettendoli le braccia al di sotto.
Gli sistemai i capelli dalla faccia e gli lasciai un dolce bacio sulla bocca.
"Sei tutta la mia vita"dissi signiozzando con la sua mano tra la mia.
Una cosa mi fece quasi strillare.
Senti la presa della sua mano stringere la mia per un secondo.
"Cameron"stillai ma lui era più immobile di prima.
A quel punto mi alzai per andarmene ma qualcosa richiamò la mia attenzione.
Mi voltai e vidi Cameron agitarsi insistentemente sul letto come se avesse una crisi.
Corsi fuori dalla stanza e urlando chiamo qualcuno.
"Presto venite!"urlai in lacrime mentre rientravo per cercare di calmare Cameron.
"Prima mi ha stretto la mano"dissi al dottore che subito cerco di tenerlo fermo.
"Signorina esca subuto"mi ordinò e io feci ciò che disse.
Mi sbatterono la porta in faccia e io mi sedetti sulla sedia.
Infondo al corridoio vidi la mamma di Cameron con dei documenti in mano e il dottore che provò a spiegarli qualcosa.
Lei stava piangendo e tremando, il dottore gli porse una penna e lei debolmente firmò qualcosa.
"Ha fatto la scelta migliore signora suo figlio non può più stare così, è una causa persa purtroppo"disse mentre lei si giro verso di me e appena mi vide crollò a terra in lacrime.
Corsi verso di lei e la sollevai da terra.
"Cosa succede?" Chiesi mentre la facevo sedere su una sedia.
"Il mio bambino"disse piangendo come non gli avevo mai visto fare.
A quel punto arrivò mia madre che subito abbracciò la sua amica.
"Mi hanno detto che non si sveglierà più, e che era meglio staccare tutto, io ho firmato, io ho ucciso mio figlio"urlò isteticamente.
A quel punto capì.
"No!"urlai correndo verso la stanza dove si trovava Cameron.
Tirai una spallata alla porta e l'aprì.
"Fermatevi!"urlai ma quando entrai ormai era troppo tardi.
Trovai Cameron libero da tutti i macchinari solo con la sua coperta e la pelle un po biancastra,gli occhi chiusi e il suo petto immobile.
"L'avete ucciso!"gridai correndo verso di lui e abbracciandolo.
"No amore ti prego"dissi in lacrime contro il suo petto, non sentivo nulla silenzio più totale nel suo corpo.
"Signorina non può stare qui dobbiamo portalo via"disse il dottore ma io lo spinsi con tutta la forza che avevo in corpo e lo feci cadere sul lettino adiacente.
"Lurido stronzo dovevate farlo vivere!"gridai con tutta la disperazione che può avere una Donna.
"Ashley non gridare.."la voce di Cameron rispose.
"Non ora cam"dissi ma poi mi voltai e lo vidi, li fermo a guardarmi con un mezzo sorriso sul volto.
Corsi da lui e lo baciai.
"Amore sei tornato da me"dissi stringendoli le guance e appoggiando la sua testa sulla mia.
"Si solo per te, e da quanto ho capito anche per qualcun'altro"disse mettendosi seduto.
"Come ti senti?"un medico ci interruppe.
"Faccia qualcosa"ordinai sta volta io a lui.
"Faremo qualche test e poi si vedrà"disse lui incredulo.
"Ti chiamo tua mamma"corsi fuori e la feci entrare.
Non ho idea di cosa fosse successo in quella stanza, ma di sicuro un miracolo c'era stato, era destinato a vivere per lui, non era ancora arrivato il suo tempo e ora che è tornato da me, non me li lascerò sfuggire mai più.
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Un Disastro Perfetto
FanficSono passati tre anni dalla rottura con Cameron. Lei,ancora un po insicura nei sentimenti per il suo nuovo ragazzo,decide di andare al college con i suoi migliori amici. Tutto sembra andare per il meglio tranne quando scopre che, Cameron che non ve...