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ASHLEY'S POV

Anche se sta mattina mi sono svegliata con un mal di testa terribile mi sento bene,sono felice,e la cosa mi sorprende notevolmente.

Non sono mai felice di mattina.
Ma forse è perché mi sono svegliata con il suo odore addosso.

Anzi Forse per un attimo ho pensato che fosse di fianco a me.
Ma in realtà ho trovato il muro.

Si vede che mi manca?
Purtroppo si.

Ma sono fatta così.
Più lo tengo lontano da me più le cose andranno per il meglio.

Della sera precedente ricordo poco però mi ricordo quando eravamo sulla moto e io ero appoggiata alla sua spalla.
Mi è sembrato tanto un sogno o forse lo era.

Vorrei tornare a due anni fa.
In quel tour semplicemente perfetto.

Ma nulla di piu.
Mi sono ubriacata di brutto.

Mi chiedo come diavolo sono in piedi oggi.

Per fortuna oggi non cè nessun corso ma, cè un ma ovviamente, devo andare a 'lavorare'.

Spero solo che non sia noioso come dicono.
Ma, da quanto ho costatato sembra un bel posto.

Ora sono in corridoio, con tutti gli occhi puntati addosso, ma stavolta non è colpa della mia 'popolarità', se si può dire cosi, ma da come sono vestita.
Sta mattina ho ricevuto un Email dalla signora che gestisce la biblioteca che diceva chiaro e tondo..
'L'abbligamento nella mia biblioteca deve essere formale'

Deduco che si riferisse a un abbigliamento elegante.
Percio ho messo una gonna a vita alta nera, una cannotiera bianca e un maglione aperto nero.

Comprendendo che, per arrivare in biblioteca cè un pezzo dove il corridoio è all'aperto ho dovuto per forza, mettermi la mia giacca.

Comunque sia, odio avere gli occhi puntati addosso mi sento osservata.
Cè da dire che ho anche la fortuna che non ho il ciclo altrimenti mi sarei sparata a mettere la gonna.

Anzi, non l'avrei messa.

Il telefono mi squilla e io lo estraggo dalla giacca.

Senza guardare rispondo.
"Pronto?"dico mettendomi meglio in spalla la mia borsa.

"Beluche!"urla il mio ragazzo.
Alzo gli occhi al celo.

"Ei"dico piu felice possibile.
Per carità sono stra felice di sentilro, circa, però odio sto nomignolo.

"Sta sera sono a New York come ti ho detto devo andare dai miei genitori, ti va di vederci fra un Oretta?"domanda entusiasta.

"Em, Jon non posso, devo lavorare"dico dicendo assolutamente la verità.

"Oh.. "Dice in tono come se non se l'aspettasse.

"A che ora finisci?"domanda.

"Alle cinque, cinque e mezzo"dico.
Spero proprio che dica di no, non ho per niente voglia di vederlo oggi.

"Va bene sarò fuori di li per quell'ora a dopo amore"urla per poi, non darmi ne anche il tempo di contro battere, che attaca.

Di rabbia,metto via il telefono e ricomincio a camminare.

Perfetto iniziare il mio primo giorno di lavoro cosi è un bene.

Però dovrei smetterla di essere cosi stronza con Jon.
Dovrei davvero provare a farlo entrare nel mio cuore in fondo lui è perfetto in tutto.

Però se devo farlo.
Devo tenermi alla larga da lui.

Mi sta facendo andare in pappina.
Ma io sono piu forte.

Un Disastro PerfettoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora