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Amici...
Dio quanto odio questa parola.

Non si capisce mai cosa voglia dire realmente,due persone magari di dicono che sono amici eppure sono innamorati follemente,perche?

Perche non si riesce a capire ciò che si vuole subito?perché deve essere cosi fottutamente difficile la questione?perche una persona deve sempre stare male e passare tutte le pene possibili prima di scoprire la verita?

Sento lo stomaco contorcesi dalla fame e io mi porto una mano su di esso mentre cammino verso il bar di fronte alla mia università.

Pensadoci bene ormai sono qui da un mese e non ho ancora coprato dei vestiti di New York,non l'ho ancora visitata e poi mi servirebbe davvero andare dal parruchiere.

Oggi credo che non riuscirò a muovermi dall'università perché devo concludere quel lavoro con Cameron e dannazione perche mai sono finita con lui?

Scuoto la testa ed entro nel piccolo bar.
Oggi stranamente non trovo i miei amici che,come ormai abitudine ci vediamo qui per mangiare tutti insieme.

Mi piazzo davanti alla cassa e il cameriere mi prende l'ordinazione.
Mi fa un sorriso caloroso e pago.

"Vai pure a sederti telo portiamo noi"dice sorridente riferendosi al mio panino.
Annuisco e trovo un tavolo da due e mi siedo.

Ma ne anche il tempo di restare tranquilla che il telefono suona.
Lo prendo e rispondo senza guardare.
"Pronto?"dico.

"Amore"dice mia madre.
"Ei mamma"dico sorridente.
"Ti disturbo?"chiede mentre arriva il mio panino con la mia bottiglietta d'acqua e un..muffin?

"Aspetta un secondo mamma"dico mettendo la mano sull'auto parlante.
"Non l'ho ordinato"dico indicandolo.
"Lo so lo offre quel ragazzo"dice indicando un ragazzo seduto su uno sgabello.

All'inzio mi si mozza il fiato a vedere Cam..ma poi vedo il suo sosia.
"Oh..okay"dico scrutando Nate.

Ritorno a parlare con mia madre.
"Scusami comunque dimmi?"dico.
"Nulla volevo avvisarti che abbiamo trovato la casa giusta,questo fine settimana ti va di farci un salto con noi?"chiede mia madre.

"Em..si"dico balbettando perché so benissimo che non troverò il tempo,ho la scuola,gli amici,il lavoro..il lavoro cazzo!
Quasi scatto in piedi per andarci ma resto ferma a ricordarmi che da quando ho sistemato tutto non ci lavoro piu.

Vorrei lavorare in qualche azienza famosa,magari in qualche città importante,ma devo lavorare sodo per fare del vero successo.

Non so ne anche perche non me lo sono ricordato.
"Va bene amore ti faccio sapere a che ora passiamo a prenderti o sabato o domenica"dice lei felice.
"Okay,ci sentiamo mamma"dico sospirando.
"Certo tesoro"dice attaccando.

È bello sentirla felice,mi mancava questa parte di mia madre.
Ha sofferto tanto e voglio solo il meglio per lei.

Sospiro e poso il cellulare incominciando a mangiare il mio panino,ormai tiepido.

"Affamata?"la voce di Nate mi fa alzare lo sguardo.
È li in piedi con quei vestiti attilati ma che gli stanno incredibilmente bene.

Mi viene male a guardarlo perche non riesco davvero a capire il motivo del perche lui e Cam sono cosi simili.

Gli occhi di Nate sono diversi,sono piu  accessi invece quelli di Cam sono spenti e neutri.
Hanno piu o meno la stessa corporatura e hanno uno sguardo maghetico,quasi ti fa innamorare a primo impatto.
Per non parlare del loro stile,sono troppo uguali,quasi li confonderei.

"Ciao..e grazie per il maffin"dico con la mano davanti alla bocca.
Lui scoppia a ridere e si siede.
"No fai pure"dico ironica sorridendo.
"Beh dopo che ti ho comprato il maffin direi che posso sedermi con te no?"dice ovvio appoggiando le mani sul tavolo con quel suo sorriso beffato.

Un Disastro PerfettoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora