Aeroporto di Miami, un mese dopo.
Finita la nostra permanenza da Dinah, che durò definitivamente più del dovuto- poiché Shawn cercava di convincermi a non smontare il teatrino che avevamo messo su-, ritornammo a casa. Fu mia madre a venire a prenderci e proprio come avevo immaginato, non chiese nemmeno com'era andato il viaggio. La sua prima domanda fu chiedere la data in cui avremmo detto a tutti i nostri familiari che stavamo insieme. Ero rimasta in silenzio per tutto il tragitto, così come Shawn che aveva detto di essere stanco. Mamma continuava a parlare e il viaggio in macchina, passò con lei che fantasticava sul nostro matrimonio, come avevano reagito le ragazzine d'oggi per il matrimonio di Justin Bieber. Shawn annuiva di tanto in tanto, forse pensando a quando dirle che non "stavamo" più insieme. Io, però, non potevo fare altro che pensare al calore del suo respiro sul mio collo, che mi riportava sempre alla voglia di averla dentro di me; il modo in cui mordeva il mio labbro inferiore, causandomi dei singhiozzi di piacere. Il modo in cui era poi entrata dentro di me, riempendomi come mai mi ero sentita prima. I brividi che avevano preso il sopravvento quando aveva mormorato che ero stretta. Ero scoppiata a ridere, perché la sua voce mi sembrava troppo divertente mentre lo diceva. Al giorno d'oggi, capisco d'aver fatto una grandissima figuraccia, però l'alcol aveva parlato per me.
"Scopa e scappa", questo era il mantra di Lauren. Me l'aveva rivelato prima di portarmi a casa sua, dove avevo avuto il sesso migliore della mia vita. Dopo il primo orgasmo, ricordo vagamente di essermi seduta a cavalcioni su di lei, ancora piena di eccitazione- sempre a causa dell'alcol. Le mie dita avevano passato in rassegna il suo petto, tracciando i suoi capezzoli. Il suono che era venuto fuori dalla sua bocca, sembrava quasi animalesco: come se lei fosse la predatrice ed io la preda, con l'unica differenza che ero io ad avere il controllo in quel momento. Quando scivolai sulla sua lunghezza, aveva mugolato il mio nome come un piccolo gattino indifeso. L'avevo cavalcata; pelle contro pelle; lei completamente nuda dentro di me. E mentre la scopavo, avevo la sensazione d'averlo già fatto milioni di volte prima d'allora. Quella seconda volta più meno dolorosa della prima, siccome non era passato molto tempo dall'ultima volta che avevo fatto sesso. Le sue mani strinsero i miei fianchi, giocarono con i miei capezzoli, mi tennero stretta contro il suo petto.
<<Camila>>, disse. <<Vieni per me>>. E le sue parole mi fecero sentire vicina all'apice, così vicina, pronta a...<<Camila!>>. La voce di mia madre mi richiamò alla realtà. Scossi la testa, sbattei le palpebre e mi guardai intorno un paio di volte. Eravamo giunti alla casa di Shawn, e aspettavano entrambi che scendessi dalla macchina.
Mi affrettai a scendere. Come sempre, da un po' ormai, mi sentii leggermente nauseata, tuttavia diedi la colpa al fatto di essere stata in macchina con quei pensieri in testa. Da quando era trascorsa quella notte, non avevo fatto altro che pensare a lei. Dio, era stata una sorpresa scoprire che aveva un amichetto non così tanto piccolo tra le gambe. L'aveva chiamata intersessualità, e dopo aver fatto delle ricerche- la mattina dopo- avevo scoperto un po' di più sull'argomento.
Comunque, quella ragazza sapeva usarlo mille volte meglio di quanto lo facessero tanti altri uomini. Non c'era niente da fare: le donne fanno sempre tutto meglio.<<Stai bene, mija? Ti vedo un po' pallida>>, disse mamma, mentre Shawn l'aiutava a prendere le valigie dal bagagliaio.
<<In realtà, è da un paio di mattine che vomita. Forse ha preso un virus>>, mormorò Shawn, guardandomi preoccupato. Perché non poteva essere sempre così adorabile?
<<Be', andiamo da un medico, no?>>, propose mia madre. Prendemmo le valigie e con mio grande disappunto, mia madre ci seguì a ruota. Avevano già visto l'appartamento, quindi non capivo per quale motivo volesse entrare di nuovo. Volevo solo stare da sola. Entrare nella mia camera, darmi piacere pensando a Lauren- come avevo fatto in quest'ultimo periodo- e poi pentirmene amaramente perché sapevo che era una cosa sbagliata. Invece no, mi toccava fingere ancora per un po', prima che dicessimo ai nostri genitori che non stavamo più insieme. Alla fine, infatti, l'avevo convinto a dire loro che c'eravamo lasciati e non rivelare che non c'era mai stato nulla in primo luogo.
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Beautiful Angel(Lauren G!P)
FanfictionCamila ha trentadue anni e i suoi genitori vogliono vederla sposata e con dei figli. Shawn Mendes ha trentun'anni e i suoi genitori vorrebbero vederlo sposato e con dei figli. Peccato che Camila non voglia stare con nessun uomo e Shawn sia gay. I du...