Capitolo 16

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Trovare Dinah non fu così difficile per me. Conoscevo la mia migliore amica, sapevo persino cosa le passava per la testa e spesso, c'eravamo ritrovate a parlare senza bisogno che l'altra dicesse una parola. E inoltre, era molto d'aiuto che ricordassi quello che mi diceva.
Dinah aveva deciso di sparire nel nulla due volte, nel corso della nostra amicizia: la prima, quando aveva temuto di essere incinta e la seconda, quando era morto suo padre. Anche se i motivi non potevano essere più diversi, il luogo in cui aveva cercato rifugio era sempre lo stesso: il mare. In Florida e in California c'erano tantissime spiagge, però a Dinah piacevano quelle più silenziose. A Miami, amava rifugiarsi in una piccola cabina abbandonata vicino al mare. Si trovava ad un paio di chilometri dalla casa più vicina, e c'era silenzio assoluto: luogo perfetto per pensare.

Quando avevo chiesto a Normani se c'era un luogo simile in California, lei si era presa il suo tempo per pensare, ma poi era giunta ad una conclusione. Ad un'ora di macchina dall'hotel, c'era un molo che era stato chiuso poiché non era più a norma di legge, tuttavia, nessuno aveva dato dei fondi per farlo sistemare. Tranne dei senza tetto che cercavano riparo quando faceva troppo freddo o pioveva, era completamente deserto. Convinsi Normani a farmi andare da sola, perché volevo capire qual era il problema di Dinah. Ma siccome conoscevo la mia amica, immaginavo che non si sarebbe aperta con Mani, perché sicuramente la sua fuga era dettata dal matrimonio sempre più vicino.

Normani mi prestò la sua macchina, dicendomi di farle sapere se Dinah si trovava lì o meno. In tutto questo, Lily era tutta sorridente e mi guardava dalla spalla di Shawn, che la teneva in braccio. Sembrava quasi che volesse prendersi gioco di me, come fanno le amiche pervertite che sanno hai fatto qualcosa di sbagliato. Decisi però di ignorarlo, decidendo che il mio senso di colpa per quello che avevo fatto con Lauren, si stava riflettendo su mia figlia...su nostra figlia.

Un'ora dopo, Google Maps mi diceva che ero giunta a destinazione. Parcheggiai la macchina nel piccolo parcheggio riservato alle soste brevi, mi guardai intorno e cercai di capire da che parte potesse essere Dinah. Sulla sinistra c'era un parco giochi, ovviamente ancora chiuso perché era mattina presto, però ieri sera c'era stata ovviamente della gente. Quindi, la bionda doveva essere al lato di destra. Seguii quel percorso per un paio di minuti, mi allontanai del tutto dai rumori della città, lasciando che i rumori tipici del mare e delle onde prendessero il sopravvento sui miei sensi. 

Mentre camminavo, scorsi una testa bionda che cercava di nascondersi dal mondo dietro ad un pilastro del ponte. Mi avvicinai silenziosamente, cercando di comprendere in che umore l'avrei trovata.

<<Dinah...>>, dissi debolmente. Si voltò, mostrandomi un piccolo sorriso.

<<Sapevo che mi avresti trovato>>, ammise, indicandomi di avvicinarmi. Al suo fianco, notai che fissava tre gabbiani posati sulla sabbia. Uno doveva essersi evidentemente ferito, perché sbatteva una sola ala senza prendere il volo, e gli altri due gli giravano intorno, emettendo dei versi come ad incoraggiarlo. Mi chiesi se avessero abbandonato lo stormo per stare al suo fianco.

<<Perché volevi che ti trovassi io?>>, domandai, fissando curiosa i movimenti dei volatili.

<<Ieri ho pensato ad un paio di cose, e la stanchezza ha avuto il sopravvento. Volevo stare un po' da sola>>, mormorò, alzando le spalle.

<<Dove hai passato la notte? E che cosa ha fatto in modo che sentissi il bisogno di allontanarti?>>, chiesi, guardandola con la coda dell'occhio.

<<Mio fratello abita nelle vicinanze>>, disse.

<<L'ansia da matrimonio si sta facendo sentire?>>, tentai, rendendomi conto che non avrebbe risposto all'altra domanda che le avevo fatto.

Beautiful Angel(Lauren G!P)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora