Capitolo 15

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<<Non può aspettare dopo cena?>>, domandò, guardandomi con un'espressione supplicante. Sospirai, chiedendomi quale forza divina fosse contro di me in quei giorni.

<<Sento che devo dirtelo il prima possibile, così posso togliermi questo peso dal petto. Al tempo stesso, però, ho paura che possa passarti la fame se te lo dico prima di cena>>, ammisi, alzando le spalle.

<<Bene. Allora me lo dirai appena ci porteranno il dolce, non preoccuparti>>, disse, uscendo dalla macchina. Sembrava che non volesse sentirsi dire quello che avevo da dirle. Leggevo nei suoi occhi il terrore di sentirsi dire la verità, e mancava assolutamente la curiosità. Doveva aver capito che c'era qualcosa di negativo nelle mie parole non dette, per questo tentava in tutti i modi di non farselo dire.

Sospirando, uscii dalla macchina, promettendomi che niente e nessuno mi avrebbero proibito di dire a Lauren che Lily era sua figlia. 
Il ristornate era carino e familiare, nulla di troppo lussuoso o costoso. Non cercava di fare colpo su di me, anzi, sembrava quasi che volesse solo farmi sentire a mio agio.
Osservai in silenzio lo scambio di battute tra Lauren e il cameriere, che poi ci accompagnò al nostro tavolo. Non sapevo se per volontà della mora o meno, però ci era stato dato un tavolo più appartato rispetto a tutti gli altri. Si trovava in un angolo accanto alla finestra, che dava sul giardino illuminato da alcuni lampioni e la luce pallida della luna. Era un luogo semplice ma bellissimo. Sorrisi, guardandomi intorno. La maggior parte delle persone erano coppie o famiglie, ma nonostante la presenza dei bambini, c'era abbastanza silenzio- a parte il solito chiacchierare sempre presente nei luoghi pubblici. 

<<Ti piace?>>, mi chiese Lauren, interrompendo il mio studio. Annuii, posando i miei occhi sulla sua meravigliosa figura. Se Lily fosse diventata bella tanto quanto Lauren, avrei avuto tantissimi ragazzi da prendere a calci durante il corso della sua adolescenza. Il solo pensiero mi fece salire un nodo alla gola, non solo pensando a mia figlia da grande, ma anche al pensiero che la mora non si era potuta godere dei momenti con Lily...tutto questo a causa mia. Ero una maledetta stupida!

<<No...no...torna qui. Non so cosa ti stia tormentando, Camz, però non mi piace vederti così incupita. Resta con me>>, mormorò, accarezzando il mio braccio. I brividi percossero il mio corpo, e mi sentii bruciare sotto il suo sguardo attento. Sospirai.

<<Ci sei già stata qui?>>, domandai, cercando di spostare la mia attenzione e la sua su altro. Lei annuì, sorridendo.

<<Sì. Quando vengo a trovare Normani con i miei genitori, ci porta sempre a cena qui>>, disse.

<<Non vivi ad Orlando?>>, chiesi, stringendo le sopracciglia.

<<Non più, ormai. Per stare vicina a mia sorella, che aveva iniziato a fare delle brutte compagnie, ho chiesto di essere trasferita a San Diego per stare al suo fianco>>, mi rivelò.

<<Bene...non sapevo che tu avessi una sorella e non conosco nemmeno la tua professione>>, dissi, alzando le spalle.

<<Ho una sorella e un fratello, entrambi più piccoli. Li hai conosciuti, però è normale che non ti ricordi molto bene di loro. Chris è ancora il proprietario del bar in cui vi portò Dinah due anni fa, mentre Taylor ha deciso di cambiare aria ed ha iniziato ad immischiarsi con dei tizi poco raccomandabili. Per evitare che facesse qualche stupidaggine, ho chiesto al mio capo- non che ottimo amico- di farmi avere un trasferimento nell'ospedale più vicino a Taylor>>. Spalancai gli occhi, guardandola sconvolta.

<<Sei un medico...>>, mormorai. Lei annuì.

<<Dopo Tessa, ho sentito che la vita aveva un senso solo se la impiegavo aiutando gli altri. Non avrei mai creduto di avvicinarmi allo studio della medicina, però non bisogna mai dire mai, no?>>, disse, alzando le spalle. 

Beautiful Angel(Lauren G!P)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora