Capitolo 9

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Non credo che la storia sarà estremamente lunga, però non dico nemmeno che l'epilogo è dietro l'angolo.
Vi chiedo scusa per i numerosi salti temporali, però mi servono per non annoiarvi mentre aspettate con ansia Lauren...

Due anni dopo

Dinah si sposava. 

La mia migliore amica Dinah Jane Hansen si sposava per davvero.

Mi aveva chiamato, agitata e super emozionata, e tutto d'un fiato, mi aveva detto che lei e Normani avevano deciso di sposarsi.
Si conoscevano da due anni, però entrambe sapevano di non volere più nessun'altro, quindi, alla fine, dopo averne parlato, erano giunte alla conclusione che potevano fare il grande passo.
Se mettiamo da parte il fatto che mia madre mi aveva fatto la predica perché Dinah si era decisa, e io e Shawn non ne parlavamo nemmeno più, ero stata molto felice per lei.

Durante il corso della sua vita, Dinah aveva conosciuto persone che l'avevano solo usata per il suo cognome e per il suo denaro. Era evidente che Normani fosse davvero innamorata di lei, glielo si leggeva negli occhi ogni volta che si guardavano.
Inoltre, erano entrambe adulte e vaccinate, sapevano perfettamente a cosa andavano incontro, sopratutto perché era tutto un po' affrettato, a mio parere.

Mi aveva chiamato sette mesi prima del matrimonio, solo per dirmi che mi voleva per un mese intero al suo fianco, dato che dovevo darle una mano a preparare tutto e dovevo occuparmi di un paio di cose insieme a lei.
E siccome il tempo vola quando deve accadere qualcosa di importante, era giunto il giorno della nostra partenza.

Shawn, Lily ed io aspettavamo che chiamassero il nostro volo, mentre il ragazzo giocava con mia figlia, che si era portata dietro una bambola. A differenza di tutti i bambini, non aveva mai toccato un tablet o un telefono. Volevo che si divertisse con giochi reali, cose che poteva toccare per davvero, e inoltre, non volevo che si rovinasse la vista così piccola.
A lei non dispiaceva. Anzi, al contrario, amava giocare con le sue bambole insieme a me e Shawn.

Aveva due anni, adesso, e dovevo ammettere che somigliava un po' di più a me, adesso. Certo, avendo conosciuto Lauren, potevo ancora riconoscere tutti i dettagli che le rendevano molto simili- partendo da quegli occhioni verdi smeraldo-, però nessuno si faceva tante domande, dato che somigliava anche a me.

Shawn si era preso cura di noi per tutto quel tempo, in cui io non avevo trovato lavoro. Le persone abbandonavano le proprie case per cercare lavoro qui in America, e noi residenti non trovavamo nulla. O meglio, se eri uomo o una donna senza figli, lo trovavi eccome il lavoro. Io, invece, ogni volta che dicevo di avere una figlia, vedevo un volto diventare improvvisamente pallido e mi sentivo dire un banale "le faremo sapere noi". Anche se poi non venivo mai a sapere niente di niente.

Quindi, il sostegno di Shawn era di fondamentale importanza, sopratutto quando Lily avrebbe iniziato la scuola, l'anno successivo. Mi sentivo ancora estremamente in colpa, perché lui non faceva mancare nulla a nessuna delle due. Però non trovavo lavoro, perciò ero costretta- davvero a gran malincuore- ad accettare tutto quello che Shawn mi offriva.
Appena avrei trovato un lavoro, perché non mi sarei fermata mai e poi mai, avrei dato a lui i miei primi venti stipendi, solo per cercare di sdebitarmi.

Il rapporto tra Shawn e Lily era spettacolare. Lui era una figura paterna perfetta per lei, proprio come immaginavo. La coccolava, la riprendeva quando non stava a sentire, la viziava ogni tanto, e la guardava con amore ed adorazione. Mia figlia sentiva lo stesso. Ogni giorno, era un continuo ripetere: "Quando torna papi a casa? Quando? Quando?", finché Shawn non tornava a casa con qualche regalo per lei.
Ovviamente, lei non parlava ancora così bene, però avevo capito che era quello che voleva dire quando guardava la porta ed iniziava uno di quei discorsi che capivano solo lei e i piccoli alieni che abitavano su Marte.

Beautiful Angel(Lauren G!P)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora