capitolo 44

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CAMILA'S POVS

Sono nel mio letto con gli occhi stanchi e chiusi, d'un tratto il telefono squilla all'improvviso facendomi spaventare e aprirli subito. Lo prendo e noto che è Mark e che sta chiamando alle 2 di notte... Ma che problemi ha?

<Ehy amore> rispondo con la voce impastata dal sonno e rauca. <Ehy amore... Stavi dormendo?> chiede ridacchiando lui, <Già... Ma adesso sono sveglia, perché mi hai chiamata a quest'ora?> chiedo curiosa, accigliandomi e sorridendo. <Mi mancavi e non ho potuto prima a causa del molto studio...> dice sbuffando e sorrido ancor di più, <Anche tu mi manchi molto...> ammetto.

<Tanto un giorno non ci chiameremo più al cellulare e non saremo più lontani perché ti stringerò nelle mie braccia, nel nostro letto matrimoniale, nella nostra casa> afferma e sorrido dolcemente. <Non vedo l'ora piccolo> ammetto, <Abbiamo solo diciassette e vent'anni e già parliamo di vivere insieme> dice Mark e annuisco ridacchiando. <Già... Perché cosa avresti da dire?> chiedo facendo la finta offesa, <Nulla tesoro! Era solo per dire> ammette ridacchiando e lo seguo. 

<Dopo l'estate andrai al college?>chiede d'un tratto. <Si... Ovvio> affermo stendendomi sul letto a pancia in giù. <Dove?> chiede felice ed ho paura a dirglielo perché non vorrei reagisse male, prendo coraggio e glielo dico.

<In Francia, all'Università di Pierre e Marie Curie a Parigi> ammetto e posso immaginare il suo sorriso disintegrarsi. <C-cosa?> chiede tristemente, <Già... In Francia> ammetto e sento un gridolino di frustrazione da parte sua che mi fa rattristare. <N-non puoi... N-non può essere vero> dice non credendo alle mie parole e mi sento davvero male adesso.

<In Europa... Ma così non ci vedremo nemmeno quelle poche volte> si rende conto. <Purtroppo si... Ma sai, io sono nata lì e vorrei ritornarci almeno per studiare all'Università, una volta finiti gli studi ritornerò a Santa Monica e vivremo insieme> ammetto. <Uff... Cazzo Camy!> sbotta disperato, <Non puoi farmi questo!> continua alzando un po' il volume della voce e riesco a percepire il dolore e la delusione all'interno di essa.

<Non puoi costringermi Mark> ammetto. <Non puoi costringermi a rimanere qui, in America! Non puoi comandare la mia vita. Sono felice e farò quello che ho programmato e scelto con la mia vita> sbotto arrabbiata ma ugualmente triste.

<Certo, solo e sempre tu hai fatto come ti pareva e piaceva, di me non ti è mai fregato un cazzo!> dice furioso. <Ma cosa stai dicendo Mark! A me importa di te e non delirare!> ammetto rabbiosa, cercando di farlo calmare. <Certo... Come no>afferma sotto voce. <Senti, vai al diavolo> ringhio e attacco per poi piangere e in seguito addormentarmi....

****

I raggi del sole colpiscono la mia faccia e facendomi svegliare. Mi alzo e mi dirigo in bagno e appena vedo la mia immagine riflessa nello specchio faccio un'espressione schifata;
trucco colato a causa delle lacrime, occhiaie da incubo e capelli spettinati e sparati in modo disordinato, ottimo direi!
Mi strucco e in seguito mi faccio una doccia rilassante nella speranza che, con l'acqua, scivolino via tutti i miei pensieri e le mie insicurezze...

Preparata e truccata, scendo in cucina dove trovo mia madre intenta a cucinare e mio fratello Richard intento ad ascoltare le canzoni mentre mia sorella Eva sul divano a guardare ''Lo straordinario mondo di Gumball'' e papà sarà sicuramente a lavoro, come sempre.


Vado a sedermi accanto a mio fratello che nemmeno mi degna di uno sguardo e controllo le notifiche sul mio telefono nella speranza che ce ne sia una di Mark ma di lui nessun messaggio, nessuna chiamata... Niente di niente...
Blocco lo schermo e sbatto il cellulare sul tavolo facendo girare mia madre verso di me con uno sguardo interrogativo. <Cos'hai Camy?> chiede mentre serve i piatti contenenti della frutta tagliata in tavola, <Nulla solo... Solo problemi con il Wi-Fi> invento e lei ci casca. <Mamma quante volte ti devo dire che non voglio la banana?> chiede scocciata Eva e mamma alza gli occhi al cielo, <Mangia Eva> dice per poi sparire di sopra.

STAY WITH MEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora