capitolo 67

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Il pomeriggio, dopo le lezioni, è sempre il più tragico per me. Non so cosa fare e mi annoio a morte. Dakota sta cantando e ballando sulle note di "Empty" di Olivia O'brien e sorrido per la felicità e l'impegno che ci mette. Sento la porta battere e Dakota si ferma, spaventandosi ma riprendendosi subito. Vado ad aprire e noto la figura alta e possente di Michael che è venuto da noi, da solo, a non so cosa fare. <<Cosa vuoi?>> chiede seccata Dakota e lui alza gli occhi al cielo, sbuffando e facendo volare qualche ciuffo riccio ricaduto sul volto. Oggi indossa una canottiera lunga e larga di colore rosso con sotto delle bermuda large di tuta nere e della Jordan. Ha dei calzini bianchi e rossi e le scarpe bianche della Nike.

Lo guardo e i miei occhi si soffermano sulle sue labbra, carnose e rosee. <<Sono fatti miei, fammi entrare>> sbotta infastidito e la sua voce, roca e aggressiva, mi riportano alla normalità facendomi accorgere che stavo ancora fissando le sue labbra. Arrossisco e lo lascio passare, notando che ha un sorriso furbo disegnato sul volto perfetto. 

<<Michael, che piacere vederti...>> dice falsamente Dakota mentre lo guarda e mi sembra molto Hailey... Quanto mi manca... Chissà se io le manco, almeno un po'... Quante ne abbiamo passate e quante ne spero di poter passarne ancora con lei... Era diventata come una sorella e adesso, averla persa mi fa male ma infondo so che non l'ho persa per sempre.

<<Anche per me non è affatto un piacere rivederti, Dakota. Avete uno shampoo?>> chiede e mi acciglio, abbastanza disorientata. <<A chi serve?>> chiedo, curiosa, <<Forse al sottoscritto?>> dice, come se non fosse ovvio. Alzo gli occhi al cielo e vado in bagno a prendergli uno shampoo. Prendo il mio, dato che ho anche io come lui i capelli ricci, e mi reco da lui porgendoglielo e lui me lo strattona dalle mani. <<Non fare il prepotente>> gli ricordo e lui sbuffa andandosene.

<<Quanto può essere bambino... Presuntuoso e prepotente>> si lamenta Dakota buttandosi a peso morto sul suo letto. <<A chi lo dici>> ammetto e, mentre mi stendo sul letto, la porta bussa una seconda volta. Gemo disperata e mi reco nuovamente alla porta notando, però, che si tratta di Christal questa volta. Entra e sembra nel panico più totale. <<Cosa è successo?>> chiede Dakota, mettendosi seduta e Christal si siede sul suo letto.

<<Si tratta di Abigail... Sono entrata in camera e l'ho trovata sottosopra. Mobili rotti, il suo letto disfatto, l'armadio rotto e le sue robe a terra e alcune anche strappate o addirittura bruciate. Sono entrata in bagno e l'ho vista con i polsi insanguinati... Si taglia, capite?!>> dice disperata Christal, preoccupata per la sua amica. Spalanco gli occhi mentre Dakota porta la sua mano sulla bocca, rimasta aperta per le parole dette dalla nostra amica. <<Io, non sapevo come o cosa fare e sono scappata qui piangendo>> continua tra le lacrime.

<<Dobbiamo andare in camera tua, Christal>> decido e lei mi guarda, annuendo. Corriamo verso la camera e noto subito che è chiusa, Christal estrae dalla sua tasca la chiave e apriamo la porta chiudendola in fretta. Ci dirigiamo verso il bagno e quando apriamo la porta, vediamo Abigail a terra, con il volto in lacrime e il sangue sui polsi. <<Abigail...>> sussurra Christal e lei si gira e, vedendoci, si alza e noi la abbracciamo forte.

***

Abigail dorme beatamente sul letto di Christal mentre a noi tocca rimettere in ordine l'intera camera distrutta in precedenza da lei stessa. <<Ho provato a parlarci stamattina ma mi ha risposto malissimo e se ne è andata appena ho menzionato suo padre...>> ammetto e Christal mi guarda subitissimo. <<Non devi mai menzionare suo padre, Taylor... Non sai cosa gli è successo?>> chiede mentre monta una mensola nell'armadio. <<No, non la conosco>> affermo e lei ci riflette su, dandomi ovviamente ragione.

STAY WITH MEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora