<<Taylor!>> esclama Alex, abbracciandomi e baciandomi il capo. <<Hai bevuto?>> chiede guardandomi negli occhi ed io noto che Michael se ne è andato chiudendo delicatamente la porta, <<Forse...>> dico guardandolo e baciandolo appassionatamente. Non so perché l'alcool mi da questa grinta e questa passione ma so solo che non mi ubriacherò più.
<<Taylor>> mugugna Alex e, anche se il desiderio in lui è grande, si stacca da me e mi respinge. <<Ma cosa ho che non va?!>> sbotto e farei meglio a non dire di Michael ad Alex. <<Tu non hai nulla che non vada, amore. Solo il fatto che sei ubriaca mi spinge a stare fermo... Non voglio approfittarmi di te sapendo che sei in queste condizioni>> ammette e sorrido apprezzando la sua sincerità ed il suo autocontrollo.
<<Vuoi che andiamo via?>> chiede accarezzandomi il ginocchio, essendo che io sono seduta e lui in ginocchio dinanzi a me. <<Si, ti prego>> dico con il mal di testa alle stelle. Scendiamo e intravedo Dakota intenta a parlare con un ragazzo molto carino. Lei mi guarda e le sorrido facendole un occhiolino e, nel farlo, inciampo e cado su una persona riversandomi il suo cocktail addosso.
Mi riprendo e noto che sono caduta su una ragazza dai capelli biondo platino, lunghi e bagnati dal suo cocktail rosso sangue. Indossa un vestito davvero molto corto e in velluto bianco diventato rosa a causa del cocktail. Inizio a ridere mentre lei è visibilmente shockata e arrabbiata ma anche un po' ubriaca. <<Vuoi levarti?!>> sbotta e mi spinge via, <<Ehy, abbassa i toni eh!>> esclamo ed inizio ad arrabbiarmi. <<Vedi di stare attenta, stronza!>> urla lei e la mia rabbia, unita alla sbronza, mi implode dentro.
Mi avvento su di lei e inizio a tirarle i capelli e a pizzicarla mentre la schiaffeggio dove capita. D'un tratto sento un suono di schiaffo molto forte e noto che la mia mano è poggiata sulla sua faccia. Mi fermo e mi accorgo che sono seduta a cavalcioni su di lei, intenta a schiaffeggiarle il volto. Lei è in lacrime e mi maledico mentalmente. Mi alzo e me ne vado, perdendo anche Alex.
Esco piangendo dalla discoteca e mi incammino verso i dormitori barcollando e singhiozzando rumorosamente nella notte buia e silenziosa. <<Dove vai, Taylor?!>> grida una voce e quando mi giro, cado a terra sbattendo le mani e le ginocchia a terra. Una mano mi aiuta ad alzarmi e quando lo guardo negli occhi, vedo che si tratta di nuovo di Michael.
<<Stai bene?>> mi chiede mentre mi tiene la mano ed io continuo a piangere. <<Come pretendi che io stia bene dopo aver picchiato una ragazza fino a farla piangere, aver cercato di baciare un ragazzo ed essermi ubriacata?!>> sbotto spingendolo e sento bagnato alle ginocchia, abbasso lo sguardo e noto che stanno sanguinando.
Sbuffo e me ne vado lontana da Michael che, ostinato com'è, mi segue e mi accompagna al dormitorio. Arrivo e quando faccio per andarmene e lasciare Michael, lui mi prende per il braccio e mi fa voltare. <<Non fare cazzate, Taylor>> mi ricorda con voce roca ed io sorrido annuendo ed entro nel grande corridoio fino ad arrivare alla mia camera.
Apro la porta e mi reco in bagno, disinfettandomi le ginocchia insanguinate. Dopo aver applicato due garze su entrambe le ginocchia, una fitta allo stomaco colpisce il mio povero corpo facendomi vomitare tutto l'alcool bevuto. Odio sentirmi così male, sembra che io debba morire. Vomito anche l'anima e sento la porta della camera aprirsi e la voce di Dakota urlare il mio nome nel cuore della notte.
<<Taylor!>> esclama quando entra in bagno e si precipita a tenermi i capelli vedendomi di testa nel gabinetto, intenta a riversare al suo interno tutta me stessa. <<Certo che ti sei ubriacata come si deve, eh?>> chiede scherzando ed io alzo lo sguardo verso di lei, <<Vai a farti fottere, Dakota>> dico seria per poi scoppiare a ridere seguita da lei. <<Detto da una che ha del vomito sul mento...>> afferma tra le risate e a me viene un altro conato ma, nonostante tutto, continuo a ridere come una pazza...
***
Mi sveglio tutta stordita e assonnata più che mai. Mi alzo dal letto e mi reco verso il mio armadio, indecisa su cosa mettere addosso il mio primo giorno di lezione qui. Alla fine scelgo un paio di jeans neri e larghi con una bralette gialla ed una camicetta nera sopra. Sbadiglio e, dopo aver fatto una doccia, mi vesto e aspetto la mia amica che oggi, stranamente, ha fatto un po' di ritardo.Ci rechiamo in classe e attendiamo che tutte le lezioni finiscano per poter, poi, fare quel che ci pare con i ragazzi e le altre ragazze. Mi guardo intorno e noto che Abigail, la ragazza dark, non c'è e mentre mi rigiro, eccola che entra in classe in ritardo. Indossa un jeans strettissimo nero, una canottiera in lino nera con il bordo in pizzo, un giubbotto in jeans nero strappato e le sue solite buffalo, rigorosamente e sorprendentemente nere. I capelli, perfettamente lisci, sono liberi e li ricadono sul viso. Solo adesso noto che ha un piercing al centro del labbro inferiore ed un septum, ovviamente nero. Ha una tinta labbra nera ed il suo piercing, stranamente argentato, risalta molto insieme ai suoi denti bianchissimi e drittissimi.
Si siede vicino a Nicolas facendo rumore e butta il suo zaino, decorato con mille spille di band musicali, a terra. Sbuffa e incavalca le gambe su se stesse, mettendosi comoda. Il professore le riserva uno sguardo di odio e lei lo guarda, facendogli una linguaccia. Viene ignorata e Nicolas si mette le mani tra i capelli, ricevendo un'occhiataccia da Abigail.
Michael scoppia a ridere seguito da Alex e poi da tutta la classe e mi stupisco come un amico possa deriderne un altro. Mi giro verso Michael e lo guardo malissimo, facendolo zittire. Mi da fastidio questa cosa, non è giusto deridere i propri amici per cose stupide. Abigail alza lo sguardo al cielo e se ne va in bagno, nella più totale libertà. Non so cosa sia venuta a fare in un'università e se ha intenzione di fare sempre così, si troverà molto male.
<<Professore>> dico alzandomi in piedi, <<Dimmi, Johnson>> dice in professore e sorrido tra me e me. <<Potrei andare in bagno? Ho un'urgenza...>> mento ma lui annuisce e mi fiondo da Abigail che è seduta nei corridoi nella totale solitudine. Mi avvicino e mi siedo accanto a lei che mi ignora completamente.
<<Sono Taylor, quella di ieri sera>> dico per attaccare bottone e lei mi guarda per pochissimi secondi. <<So chi sei>> dice e deduco che sarà molto difficile parlare con lei. <<Bene. Posso chiederti una cosa?>> chiedo diretta e lei si acciglia, <<Dipende cosa>> dice e noto che presta un po' più di attenzione verso di me. <<Perché sei qui?>> chiedo riferendomi all'università e lei sembra capire perfettamente. <<Perché mia madre è una stronza, ecco perché>> sputa acida ed io mi acciglio, curiosa.
<<In che senso?>> chiedo, cercando di capirci qualcosa. <<Mi ha costretta. Sarei andata da mia nonna, in Argentina, per lavorare e vivere lontano da lei e dalle sue stupide regole. Mi ha costretta a venire qui e farò di tutto pur di andarmene, non può costringermi e non mi faccio controllare da nessuno, compresa lei>> dice con disprezzo. <<E tuo padre non ha detto o fatto nulla per impedirglielo?>> chiedo e noto un cambiamento di umore in lei, come una nascita di tristezza immensa che si tramuta in rabbia che riversa su di me. <<Ma perché parlo dei cazzi miei con te?! Non ti conosco nemmeno!>> sbotta alzandosi e andandosene lontana da me. Ho fatto un errore lo so, ma non era mia intenzione farla arrabbiare... Infondo non la conosco neppure io.
Se ne va e nel farlo, si lega i capelli e va verso i dormitori. Chissà come sarà stato brutto il suo passato... Vivere con una madre e forse un padre e dei fratelli ed essere costretta a fare qualcosa che non vorresti mai fare in vita tua. Non oso immaginare cosa starà facendo in camera sua... Spero solo che non mi odi dopo questa insolita chiacchierata...
Ed eccomi tornata con questo nuovo capitolo!
Abigail è una ragazza molto ribelle e riservata... Chissà cosa le sarà capitato in passato... Nulla di buono, immagino.
Se lo volete sapere, continuate a leggere e mettete tante belle stelline per supportare il mio lavoro.
BACI. :)
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STAY WITH ME
Romance(COMPLETO) A volte, una sola decisione può stravolgerti l'intera vita ed è questo il caso di Taylor Johnson, una ragazza di diciassette anni, costretta a dover seguire la sua famiglia dall'altra parte del continente americano. Fredda e distaccata, n...