capitolo 52

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Sveglia da un pezzo, con due occhiaie enormi, mi reco di prima mattina all'agenzia per procurarmi un biglietto di sola andata per New York, la città in cui stavo bene con me stessa...

Sono felice di potermene andare da qui verso un luogo in cui non sei costretta ad uscire con un cappuccio in modo che nessuno possa riconoscerti a causa della bassissima dignità che ho per colpa di Caren...

Arrivata davanti al grande edificio, mi faccio coraggio ed entro. Mi reco subito da una donna sulla mezz'età che mi saluta coedialmente.
<Salve, come posso aiutarla?> chiede sorridendomi, <Ehm... Mi servirebbe un biglietto per New York> affermo. <Sola andata oppure andata e ritorno?> chiede e ci penso un po' per poi dire felice: <Sola andata> e lei sorridendomi mi porge il biglietto e felice noto che partirò domani mattina alle 8:00. Mia madre non ci sarà, papà nemmeno e Dylan sarà a scuola: ottimo.

Vado a casa e, dato che sono sola, mi preparo dei pancakes... Ho mentito a mia madre sul fatto che stavo malissimo e ho finto anche di vomitare e lei c'ha creduto ma questo tempo lo impiegherò a scrivere una lettera ai miei genitori e a Dylan... Vorrei che sapessere perché me ne vado.

Il cellulare squilla e noto con mia sorpresa che è Josh. <Pronto?> dico, <Perché non sei a scuola oggi?> chiede preoccupato e sorrido. <Ho preso il biglietto e ora devo scrivere la lettera ai miei> ammetto felice e lui emette un ''Ahh'' triste. <Senti Josh, so che è sbagliato ma qui non sto più bene ed è meglio se nessuno mi veda per ora...> affemo triste e lui annuisce, <Comunque... Perché mi hai chiamata?> chiedo curiosa.

<Per dirti che Alex e Caren si sono rimessi insieme... So che non te ne frega ma ci tenevo a dirtelo> afferma e il cuore perde un battito e si spezza in mille pezzi, <Ehm... Già. Non me ne frega ma hai fatto bene. Mi piace sapere che Alex è rimasto lo stesso puttaniere di prima> dico mantenendo un tono forte anche se dentro sto morendo, <Va bene... Io ora dovrei andare a lezione... Ciao principessa> dice e chiudo con gli occhi colmi di lacrime... Principessa mi chiamava sempre Alex ed ora vengo a sapere che si è rimesso con quella, solo ieri stava male... Veramente è così facile dimenticarmi?

Sbuffo  piengendo e mi dirigo in bagno dove mi specchio e noto che sono un mostro. Occhi gonfi e pieni di lacrime, labbra gonfie e spaccate a causa dei continui morsi che le do per non piangere, occhiaie enormi sotto gli occhi. Guardo la mia mano destra e noto che ha ancora dei graffi sulle nocche causati dal forte pugno dato all'albero quel  giorno... Quel maledetto giorno...

Faccio una smorfia e torno in cucina dove noto che i pancakes sono bruciati, butto i primi due e mostro attenzione ai prossimi che vengono perfetti. Li ripongo nel piatto e li mangio acconpagnati dalla nutella.

Salgo in camera e inizio a scrivere una lettera per la mia famiglia servendomi di un foglio e di una penna blu...

Cari mamma, papà e Dylan,
Come vedete non sono qui, a casa, e non sarò più con voi per un po'. Stamattina alle 8.00 sono partita, non vi dirò per dove ma sono partita lontano da questa maledetta città.
Sono successe molte cose che mi hanno pian piano distrutta e credo che anche Dylan le saprà...
Mi sono lasciata con Alex, ho perso il mio bellissimo gruppo e la mia dignità è morta, tutti mi chiamano ''Troia'', ''Puttana'' e non credo che vogliate una figlia così.
Tutto è iniziato quando un ragazzo mi si è avvicinato e io, ingenua com'ero, gli ho dato retta e pian piano ci siamo sempre avvicinati però io amavo Alex e non lui... L'ex di Alex ha saputo di me e di questo ragazzo e ha fatto una scenata a scuola con tutti i miei amici presenti per vendicarsi e non mi rivolgono più la parola... Ecco perché vado sempre a scuola con il bus, perché Alex e Hailey mi considerano una troia, una che usa le persone.
Io non ce la faccio a stare da sola, non ce la faccio a sopportare i commenti di tutti quando passo per i corridoi scolastici, non ce la faccio a reggere le occhiatacce che mi rivolgono i ragazzi che mi conoscono quando esco... Non ce la faccio più a vivere qui, quindi parto... Parto perché sono debole e stremata della mia vita qui.
Ieri, ho sentito Alex dire che avrebbe preferito che non fossi mai venuta a vivere qui ed ora lo accontenterò una volta per tutte.
Spero solo che mi capiate e che non mi cercherete perché starò bene ovunque io sia. Scusatemi per avere una figlia e scusami Dylan per avere una sorella così codarda ed ingenua.

                                                                                                                                                                 Con amore, Taylor

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