capitolo 65

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Ed eccoci qua, nella mia nuova camera, con la mia nuova compagna di stanza, nella mia nuova università a Londra. Lontano dalla mia famiglia, lontano dai miei amici, lontana dai mille ricordi che custodisco a Santa Monica... La mancanza di tutto ciò si fa sentire e non oso immaginare come sarà qui tra qualche mese.

<<Sei sveglia?>> chiede la voce di Dakota e, quando mi alzo dal letto ed infilo le mie pantofole nere, noto che è già pronta e preparata. <<Ma che... Perché sei già sveglia? Oggi non c'è lezione>> dico e lei sorride, <<Lo faccio sempre. Sono le tre del pomeriggio comunque>> mi informa ed io spalanco gli occhi e afferro il mio cellulare: quattro chiamate perse da Alex e tantissimi messaggi da parte sua e di mia madre. Oddio.

<<Vado a lavarmi>> dico e prendo il mio asciugamano enorme bianco e tutto l'occorrente che mi serve, dato che le docce sono in comune... Cosa che odio profondamente. Arrivo in bagno e chiamo mia madre e, dopo un'ora, chiudo la chiamata salutandola. Chiamo Alex che non mi risponde... Chissà con chi sarà e dove sarà...

***

Finisco di fare la doccia e mi strizzo i capelli e li lascio asciugare all'aria mentre mi avvio verso la mia camera. Percorro il piccolo corridoio che divide le docce con le camere e, quando trovo la mia camera, entro e mi fiondo verso l'armadio. Mi giro per andare in bagno e trovo Michael sul letto di Dakota, intento a scrivere non so cosa sul suo cellulare. Ha sempre la sua solita espressione accigliata e se ne sta lì, fregandosene di me.

<<Ehm...>> dico e lui mi ignora, <<Scusa...>> continuo e richiamo la sua attenzione. I suoi occhi neri mi osservano da capo a piedi ed io mi sento terribilmente in imbarazzo. <<Cosa vuoi?>> chiede e mi sorprendo nel sapere che per lui esisto. La sua voce è molto profonda ma comunque molto bella e melodiosa. <<Dovresti uscire>> ammetto e lui mi guarda seriamente, <<Sto aspettando Dakota>> afferma ed io mi acciglio. <<Ma devi uscire, devo prepararmi anche io>> dico seccata e lui sbuffa alzandosi e mettendosi difronte a me.

La sua altezza mi spaventa in un primo momento e non oso alzare lo sguardo verso di lui. Mi fissa cercando di richiamare la mia attenzione ma lo ignoro e se ne va con un ghigno sul volto. Mi mette molta ansia e soggezione questo tipo...

Dopo qualche ora sono pronta per uscire con i miei nuovi amici ed il mio ragazzo, Jess purtroppo non potrà venire a causa della sua compagna. Stasera indosso una maglietta a collo alto a costine bianca, dei pantaloni a vita alta scozzesi neri e bianchi con una cinta nera ed argentata legata in vita. Come scarpe, indosso le mie vans e lego i miei capelli in una coda di cavallo molto disordinata. Spruzzo un po' di profumo e direi che sono prontissima.

Raggiungo i miei amici fuori dal college e ci dirigiamo verso una discoteca vicina. 
Il rumore assordante della musica mi fa venire subito il mal di testa e mi dirigo nella stanza meno rumorosa di essa. Mi siedo su uno dei tanti divanetti neri in pelle e mi rilasso bevendo uno dei mille cocktail che offrivano. 

Sento dei passi e la figura perfetta di Alex compare. Sorrido alla sua vista e appoggio il bicchiere mezzo vuoto sul tavolino. <<Perché non sei giù a divertirti?>> chiede accigliato ed io mi lamento, <<C'è troppa musica... Mi fa male la testa>> ammetto e lui mi fa appoggiare la testa sulla sua spalla, stampandomi un bacio tra i capelli.

<<Come hai conosciuto i ragazzi e le ragazze? Insomma, siamo venuti da pochissimo e tu già hai fatto amicizia>> chiedo e lui sorride ampiamente. <<Nicolas è il mio compagno di stanza e Michael è l'unico dei suoi amici venuto con lui al college. Christal l'ho conosciuta in segreteria mentre Abigail è amica di Christal>> spiega e mi fa ancor più male la testa adesso. <<Michael è davvero strano>> dico e lui si acciglia. <<In che senso?>> chiede ed io spalanco gli occhi, <<Non è strano, per te?>> chiedo e lui fa di "no" con la testa, sorridendo.

***

Siamo sulla pista da ballo e mi sto scatenando mentre bevo un cocktail molto forte per i miei gusti e per il mio corpo che l'alcool non lo regge minimamente. Alex mi ha costretta a venire di sotto e a divertirmi, così ho accettato e adesso sono rimasta da sola in mezzo a corpi di gente sudata e ubriaca. L'alcool ha fatto già effetto, per cui non mi interessa granché. Vado al bancone e ne ordino un altro, scolandolo in men che non si dica richiedendone un altro.

Mi diverto e mi scateno come non mai. Avrò bevuto all'incirca dieci cocktail e direi che sono andata. Spero solo di non fare cavolate. Sento fischi e applausi e in poco tempo mi ritrovo su un tavolo a ballare e a dimenare i fianchi in maniera sensuale. Rido e mi tocco la coda, la testa ed il corpo ma lo spettacolo viene interrotto da una mano che afferra il mio braccio destro e mi tira giù in maniera violenta ed aggressiva.

Tutti iniziano a fischiare e a gridare "Bhu" facendomi venir voglia di risalire. Cerco di liberarmi dalla forte presa di quella mano calda ma inutilmente. La testa mi gira e non riesco a capire cosa stia realmente succedendo intorno a me. Il ragazzo alto mi conduce di sopra, in bagno e chiudendo la porta con la chiave.

Mi siedo sulla tazza del bagno e lo guardo, capendo che si tratta di Michael. Mi acciglio e inizio a gridare ma lui mi tappa la bocca con la mano e mi sbatte al muro per farmi stare zitta. <<Non ti voglio fare nulla, idiota!>> sbotta, <<Non voglio che Alex ti veda così, è mio amico e non se lo merita>> continua ed io sorrido maliziosamente. <<Andiamo Michael, non dirmi che non vuoi farmi nulla... Sono disponibile per te... E farei tutto ciò che vuoi con te>> sussurro accarezzandogli la pelle sotto la sua maglietta nera, <<Stai ferma>> sbotta lui allontanandosi ma io mi riavvicino.

Non so cosa mi attira di lui, molto probabilmente non mi attira nulla di lui ma l'alcool sta facendo quello che vuole con me. Sono di fronte a lui, che si è appoggiato al muro. Premo sul suo corpo e mi struscio su di lui. Inizio a baciargli il collo, lasciando baci caldi e morbidi con le mie labbra carnose e impregnate di alcool. Lui mette le sue mani sui miei fianchi e mi scansa. Rimango a bocca aperta e non capisco...

<<Cosa c'è? Ci stavamo solo scaldando...>> sussurro e sento il suo cellulare squillare. <<Alex...>> risponde lui guardandomi male. <<No, no! Ti prego!>> inizio a strillare mentre piango, <<Ti prego non dirglielo!>> continuo tra le lacrime. <<Alex, mi senti?... Taylor è con me in bagno, era ubriaca così l'ho portata qui... Okay, vieni>> riesco a sentire e le lacrime continuano a sgorgarmi dagli occhi in maniera incontrollata.

<<Non gli dirai che...>> inizio a dire singhiozzando, <<Certo che no, per chi mi hai preso?>> dice ed io sorrido asciugandomi le lacrime. La porta bussa e la voce di Alex mi penetra nel corpo. Mi sono fortunatamente calmata e non sembra nemmeno che abbia pianto. Sciacquo il mio viso accaldato con dell'acqua fresca e sembra che mi sia ripresa ma la sbronza è comunque presente in me. Spero solo di non dire cavolate e spifferare quel che stavo facendo con Michael...


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